
“Purtroppo non faccio più parte della categoria dei giovani, ormai da diversi anni. Però sono davvero molto contento se la mia musica può essere trasversale. Vorrei che fosse ascoltata da tutti, che si rivolgesse soprattutto alle nuove generazioni, che sono lo spirito del nostro tempo e portano cambiamenti”. Queste le parole pronunciate in sala stampa del Teatro Ariston da Willie Peyote, all’anagrafe Guglielmo Bruno, in gara alla 75esima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Grazie ma no grazie”.
Una canzone che sta riscuotendo un grande successo anche sulle piattaforme social, dove piovono gli apprezzamenti per la capacità di trattare temi sociali alternando l’umorismo all’ironia pungente.
E se è vero che sono i più giovani a portare i cambiamenti, spesso la nostra società si rivela impreparata ad assorbirli, a metabolizzarli, a farli propri. Come nel caso dei diritti LGBTQI+: “Ho letto l’intervista che avete realizzato con Marcella Bella. Mi sono ritrovato nelle sue parole, io stesso lo dico nel mio testo: due passi indietro per ogni passo avanti. La tendenza che vedo è un po’ questa. La paura del cambiamento ci frega tutti, però il nostro dovere è quello di abbracciarlo. Dobbiamo lavorare affinché i passi in avanti siano più di uno ogni due indietro”.
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