Mentre a Cannes passava il nuovo lavoro del regista, è arrivata la notizia del remake americano del suo folgorante film d'esordio (con Kirsten Stewart, Josh O’Connor ed Elle Fanning). Un modo per far luce sulle dinamiche profonde di tutto il suo cinema, un'intreccio di passioni e inedite forme di racconto
Imprevedibili, moderne, ambiziose o gelide: ecco le palme femminili di Cannes 76. Donne che prendono spazio e invertono gli stereotipi di genere. Donne che non hanno né il tempo di essere simpatiche, né il desiderio di essere vittime
La regista freschissima di Palma d'oro attacca sulla "mercificazione della cultura", la ministra competente non gradisce: "Disgustata"
Finire fuori dal palmares di Cannes non è l'apocalisse, soprattutto da uno che è sbagliato dall'inizio alla fine come questo. Ma forse dovremmo imparare a "pesare" di più in certi ambiti e ad avere meno sudditanza psicologica
La sensazione è che i tre film italiani in concorso siano stati accompagnati da atteggiamenti che hanno oscillato tra la tifoseria e il “wishful thinking”.
Il verdetto della giuria del festival presieduta da Ruben Östlund: a Jonathan Glazer il Grand Prix, Koji Yakusho miglior attore per il film di Wenders, miglior attrice Merve Dizdar e Camera d'or a Thien an Pham
Per interpretare Arthur, il tombarolo del film di Rohrwacher, l'attore britannico ha sostituito con un abito di lino sgualcito il doppiopetto che indossa nel ruolo del Principe Carlo. "Appena arrivato in Italia ho passato giorno e notte a cantare con Alice sul set", confessa a The Hollywood Reporter
Chi vincerà? Quella di Cannes 2023 è una giuria strana, che potrebbe fare scelte inattese: tra i bookmaker c'è chi punta sul glaciale Glazer, sarebbe bello trionfasse il finlandese, i rumors parlano di un'Italia a bocca asciutta. E intanto s'agitano le tifoserie...
Assegnato dal 2010 al film che rappresenta meglio le tematiche LGBTQ, il premio va anche al cortometraggio Bolero di Nans Laborde-Jourdaàm dala Semaine de la Critique
Anche Omen, Goodbye Julia, Hounds e Mother of All Lies si sono aggiudicati premi nella sezione del festival francese presieduta da John C. Reilly
Certo, si pensa anche a Fellini e Pasolini, ma è soprattutto un film sull’aldilà il nuovo lavoro di Alice Rohrwacher in concorso a Cannes: qui vivi e morti convivono parlandosi a vicenda, qui si varcano soglie inaudite
Justine Triet ha dichiarato: "Faceva parte dell'ensemble del film tanto quanto gli attori". Premiati anche Isabella Rossellini con la Palm DogManitarian per il suo attivismo e La Chimera per il miglior cameo canino
Tripudio messianico a Cannes per l'evento dei "misteri" con il regista di Pulp Fiction, che ha presentato un suo "film del cuore", Rolling Thunder di John Flynn, B-movie del 1977: "Non fate i francesi: gridate, strillate, applaudite”
Il lungometraggio d'esordio esplora temi come il desiderio e la repressione sessuale femminile. La giuria lo ha definito un "ritratto ben scritto e impressionante di una donna che cerca di venire a patti con la propria intimità"
Niente incesti, sparatorie, stupri, cataclismi e scontri all’ultimo sangue: al festival spiccano Perfect Days del maestro tedesco e Le foglie morte del ribelle finnico, fatti esclusivamente di minuscoli momenti di vita. E' cinema vecchio? No, è cinema-cinema, raccontato con la forza dei sentimenti e delle immagini
Il volto-simbolo del cinema nipponico interviene sul caso abusi nel mondo degli spettacoli nel Sol levante: "Nel mio paese i talenti sono stati trattati come schiavi". A Cannes il regista ha presentato Kubi, il suo nuovo film sui samurai
Di bisogni autoindotti, di controllati e controllori, di costi colossali forse riducibili e di realtà così evidenti da risultare invisibili. In pillole, due o tre cose viste al Festival (che prescindono da questo Festival)
Country, skiffle, tanto rock'n'roll e musica fuori dal tempo: la colonna sonora ha un posto cruciale in Asteroid City. Una storia che inizia da lontano: da quando nei Tenenbaum risuonò un vecchio pezzo di Jackson Browne sulle occasioni perdute
La grande attrice ci racconta il suo lavoro sul set de La Chimera, che approda a Cannes il 26 maggio: "Alice si muove nel solco dei grandi registi italiani, tra neorealismo e Fellini, ma riesce a mantenere una dimensione totalmente sua, molto spirituale". L'intervista esclusiva di THR Roma
Standing Bear, nativo americano e capo Osage, afferma che il suo popolo soffre ancora per gli eventi raccontati nel film. Il regista premio Oscar ha incontrato i capi tribù durante la produzione