Giallo X-Men ’97: il creatore della serie Beau DeMayo licenziato a poche settimane dal debutto (Esclusiva)

In circostanze ancora non chiarite e alla vigilia della première, lo scrittore e produttore - che ha lavorato anche a Moon Kinght e Blade - non parteciperà alla promozione dello show né alla scrittura di altre stagioni

L’inizio del mese per Beau DeMayo è stato parecchio impegnativo. Lo scrittore e produttore si stava preparando per il lancio di X-Men ’97, serie Disney+ da lui creata come continuazione dell’amato show degli anni Novanta della Fox Kids.

DeMayo, un habitué della Marvel che in precedenza ha scritto la serie Moon Knight e le prime bozze del thriller vampiresco Blade (in ritardo ma ancora in arrivo) ha completato la stesura della seconda stagione di X-Men ’97, mentre si occupava anche dell’attività stampa, e stava organizzando la sua partecipazione alla première hollywoodiana del 13 marzo. Stava anche discutendo con i membri del suo team per delle idee sulla terza stagione.

Ma all’inizio della scorsa settimana, Marvel e DeMayo si sono improvvisamente separati. La sua e-mail aziendale è stata disattivata e il cast e la troupe sono stati informati che non faceva più parte del progetto. L’account Instagram di DeMayo, un tempo fonte di aggiornamenti sugli X-Men, è stato cancellato. Non è stato fornito alcun motivo per il licenziamento.

La Marvel non ha rilasciato commenti. I rappresentanti di DeMayo non hanno risposto alle chiamate per un commento e le e-mail inviate allo showrunner non hanno ricevuto risposta.

A pochi giorni dal debutto

Si tratta di una svolta sorprendente alla vigilia del debutto della serie, previsto per il 20 marzo. La fine del rapporto con gli sceneggiatori è una parte normale degli affari per la Marvel o per qualsiasi altro studio. Tuttavia, è insolito che uno dei creativi di punta di un progetto Marvel non si presenti alla première o cancelli gli impegni con la stampa all’ultimo minuto, anche se è stato messo da parte. La maggior parte delle anteprime Marvel vedono sfilare sul tappeto rosso più sceneggiatori, anche quelli che si sono occupati della riscrittura.

Marvel ha annunciato l’assunzione di DeMayo nel novembre 2021. La mossa è stata accolta con entusiasmo, in quanto lo sceneggiatore ha portato la sua identità da persona nera e gay nel progetto e, parlando con la stampa, ha sottolineato come il fatto di essere cresciuto come figlio adottivo di genitori bianchi e con una sorella coreana abbia fatto sì che i personaggi degli X-Mene le loro lotte per essere accettati dalla società – gli sembrassero personali.

Il suo silenzio sui social media è stato acuto, visto che pubblicava aggiornamenti continuativamente, condividendo sia le informazioni sugli X-Men che le foto a torso nudo di se stesso in palestra. Per un certo periodo ha anche gestito un account Only Fans non esplicito, che ha ispirato la pubblicazione su Out “lo scrittore e showrunner Marvel sexy e gay da conoscere”.

La nostalgia X-Men

Ma a volte i social media si sono rivelati una sfida durante la realizzazione della serie. Nel maggio del 2023, DeMayo ha annunciato che avrebbe cancellato il suo account Twitter, dopo essere stato attaccato dagli utenti che accusavano X-Men ’97 di whitewashing per il personaggio di Sunspot, con il casting dell’attore brasiliano Gui Agustini nel ruolo.

X-Men ’97 continua la storia di X-Men: The Animated Series, andata in onda dal 1992 al 1997 e accreditata per aver fatto conoscere i personaggi mutanti a una generazione di bambini e aver preparato il terreno per i film dei primi anni 2000. Alcuni dei doppiatori della serie originale ritornano, e il fattore nostalgia ha contribuito a far sì che il primo trailer diventasse il promo più visto per una serie animata Disney+.

DeMayo era tra i bambini che sono cresciuti guardando la serie. Ha dichiarato lo showrunner nel giugno del 2022: “Tutti abbiamo un Magneto dentro di noi, e tutti abbiamo un Charles Xavier. Abbiamo tutti una parte di noi che vuole bruciare tutto, e una parte di noi che vuole trovare il compromesso. Quei fumetti mi hanno davvero aiutato a capire la mia identità”.