Questa sera, 7 dicembre 2024, il Teatro alla Scala di Milano si prepara a risplendere con la tanto attesa Prima della stagione lirica, appuntamento che unisce musica, mondanità e una forte carica simbolica per la cultura italiana. L’opera scelta per inaugurare la stagione, “La forza del destino“ di Giuseppe Verdi, segna il ritorno sul palco scaligero di un titolo amato ma controverso, che manca da ben venticinque anni. La sua trama intrisa di passione, vendetta e un destino ineluttabile promette di affascinare il pubblico con una rappresentazione che unisce profondità drammatica e raffinatezza musicale.
La serata sarà diretta dal maestro Riccardo Chailly, che guida un cast stellare con il soprano Anna Netrebko nel ruolo di Leonora e il tenore Brian Jagde nei panni di Don Alvaro. La regia di Leo Muscato promette un’interpretazione moderna, capace di scavare nelle sfumature emotive dei personaggi e di portare sul palco una lettura intima e autentica.
Tuttavia, quest’anno la Prima sarà segnata da alcune assenze illustri. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non saranno presenti. Entrambi sono a Parigi per la cerimonia di riapertura della Cattedrale di Notre-Dame, un evento di rilevanza internazionale che celebra la rinascita del celebre monumento dopo l’incendio del 2019. La loro decisione di presenziare a Parigi ha suscitato dibattiti: mentre alcuni hanno elogiato il gesto diplomatico, altri hanno sottolineato l’eccezionalità della loro assenza a un evento che tradizionalmente rappresenta un momento di coesione culturale per l’Italia.
Tra le personalità istituzionali che parteciperanno ci saranno il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e la senatrice a vita, Liliana Segre. La platea accoglierà inoltre figure di spicco del mondo dello spettacolo e della cultura, come Cate Blanchett, Paolo Sorrentino, Giorgio Armani, Roberto Bolle, i tenori Plácido Domingo e José Carreras, e il soprano Raina Kabaivanska. Anche ospiti internazionali come l’attore Hugh Grant e il direttore d’orchestra Zubin Mehta aggiungeranno prestigio a una serata che promette di essere memorabile.
Nonostante il fascino della serata, la giornata non è stata priva di tensioni. Questa mattina, un gruppo di manifestanti del centro sociale Il Cantiere ha inscenato un flash mob davanti alla Scala, srotolando un tappeto rosso ricoperto di sacchi di letame decorati con i volti di Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Benjamin Netanyahu, Matteo Salvini e Alessandro Giuli. “Il red carpet ci fa schifo. Il fascismo è uno spettacolo di merda, la guerra è uno spettacolo di merda,” hanno urlato al megafono, accendendo fumogeni rossi per attirare l’attenzione. La protesta, che anticipa un corteo pomeridiano contro la guerra e il DDL Sicurezza, ha criticato i tagli alle spese sociali in favore di maggiori investimenti militari. I manifestanti, una ventina, sono stati identificati e deferiti all’autorità giudiziaria.
Le agitazioni non finiscono qui. Recenti scioperi del personale della Scala, tra cui quello del 29 novembre che ha causato la cancellazione di un concerto dedicato a Puccini, hanno sollevato preoccupazioni per possibili disagi futuri. Sebbene la Prima sembri al sicuro, il clima di incertezza è palpabile.
Infine, aleggia sulla serata la leggenda che avvolge “La forza del destino”, considerata un’opera “maledetta”. Fin dalla sua prima rappresentazione, l’opera è stata associata a incidenti e sventure, alimentando superstizioni che ancora oggi ne accompagnano le messe in scena. Si dice che il tema del destino ineluttabile, intrecciato a tragedie umane, si rifletta inquietantemente nella realtà.
Eppure, nonostante le tensioni e le superstizioni, la Scala è pronta a brillare. La magia della “Prima Diffusa”, con proiezioni dell’opera in diversi luoghi di Milano, porterà l’evento a un pubblico più vasto, abbattendo le barriere dell’élite culturale. Una notte in cui Verdi, con la sua musica potente e drammatica, trasformerà la città in un palcoscenico dove arte, politica e società si incontrano, in un intreccio ineluttabile, proprio come il destino evocato dal titolo.
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