
Mentre si scaldano i motori della 75 esima edizione del festival, come ogni anno scatta tra gli ascoltatori l’operazione nostalgia. Ma quali sono davvero le canzoni che abbiamo cantato e amato di più? Quali quelle più iconiche, più rappresentative di un’epoca? E quelle che non possiamo dimenticare? Tra ricordi, aneddoti e momenti che hanno fatto la storia della musica vi proponiamo le nostre playlist, dagli anni 80 agli anni 2000.
Se è vero, come si dice in un film di un grande regista francese, Alain Resnais, che tutto ciò che può succedere nella nostra vita è stato già raccontato dalle canzoni, è difficile trovare un resoconto più ricco e completo di quello offerto anno dopo anno dal festival di Sanremo.
Sarà perché ti amo – Ricchi e poveri (Ghinazzi, Pace, Farina – Sanremo 1981)
C’è chi leggendo il titolo la canta e chi mente. Il trio più famoso d’Italia celebra la leggerezza dell’amore e di un decennio spensierato, del “Chissenefrega, sarà perché ti amo”. Arrivarono quinti, ma il loro è ormai un ‘classicone’ che si balla remixato persino in discoteca.
Vado al massimo – Vasco Rossi (Vasco Rossi – Sanremo 1982)
La prima volta di Vasco Rossi all’Ariston. Un brano che scioccò la platea impagliata del festival. Droga, Messico e microfoni lanciati per terra gli assicurarono fischi e l’ultimo posto. “Ero diversamente lucido” dichiarerà il Kom. La canzone divenne una hit e vinse un disco di platino.
Noi, ragazzi di oggi – Luis Miguel (Cutugno, Minellono – Sanremo 1985)
Un tocco esotico che fece andare in visibilio orde di adolescenti: il messicano Luis Miguel in smoking bianco e il “fisico eccezionale” cantava il “fuoco sotto la cenere” di un’intera generazione. “Dopo la prima serata l’hotel era stracolmo di ragazzine. Una cosa pazzesca” (Toto Cotugno).
Ti lascerò – Anna Oxa e Fausto Leali (Fasano, Leali, Ciani, Berlincioni, Bardotti – Sanremo 1989)
Due voci da far tremare i polsi si guardano negli occhi e cantano una delle più struggenti canzoni d’amore mai scritte. Un inno alla passione ma anche alla libertà. Il duetto vinse sbaragliando tutti. “Ci siamo divertiti molto, Anna faceva anche le imitazioni!” (Fausto Leali).
Cosa resterà degli anni ’80 – Raf (Bigazzi, Raf, Dati – Sanremo 1989)
Una ballata d’amore dedicata alla fine di un’epoca, di quegli anni 80 “afferrati e già scivolati via”, “Gli anni rampanti, dei miti sorridenti” che Raf fa rivivere istante per istante nelle loro contraddizioni ma anche nelle cose che già si ricordano con nostalgia. Un tempo troppo veloce per i cuori nostalgici.
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