
Sembra che Donald Trump abbia riportato la politica agli awards show. Dopo un anno in cui le cerimonie più importanti erano rimaste perlopiù apolitiche, con le star più caute nel prendere posizione dopo le aspre critiche lanciate contro Trump durante il suo primo mandato i Grammy 2025, primo grande evento dell’intrattenimento dall’inizio del secondo mandato del tycoon, sono stati caratterizzati da una serie di riferimenti alle mosse più controverse della nuova amministrazione.
Tra i tanti, il messaggio più forte è arrivato da Lady Gaga, che ha lanciato una chiara bordata contro gli ordini esecutivi anti-trans del Presidente, tra cui quello firmato nel suo primo giorno di ritorno alla Casa Bianca, che stabilisce che negli Stati Uniti esistono solo due generi (maschile e femminile) e che questi “non sono modificabili”.
Accettando il Grammy per Best Pop Duo/Group Performance per il duetto Die With a Smile con Bruno Mars, Gaga ha dichiarato con enfasi: “Le persone trans non sono invisibili. Le persone trans meritano amore. La comunità queer merita di essere sostenuta. La musica è amore.”
Poche ore prima, sul palco dei Grammy, anche Shakira aveva lanciato un messaggio politico. Ritirando il premio per Best Latin Pop Album, la popstar colombiana ha voluto dedicare il riconoscimento a chi, oggi più che mai, sta vivendo un periodo difficile a causa delle nuove misure anti-immigrazione: “Dedico questo premio a tutti i miei fratelli e sorelle immigrati in questo Paese. Siete amati, voi valete e io lotterò sempre per voi.”
Trump ha adottato una linea particolarmente dura sull’immigrazione nei primi giorni del suo secondo mandato, avviando deportazioni di massa e firmando un ordine esecutivo per porre fine allo ius soli.
Nei giorni scorsi, Selena Gomez aveva condiviso (e poi cancellato) un video in cui appariva in lacrime per le espulsioni forzate. La risposta della Casa Bianca non si è fatta attendere: l’amministrazione ha realizzato un video in cui alcune madri di vittime di crimini violenti commessi da immigrati puntavano direttamente il dito contro la cantante per le sue critiche.
A scaldare ancora di più la serata dei Grammy ci ha pensato il presentatore Trevor Noah, che nel suo monologo d’apertura ha ironizzato sulle mosse aggressive di Trump, tra cui la cancellazione delle iniziative su diversità, equità e inclusione in tutto il settore pubblico. “A Washington ci sono stati un paio di cambiamenti. Mi godo la serata perché potrebbe essere l’ultima volta che presento qualcosa in questo Paese.”
Noah ha poi scherzato anche sui nuovi dazi annunciati dal presidente contro Canada, Messico e Cina: “Preparatevi, perché lo sciroppo d’acero costerà 50 dollari.”
A chiudere il cerchio delle dichiarazioni politiche ci ha pensato Alicia Keys, che ritirando il Dr. Dre Global Impact Award ha mandato un messaggio forte e chiaro all’amministrazione Trump e al suo attacco alle politiche DEI (diversity, equity and inclusion): “La diversità non è una minaccia, è un dono. E più potenti sono le voci, più potente è il suono.”
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