Shanghai Film Festival: ecco cinque film cinesi da non perdere

L'evento cinematografico più prestigioso della Cina è diventato sempre più popolare ma è ancora il luogo principale per scoprire le gemme locali, come i nuovi lungometraggi dei registi Guan Hu e Wei Shujun. Nonché un restauro in 4K del primo classico d'animazione cinese La principessa dal ventaglio di ferro

Meno di un decennio fa, lo Shanghai International Film Festival era il principale appuntamento annuale per Hollywood e gli operatori europei che volessero stringere alleanze con la Cina nel settore cinematografico, allora in forte espansione. Nell’era post pandemica, tuttavia, mentre l’euforia hollywoodiana si è spenta, il festival è diventato un’occasione un po’ più “interna”.

Questo focus nazionale è evidente già nel programma dell’evento, che nel 2024 presenta 10 film cinesi tra i 25 titoli delle due principali sezioni del concorso internazionale e nessun film dagli Stati Uniti o dalla Corea del Sud . Per gli appassionati di cinema internazionale, il festival di Shanghai è visto come un’opportunità per fare il punto sulle tendenze del cinema cinese.

La 26esima edizione dello Shanghai Film Festival si svolgerà dal 14 al 23 giugno. Il regista franco-vietnamita Tran Anh Hung (vincitore come miglior regista a Cannes l’anno scorso per Il gusto delle cose) è quest’anno il presidente della giuria del concorso principale dell’evento.
Di seguito, The Hollywood Reporter consiglia cinque film cinesi da non perdere dalla selezione 2024 del festival.

A man and a woman di Guan Hu

Il regista Guan Hu è senza dubbio la star del momento allo Shanghai Film Festival di quest’anno. Proprio il mese scorso, il 55enne ha trionfato al Festival di Cannes vincendo il prestigioso Prix Un certain Regard con il suo sbalorditivo Black Dog. Con un Eddie Peng straordinario nel ruolo del protagonista ribelle, il film uscirà nelle sale cinematografiche in Cina sabato. Ma Guan arriva a Shanghai con un altro lungometraggio completato. A Man and a Woman vede protagonisti Huang Bo e Ni Ni nei ruoli principali di due sconosciuti che atterrano a Hong Kong sullo stesso volo di trasferimento durante la pandemia e finiscono bloccati nello stesso Hotel. Meglio conosciuto per i suoi blockbuster d’azione come Mr. Six (2015) e The Eight Hundred (2020), Guan con A Man and a Woman costruisce una storia intima attraverso il legame dei due personaggi.

Don’t Worry, Be Happy di Wei Shujun

Wei Shujun è l’unico regista cinese successivo agli anni ’90 ad essere arrivato tre volte nella selezione ufficiale del Festival di Cannes. Con il suo debutto Striding into the Wind (2020), il film drammatico successivo Ripples of Life (2021) e il noir dell’anno scorso Only the River Flows (2023). L’ultimo suo lavoro, Don’t Worry, Be Happy, sarà presentato in anteprima nella competizione principale di Shanghai. Dramma familiare, il film segue un giovane con problemi di salute mentale che ha un legame speciale con la madre premurosa. Ma la famiglia viene presto scossa quando a lei viene diagnosticato un cancro, spingendo il protagonista a credere di poter aiutare attraverso il potere dell’energia positiva, mentre suo fratello maggiore, un medico, tenta di curarla con i mezzi tradizionali. Il film è interpretato da Huang Xiaoming, Monyca Lu, Zu Feng e Jia Zhangke.

The Royal Cat, di Cao Liang

 L’animazione cinese è stata senza dubbio spinta dal successo in tutto il mondo della serie Boonie Bears. La serie ha incassato 1 miliardo di dollari al botteghino da 10 film. Nell’animazione inoltre ci sono stati impressionanti progressi tecnici, come visto di recente nel racconto di poeti antichi Chang’An, che ha guadagnato 250 milioni di dollari al botteghino cinese lo scorso anno. Ci sono quindi grandi speranze per The Royal Cat, il film d’esordio di Cao Liang, diplomato alla Beijing Film Academy. Anche Cao, che si è fatto le ossa nella televisione cinese, ambienta il suo film nell’antica Cina. La storia è quella di una coppia di gatti randagi “umani” che si uniscono per indagare sullo strano caso del figlio di un imperatore trasformato in un gatto. La distribuzione cinese è gestita dalla società locale Jiang Su Jing Ling Cat Culture Technology.

Il giardino della signora Hu di Pan Zhiqi

Il candidato al Golden Horse Award Pan Zhiqi (24th  Street) fa parte di una generazione di documentaristi cinesi che seguono la vita di persone comuni le cui storie molto personali riflettono questioni sociali più ampie in Cina . Il regista racconta la storia della signora Hu, una delle onnipresenti spazzine urbane della nazione che a quanto pare ha usato quei rifiuti per costruire un particolare giardino che spera possa portare un po’ di colore nella vita delle persone. Non ultimo suo figlio, che – come circa il 35% dei cittadini cinesi – soffre di depressione.

La principessa dal ventaglio di ferro (1941) di Wan Laiming e Wan Guchan, restaurato in 4K

Parlando sempre di animazione cinese, c’è anche la rara possibilità di vedere il film che ha dato inizio a tutto, restaurato in 4K. I fratelli Wan – Laiming e Guchan – furono pionieri di questa forma d’arte in Asia , producendo il primo lungometraggio d’animazione della regione nel 1941, mentre la guerra infuriava intorno al loro studio – e nel mondo. La storia è tratta dalle pagine del romanzo classico preferito del paese, l’epopea del XVI secolo Viaggio in Occidente, che ha contributo ad alimentare un’ossessione del settore per la storia del Re Scimmia. La prima mondiale di questa versione rimasterizzata arriva grazie alla collaborazione tra il China Film Archive e i giocatori mobile Arknights.