Loro non vinsero, ma da lì iniziò una diffusione grandissima del pezzo e una congiunzione con Mina a distanza, tanto è vero che poi, dopo le esecuzioni di Un anno d’amore e Bugiardo e incosciente di Sangiorgi nella serata a lei dedicata nel 2010, Mina incise due brani scritti da Giuliano per lei.
Di congiunzione a distanza, in un certo senso si può parlare anche per il duetto nel 2020, in pieno lockdown, in cui Niccolò Fabi e Giuliano, ognuno dei due rinchiuso nel proprio spazio, pubblicarono una versione di Delicate di Damien Rice.
Ora li riascoltiamo cantare vicini il nuovo pezzo Congiunzione astrale, primo dei 6 pezzi che i Negramaro pubblicano oggi, a completare il puzzle dell’album.
I 14 BRANI DELL’ALBUM FREE LOVE
I sei brani di questo album già pubblicati come singoli hanno avuto grande diffusione, e sono molto vari negli arrangiamenti della band oltre che nei temi: brani intensi come Ricominciamo tutto, Diamanti (feat. Elisa e Jovanotti) e Berlino Est si sono alternati ad altri con sound e ritmi molto dinamici come Marziani, Fino al giorno nuovo (scritto con Fabri Fibra) e Luna piena.
Oltre a una versione nuova de La canzone del sole di Lucio Battisti (in duetto con Malika Ayane), la novità odierna è la pubblicazione di altre sei canzoni, finora inedite, su cui ci concentreremo oggi. L’ordine dei pezzi che seguirò nel discorso non è quello originale che nell’album alterna in modo efficace i pezzi ritmici a quelli più distesi. Il consiglio quindi è di ascoltare l’album secondo l’ordine che troverete in rete o nelle copie fisiche.
IL FILO CONDUTTORE DEI NUOVI PEZZI: IL TEMPO
C’è un filo conduttore che lega i 6 nuovi lavori (Congiunzione astrale, Esci sole, Lente, Solo se sbagli, Free Love, Io direi di si). Fra i tanti temi che si intrecciano con tantissime sfumature e dimensioni anche opposte della vita, delle relazioni e delle emozioni, abbiamo trovato un filo rosso da seguire, che ci aiuta a collegarli. Il filo rosso è il tempo, o meglio il tempo che cambia la sua forma, che viene esplorato in diverse declinazioni, combinate alle differenti forme e tempi degli arrangiamenti musicali. Vediamo i brani uno alla volta.
CONGIUNZIONE ASTRALE: IL TEMPO CHE NON PASSA
In Congiunzione astrale il tempo sembra sospeso, le fasce sonore iniziali riverberate rimandano proprio a questa stasi e lontananza “cosmica”. “Non passa un giorno senza pensarti…non passa il tempo, il mondo”, la band imposta progressivamente il proprio tempo ritmato ma nel testo la realtà non sembra evolversi fino al ” Non passa un giorno senza odiarti…ne ho abbastanza…”. Queste parole propongono un nuovo senso e la sezione ritmica si ferma, rimangono solo le chitarre, non ci sono più suoni gravi, è una nuova sospensione in cui la voce riverberata di Sangiorgi si proietta verso l’acuto che rimanda alla dimensione più astratta-astrale dell’inizio. Nell’ultima parte le due voci, le due persone lontane cantano le stesse parole, in “congiunzione astrale”, di nuovo la sezione ritmica si ferma, fino all’ultima parola: “esplosione” che dà vita all’ultimissimo suono un po’ nascosto e lontano di una conflagrazione (e che possiamo percepire ascoltando con attenzione, magari in cuffia).
ESCI SOLE: IL TEMPO CHE TRASFORMA
In Esci Sole il tempo non è più fermo, anzi è un tempo che trasforma le persone “Non sei più tu quella di un tempo che faceva le magie”) e il tempo viene visto anche come un sincrono perduto dei battiti del cuore fra due persone. Ma sono davvero due persone? O sono le due parti di noi (“sei sempre stata qui…. sei sempre stato qui…”) che rimandano al maschile e il femminile della scultura di Jago in copertina (a cui il collettivo Lrsa ha sovrapposto il logo Free Love).
Questo sincrono perduto dei battiti che troviamo nel testo (“non riesco più ad andare a tempo col tuo cuore”) è per opposizione un sincrono precisissimo nella musica, con una sequenza velocissima di un sintetizzatore che fa sposare elettronica e rock in modo molto naturale, come già succede in altri pezzi dell’album, come Fino al giorno nuovo. Ma l’opposizione voluta non è solo fra parole e musica: di opposizioni vive il testo stesso, fra la pioggia e il temporale dentro e il grido di incitazione al sole per farlo venir fuori, fra la voglia di non fermarsi più di ballare e la voglia di non ballare più, fra un tempo delle magie rimaste in fotografie evanescenti, e un tempo che ha trasformato tutto. Le diverse parti di noi.
