I migliori film dei festival autunnali, secondo i critici del THR

Una saga ambiziosa sull'immigrazione americana, il thriller erotico e passionale con Nicole Kidman, un documentario intimo su John Lennon e una collaborazione psichedelica tra Luca Guadagnino e Daniel Craig sono tra i 15 film preferiti dai nostri recensori usciti da Venezia, Telluride e Toronto.

Apocalisse nei Tropici

Venezia, Telluride

La documentarista brasiliana Petra Costa esplora lo stato allarmante della democrazia con questo sconvolgente reportage, investigando i legami inquietanti tra evangelismo cristiano e politica. Muovendosi tra la grande storia e il presente, tra epico e intimo, riesce a mettere in luce un fenomeno che travalica i confini del suo paese natale per avere risonanza globale.

— Jordan Mintzer

 

April

Venezia, Toronto

Il miracolo registico di Dea Kulumbegashvili si concentra su una ginecologa (interpretata magistralmente da Ia Sukhitashvili) che pratica aborti clandestini per donne disperate nella Georgia rurale. Come in 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni di Cristian Mungiu, il dramma sottolinea i pericoli degli aborti illegali e lo stigma che impedisce l’accesso a cure sicure. A contrastare la cupezza ci sono momenti di bellezza trascendente.

— Leslie Felperin

 

Babygirl

Venezia, Toronto

Una spettacolare Nicole Kidman (premiata come miglior attrice a Venezia) guida il film erotico di Halina Reijn, in cui una donna d’affari di mezza età si lascia andare attraverso un gioco di seduzione con un giovane stagista (Harris Dickinson). Anche se l’impianto ricorda i thriller sensuali degli anni ’90, Reijn sorprende rifiutando giudizi e codici morali rigidi. Un divertimento perverso e succoso.

— David Rooney

 

The Brutalist

Venezia, Toronto

Il terzo lungometraggio di Brady Corbet, dall’andamento romanzesco, racconta la vita di un architetto ebreo ungherese che fugge negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale. Epico in ogni senso, dura tre ore e mezza ed è proiettato in un magnifico 70mm. Tocca temi complessi come la creatività, l’esperienza dell’immigrazione, l’isolamento del privilegio e l’inesorabile influenza del passato. Adrien Brody offre una delle sue interpretazioni migliori.

— David Rooney

 

Conclave

Telluride, Toronto

Adattato dall’omonimo libro di Robert Harris, il dramma di Edward Berger ci porta dietro le quinte del potere mentre i leader cattolici si riuniscono in Vaticano per eleggere il nuovo papa. Ralph Fiennes è superbo nel ruolo del cardinale che, scosso dagli scandali recenti della Chiesa, comincia a mettere in dubbio la sua fede. Il cast di supporto, con Stanley Tucci, John Lithgow e Isabella Rossellini, è eccezionale in questo thriller avvincente e attuale.

— Stephen Farber

 

Don’t Let’s Go to the Dogs Tonight

Telluride, Toronto

L’attrice Embeth Davidtz debutta alla regia con questo straordinario adattamento delle memorie di Alexandra Fuller del 2001, che raccontano la guerra civile in Zimbabwe attraverso gli occhi di una bambina. Lexi Venter, nei panni della giovane protagonista Bobo, offre una performance incredibilmente sfumata e naturale, che ricorda la Paquin ne Lezioni di piano.

— Caryn James

 

Familiar Touch

Venezia

L’esordio di Sarah Friedland racconta la terza età come una nuova fase di vita, seguendo un’ottantenne (Kathleen Chalfant) che affronta la demenza e si adatta alla sua nuova residenza assistita. Con un occhio attento ai dettagli corporei, la regista ci ancora alla prospettiva della protagonista, trovando tenerezza e umorismo anche nei momenti più vulnerabili.

— Lovia Gyarkye

 

The Friend

Telluride, Toronto

Il dramma delicato e toccante di Scott McGehee e David Siegel, ambientato in una New York evocativa e ispirato al romanzo di Sigrid Nunez, vede Naomi Watts nei panni di una scrittrice che non solo piange la morte del suo miglior amico (Bill Murray nei flashback), ma si prende cura del suo gigantesco alano. Un’esplorazione leggera e commovente di vita, morte e amicizia.

— Caryn James

 

Hard Truths

Toronto

Il nuovo, acuto dramma di Mike Leigh, compagno spirituale dei suoi classici Happy-Go-Lucky e Another Year, prosegue l’indagine su chi accede alla felicità, e come. Marianne Jean-Baptiste è ferocemente incisiva nel ruolo di una donna in lotta con il mondo, mentre Michele Austin, che interpreta sua sorella, offre calore e luce tanto necessari.

— Jon Frosch

 

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