Billy Bob Thornton racconta il Texas e i lati oscuri dell’industria petrolifera in Landman, la nuova serie Paramount+

Con un passato da rocker, ex fidanzato di Angelina Jolie, l’eclettico attore noto per film cult come Sling Blade (che gli valse un Oscar come sceneggiatore), Monster’s Ball e Friday Night Lights, torna sul piccolo schermo con un ruolo cucito su misura

L’industria estrattiva del petrolio del Texas, con il suo mix di pericoli, potere economico e tensioni sociali, diventa protagonista della nuova serie Paramount+, firmata da Taylor Sheridan (Yellowstone, Sicario) e Christian Wallace. Landman ha fatto il suo debutto con una spettacolare première la scorsa settimana nei celebri studi Paramount di Hollywood.

Un evento in pieno stile texano: sullo sfondo di pompe petrolifere scenografiche e musica country, stelle del calibro di Billy Bob Thornton e Demi Moore hanno calcato il red carpet e brindato insieme agli invitati, celebrando dieci episodi che promettono di esplorare i lati più ruvidi e nascosti del business petrolchimico.

Basata sul podcast Boomtown di Christian Wallace, la serie si svolge nella Permian Basin, bacino sedimentario che si estende nella parte occidentale del Texas e in Nuovo Messico, regione cruciale per l’industria petrolifera americana. Landman promette di essere una saga complessa, tra conflitti familiari, azione adrenalinica e temi sociali attuali.

Una vista esterna dei Paramount a Los Angeles, California. Foto @Randy Shropshire

L’episodio pilota, ricco di colpi di scena, si apre con il protagonista Tommy Norris, portato in scena da Thornton,  prigioniero di un cartello messicano in uno scenario che mescola politica, affari e criminalità. Lo show esplora i rapporti di forza tra lavoratori, magnati petroliferi e comunità locali, mettendo in luce il prezzo umano ed ecologico di questo multimiliardario da cui siamo ancora tutti più o meno dipendenti. 

(Da sinistra a destra) Alejandro Akara, Mark Collie, Paulina Chávez, Michelle Randolph, Michael Peña, Kayla Wallace, Billy Bob Thornton, Jacob Lofland, Demi Moore, James Jordan, Christian Wallace, Ali Larter, Mustafa Speaks, Octavio Rodriguez e J.R. Villarreal partecipano alla première di “Landman” ai Paramount Studios il 12 novembre 2024 a Los Angeles, California. Foto @Randy Shropshire

Accanto a Thornton, il cast include Jon Hamm, nel ruolo di Monty Miller, il miliardario proprietario della compagnia petrolifera e Demi Moore, che appare in una veste inedita. Completano il team Ali Larter, Jacob Lofland, Michelle Randolph e Michael Peña, con la partecipazione speciale di Andy Garcia.

Billy Bob Thornton: una carriera tra cinema, musica e televisione

Con un passato da rocker, ex fidanzato di  Angelina Jolie, l’eclettico attore noto per film cult come Sling Blade (che gli valse un Oscar come sceneggiatore), Monster’s Ball e Friday Night Lights, torna sul piccolo schermo con un ruolo cucito su misura. In Landman interpreta Tommy Norris, un “fixer” della produzione di greggio texana. Thornton dal palco del Paramount Theater descrive il suo personaggio come un uomo abituato a navigare tra poteri economici, pericoli mortali e conflitti morali, in un contesto dove petrolio e criminalità si intrecciano in modi spesso sorprendenti.

“Non immaginavo quanto l’industria dei combustibili fossili  fosse coinvolta in dinamiche così complesse, inclusi rapporti con cartelli della droga” ha spiegato l’artista dal palco, dopo la proiezione del primo episodio davanti  un pubblico di critici e addetti ai lavori. “Tommy è il classico personaggio che deve risolvere problemi impossibili, spesso trovandosi a fare compromessi morali”.

THR Roma Lei si era già immerso nel mondo di Taylor Sheridan, quando avete lavorato insieme alla serie 1883, come ha deciso di unirsi a lui anche in questo progetto? 

BBT “ È stato lui a chiamarmi dicendo: vuoi fare un cameo in 1883? Devi solo entrare in un saloon, sparare a tutti e uscire. E ha aggiunto: mi serve qualcuno che l’abbia già fatto. Ho risposto: sì, l’ho fatto. Così sono andato e ho girato la mia scena. Alla premiere a Las Vegas, io e Taylor eravamo seduti vicini a cena. Mi ha detto: sto scrivendo una serie attorno a te. Si chiama Landman. La scriverò con la tua voce in mente. Il business del  petrolio fa da sfondo, ma parla delle persone che ne sono coinvolte. Ero incuriosito. Leggendo il primo copione ho pensato che aveva proprio colto la mia voce. Mi ha intrigato così tanto che ho dovuto farlo. Perché era un ruolo adatto a me e gli attori non devono fare parti non adatte a loro”.

THR ROMA Cosa sapeva del mondo del petrolio prima di lavorare a questo progetto? 

BBT “Sono cresciuto in Arkansas e Texas, quindi conoscevo un paio di ragazzi che lavoravano nei campi petroliferi e ho due amici i cui padri erano nel business, quindi sapevo qualcosa in ​​generale, ma non conoscevo i dettagli del mestiere. Ho imparato molto lavorando in questo show”.

THR ROMA  Il  suo personaggio, Tommy,  sembra un tipo in gamba. Cosa ne pensa di lui? 

BBT “Il fatto è che da attore, non vuoi interpretare un eroe che beve solo latte. Con un gruppo di cattivi anonimi che cercano di ucciderlo. Quello che mi piace di lui è che ha tutte le caratteristiche degli esseri umani. È felice e condivide la sua gioia, a volte. In altri momenti è triste, malinconico o arrabbiato, ma ha sempre senso dell’umorismo di fronte alle difficoltà. Perché un landman è un uomo molto impegnato. Deve fare soldi per il suo boss e allo stesso tempo deve prendersi cura della sua squadra che lavora nelle pompe di petrolio. Deve proteggerli ma anche assicurarsi che facciano il loro lavoro, perché devono creare i guadagni da dare al capo. Perché in fondo, se ci pensi, l’intero business delle estrazioni petrolifere è come gioco d’azzardo. Tommy deve fare bene il suo, senza dimenticare che a volte rischia che qualcuno cerchi di  ucciderlo”.

THR ROMA Cosa pensa che renda unico Landman? 

BBT “Questo show svela un’industria che di solito non vediamo. C’era un film, Il Gigante, con Rock Hudson, James Dean e Liz Taylor. Una gran pellicola sul petrolio nel Texas occidentale. Quando Taylor mi parlò di questo progetto, pensai: possiamo rifare Il Gigante. Questa è una versione più intensa, più pericolosa e divertente di quell’opera cinematografica. Si vede come estraggono l’oro nero e come questo influenza le persone coinvolte. Non è politicizzato. Non dice né evviva né abbasso al petrolio. Mostra semplicemente come funziona. Ed è davvero molto, molto bello. Di solito non dico queste cose, forse perché sono troppo scaramantico. Questa volta però non mi tiro indietro. Forse è perché ho bevuto due Bud Light”. 

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