“Alec Baldwin: l’America è un paese ignorante, gli americani sanno poco o niente del mondo”

L’attore americano rifiuta di rispondere alle domande riguardanti il tragico incidente che è costato la vita alla direttrice della fotografia del film Rust, tre anni fa, sul set

“Che cosa succede? Lo sai dalle news. Ma le informazioni in America sono veicolate dal denaro. È un business. E per questo c’è un vuoto nell’informazione. Sui più grandi temi del mondo, gli americani sanno poco o niente. Sul cambiamento climatico, sull’Ucraina. Questo vuoto è riempito in parte dall’industria cinematografica, dai documentari e dai film di finzione”.

Alec Baldwin, ospite del TFF, il Torino Film Festival, non nomina Donald Trump. Ma è critico verso la situazione del suo paese e verso l’ecosistema mediatico di estrema destra che serve Trump.

A una domanda di The Hollywood Reporter Roma, su quali siano le sue preoccupazioni e le sue speranze dopo l’insediamento dell’amministrazione Trump, Alec Baldwin  risponde con affermazioni generali sulla situazione del suo paese. 

“Ci sono tante sfide da affrontare: l’ambiente, il problema della plastica, del permafrost: ci sono molecole di plastica in ogni angolo del pianeta. I veri problemi da risolvere sono questi. Sarà necessario che ogni edificio abbia una componente di energia alternativa. Ogni ospedale, scuola, aeroporto, edificio governativo dovrà avere il fotovoltaico sul tetto. Bisogna forzare gli Stati a lavorare sulle fonti energetiche alternative. Ma non ci si potrà mai sbarazzare del petrolio e del gas. Puoi immaginare un’ambulanza o un’auto dei pompieri elettrica e si deve rifornire alla colonnina?”. 

Non parla di Rust, non parla del tragico incidente che è costato la vita alla direttrice della fotografia del film, tre anni fa, sul set. Quando Alec Baldwin, maneggiando una Colt, una pistola oggetto di scena che doveva essere caricata a salve, ha sparato accidentalmente un colpo che ha causato la morte della DP Halyna Hutchins. Come sia arrivato un proiettile vero nella canna di quella pistola è un mistero ancora insoluto. Ma il processo c’è stato, e Alec Baldwin è stato scagionato. Il film è stato proiettato in prima mondiale al Camerimage di Torun, in Polonia, e l’accoglienza è stata calorosa, con un lungo applauso. Ma Baldwin non c’era. E ha accettato di venire a Torino, ospite d’onore del festival, a patto che non si parlasse di quell’episodio, di quella tragedia devastante per tutti. 

Nel giorno internazionale contro la violenza sulle donne, Alec Baldwin – che ha interpretato molti ruoli di macho, di “uomo vero” – viene interrogato sull’importanza delle registe donne. “Nel cinema degli anni ’80 e ’90, su 100 registi c’erano 98 uomini e 2 donne. Adesso no, non è così, ed è un bene. Certo, per alcuni film ci vuole un regista energico, che muova la macchina da presa in continuazione, e magari un regista uomo è meglio: ma per una commedia, o un dramma molto parlato, che differenza c’è fra un regista uomo e una regista donna? Anzi, c’è più capacità introspettiva in una regista donna”. 

“Vi consiglio un film, e un libro”, dice Baldwin. “Il libro si chiama Black Box, scritto da una giornalista giapponese che ha subito uno stupro e lo ha raccontato nel suo libro, che rivela il sessismo nella società giapponese. Poi, da quella storia, ha tratto un film, Black Box Diaries. È un documentario che non potete perdere: la storia di una donna  vittima di stupro che trova l’ostilità di tutti, donne che le urlano ‘sei una puttana!’. Ma lei non si è fermata, e ha realizzato questo film, con filmati privati della sua esperienza personale”.

I suoi idoli sono i grandi attori del passato. “I miei idoli? Humphrey Bogart, William Holden, Paul Newman. Le grandi star del passato”. Va un po’ più verso il presente quando dice: “Oggi ammiro Robert Redford, Warren Beatty, Jack Nicholson, Anthony Hopkins. Sono il sale della vita. E certo, Robert De Niro. “Abbiamo fatto insieme The Good Shepherd – L’ombra del potere . Bob De Niro mi guardò, e non disse niente. Poi fece una di quelle sue smorfie – e imita il ghigno tipico di Robert De Niro – e un’altra pausa. Poi mi disse: ‘Bravo. Ma prova a dire le battute… un po’ più lentamente. Ok?’. E se ne andò. Io rimasi con le mani che mi tremavamo”. 

Al Torino Film Festival, Alec Baldwin riceve il premio Stella della Mole. Nell’occasione, presenterà questa sera Caccia a Ottobre rosso, (The Hunt for Red October), il film di John McTiernan che Baldwin interpretò nel 1990 con Sean Connery. 

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