
Se anche voi siete conquistati dal fascino discreto dell’espressione “guerra fredda”, probabilmente è perché le radici sono letterarie. Fu George Orwell a descrivere l’inizio di ciò che lui definì una “cold war” già nel 1945, in un saggio intitolato “You and the Atomic Bomb”. Ma oggi che i principali contendenti di quella guerra spietata, e spesso clandestina, USA e URSS si alleano contro l’Europa (che gli Stati Uniti volevano difendere e l’URSS conquistare) sembra proprio venuto il momento di rispolverare la nostalgia per quei bei tempi bui in cui i due mondi erano separati da una “cortina di ferro”.
Molti sostengono che la guerra fredda sia finita con il crollo dell’Unione Sovietica. Lo storico Alessandro Barbero dice, però che, secondo lui, era già finita all’inizio degli anni ’60, “quando il mondo ha smesso di aver paura che la rivalità tra gli Stati Uniti e l’URSS potesse portare al lancio delle bombe atomiche”.
Il Dottor Stranamore è il film per eccellenza sull’argomento. Ma anche il cinema contemporaneo ha continuato a nutrirsi di quella tensione, sfornando qualche capolavoro come Cold War di Pawlikowski, Il ponte delle spie di Spielberg e il recente Oppenheimer di Nolan.
Oggi vi proponiamo cinque film e due miniserie che ripercorrono alcune tappe di una guerra fatta di maschere, ombre, bugie pericolose e paradossi.
Una guerra che non avviene in trincea ma su una scacchiera (La regina degli scacchi), che può essere raccontata nuovamente a distanza di anni (Herzog incontra Gorbaciov), o tra le agenzie di intelligence come narra Le Carré (La spia che venne dal freddo; La talpa), persino attraverso una comicità dal gusto dell’assurdo (Leningrad Cowboys Go America).
Oppure, con un colpo di scena, spregevole e spietato, da parte della storia, in una delle tragedie più allucinanti del ventesimo secolo: Chernobyl, raccontata dal punto di vista Occidentale. La serializzazione anglofona di questa catastrofe ha talmente indispettito il blocco Orientale che appena due anni dopo (nel 2021) è uscita su Netflix la versione russa, Chernobyl 1986. Sembra quasi una classica mossa da guerra fredda…
La spia che venne dal freddo
di Martin Ritt – PrimeVideo, AppleTV
Un classico dello spionaggio, in bianco e nero, che ci porta tra le ombre della Berlino divisa e la Londra anni ’60. L’agente segreto britannico, Alec (Richard Burton), viene manovrato a sua insaputa, mentre una bella comunista gli ruba il cuore. Nel cast anche Oskar Werner.
Leningrad Cowboys Go America
di Aki Kaurismäki – Mubi, PrimeVideo
L’inconfondibile stile del regista finlandese stupisce e diverte in questa commedia emblematica datata 1989, l’anno della caduta del muro. L’Ovest parte per il West, a ritmo di rock siberiano. Ma persino New York non è pronta ad accettare le inconciliabili differenze.
Herzog incontra Gorbaciov
di Werner Herzog – PrimeVideo
Herzog guarda la Storia negli occhi. Un ritratto monumentale dell’uomo che credeva davvero di poter riformare il comunismo, con la Perestroika, la ricostruzione, e la Glasnost, la trasparenza. Svicola e s’inceppa, raccontando il passato e la fine di un paese.
La talpa
di Tomas Alfredson – PrimeVideo, AppleTV
Londra; primi anni ’70. Una caccia alla spia dove tutti sono possibili pedine della cospirazione. Cast d’eccezione in un thriller formalmente perfetto, tratto da un romanzo del maestro del genere, Le Carré. Prima candidatura all’Oscar come miglior attore per Gary Oldman.
Chernobyl
di Craig Mazin – NowTv
A che cosa fu dovuta l’esplosione? Secondo la serie, alla smania di prevalere. Dalle ore che hanno preceduto il disastro ai mesi che seguirono, si scoprono le responsabilità dello Stato e quelle degli scienziati. Dannatamente coinvolgente.
Morto Stalin, se ne fa un altro
di Armando Iannucci – PrimeVideo
Una satira teatrale e irriverente. Quando “l’uomo insostituibile” viene a mancare, non ci sono medici pronti a intervenire, perché li aveva precedentemente arrestati tutti. Steve Buscemi è l’ingrediente perfetto per burlarsi del dramma che è la storia sovietica e mostrarne tutte le scelleratezze.
La regina degli scacchi
di Scott Frank e Allan Scott – Netflix
Beth (Anya Taylor-Joy) è un prodigio degli scacchi, ma è anche dipendente da alcol e psicofarmaci. La serie, basata su fatti non reali, ha conquistato il mondo, ma una vera ex-campionessa sovietica degli scacchi, Nona Gaprindashvili, ha fatto causa agli ideatori.
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