Diretta dal maestro del cinema catastrofico Ronald Emmerich (Indipendence Day, Godzilla, The Day after Tomorrow, 2012) e da Marco Kreuzpaintner (Beat, Progetto Lazarus), Those About to Die è un action-drama di 10 puntate ambientato nell’antica Roma al tempo dei gladiatori. Scritta dal candidato all’Oscar Robert Rodat (Salvate il soldato Ryan, Il Patriota), ispirandosi all’omonimo libro di Daniel P. Mannix (lo stesso libro adottato da David Franzoni per la sceneggiatura del cult Il Gladiatore, di Ridley Scott), la serie vede al fianco dell’immenso Hopkins, Iwan Rheon (l’infido Ramsay Bolton del Trono di Spade) nel ruolo dell’allibratore Tenax, Jojo Macari (Sex Education) in quello di Domiziano, Tom Hughes (Benjamin Franklin) come suo fratello Tito, Gabriella Pession (La porta rossa) nella parte di Antonia, Dimitri Leonidas (Fondazione) come l’auriga Scorpus e infine Moe Hashim (Ted Lasso) che interpreta l’agile gladiatore Kwame. Memore degli insegnamenti de Il trono di Spade, Those About to Die presenta una Roma brutale, afflitta da povertà, violenza e intrighi politici, frammentando il punto di vista della narrazione tra molteplici personaggi.
Ambientata negli ultimi tumultuosi anni dell’imperatore Vespasiano, la serie mostra la rivalità tra i suoi figli Tito e Domiziano ormai pronti a tutto pur di ereditare il trono. Protagonista indiscussa è però la Roma delle contraddizioni, quella delle corse al Circo Massimo, dei bordelli, dei gladiatori, delle scommesse sotterranee e soprattutto della schiavitù. Con una produzione di altissimo livello, Those About to Die sgomita per ritagliarsi un posticino nell’Olimpo delle serie epiche, ma raramente riesce a tenere testa a mostri sacri come House of the Dragon e Gli anelli del potere. Girata negli studi di Cinecittà, la serie offre il meglio di sé proprio nelle scene al chiuso. Complice una fotografia particolarmente ispirata e un comparto scenografico di prim’ordine, le sequenze girate in interni sono particolarmente convincenti.
Peccato non si possa dire lo stesso quando ci troviamo di fronte a scorci o vedute dell’impero, dove una CGI tentennante e fondali statici compromettono l’effetto di realismo tanto cercato. Nonostante l’ottima prova fornita dal cast, su tutti Anthony Hopkins, Iwan Rheon e Jojo Macari, i dialoghi lasciano talvolta a desiderare, togliendo spessore ai personaggi.
Vero tallone d’Achille, però, è la scelta di seguire le vicende di troppi personaggi, cosa che risulta a tratti dispersiva e persino caotica.
Pur non risultando mai davvero noiosa, Those About to Die sembra priva di anima. Una serie dozzinale che si prende troppo sul serio, finendo suo malgrado per scadere in intrattenimento di scarso valore, quel “panem et circenses” che i romani ben conoscevano.
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