LENTE: IL TEMPO CHE TRAVOLGE
Dal tempo fermo, al tempo che trasforma, in Lente troviamo un tempo che travolge tutto (“Il tempo passa come il vento e se ne fotte: travolge tutto e poi rimescola le carte. Prima ci spoglia fino alle ossa, poi, si riveste, ci ride in faccia, se ne riparte…”). Ma c’è anche il desiderio di “nuove speranze”.
Il testo del refrain, cantato in sincrono in duetto con Aiello, (“io vorrei essere la pace che non sentirai, tutte le notti che, se parli, poi, non smetti mai. Per rivedermi, per ribaciarmi…) in altri tempi sarebbe stato considerato strano o addirittura “immorale” in quanto cantato da due uomini, ma qui bisogna ricordare che il titolo dell’album è “Free Love”, dove l’amore per la libertà e la libertà dell’amore sono ormai parte del vocabolario dei Negramaro e non solo.
Prima dell’ultimo ritornello appare molto intensa e in primo piano una fascia sonora graffiante e granulare, che i Negramaro hanno messo al posto di quello che una volta sarebbe stato lo spazio per un assolo strumentale. Si affacciano qui delle idee che vengono dalla sperimentazione elettronica che per un attimo ci portano ad immaginare futuri ancora più radicali nella musica dei Negramaro, che normalmente non seguono le mode, ma hanno certamente un occhio e un orecchio a nuove possibilità di trasformazione del suono.
SOLO SE SBAGLI: IL TEMPO DEL PASSATO CHE INSEGNA
In Solo se Sbagli il tempo è visto come una continua opportunità di rimediare agli errori, che diventano fonte di crescita, di conquista di saggezze (“Che più sbagli e più guarisci e finalmente ti ritrovi…
Ogni volta che ti perdi, hai davanti a te i giorni nuovi”). È il tempo dell’esperienza, che dal passato attraverso gli sbagli proietta verso un nuovo sé. E allora servivano modi di cantare pieni di esperienza come quelli di Tiziano Ferro per esprimere questa volontà matura di voler vivere e sbagliare per arrivare a crescere e ad amare davvero, e serviva un arrangiamento più orchestrale: qui alla band si unisce infatti un arrangiamento di un quintetto d’archi arrangiato e diretto da Stefano Nanni, che i musicisti dei Negramaro circondano con toni assolutamente diversi e discreti rispetto a quelli usuali della band.
FREE LOVE: IL TEMPO DEL PRESENTE
Ho già scritto su THR una breve recensione di Free Love, la canzone che dà il nome all’album. Aggiungo due parole per dire che anche qui ritroviamo il concetto del tempo quando Jokull Juliusson canta “It’s time to lose control…” (È arrivato il tempo di perdere il controllo). E da questo momento c’è una trasformazione della musica, in cui il refrain “che splendida ossessione…” non è più martellante come prima e i due cantanti e i due opposti si incontrano e si rivela una nuova consapevolezza (“tutto ora è possibile). Il tempo qui è inteso come “qui e ora”, come sensazione di immediata intensità, il tempo è visto come un’ossessione che esplode nel presente, dove ogni cosa ormai sembra possibile, senza limitazioni.
IO DIREI DI SI: IL TEMPO DEL FUTURO
Con il duetto con Malika Ayane, estremamente delicato, si chiude la serie dei nuovi pezzi. Il tempo in Io direi di sì diventa una possibilità in positivo, una risorsa persino da poter scambiare (“Hai tutto il tempo che vuoi, e prendine un po’ dal mio se puoi”). A chiudere l’album è il tempo del futuro (“io direi di sì a tutto quello che sarà di noi”), un invito ad agire senza paura del rischio, una dimensione che consente di scegliere, di prendersi tempo. Qui la band tace e le voci sono armonizzate con un solo pianoforte, per dare spazio alle parole, che indicano ancora una volta la direzione di amore e libertà, senza tacere le difficoltà e anzi trasformandole in canto.
IL POSTLUDIO
Come un postludio dell’album appaiono la versione acustica di Free Love e la personalissima reinterpretazione de La Canzone del Sole di Lucio Battisti cantata da Giuliano Sangiorgi e Malika Ayane.
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