
Erotico e controverso
Venerdì all’insegna dell’erotismo. O almeno così dicono. Il nuovo film si chiama Baby Girl, regia di Halina Reiyn e starring Nicole Kidman.La storia ruota attorno a una donna di mezza età, una professionista affermata, sposata e con figli, che intraprende una relazione sessuale con un giovane stagista. Mette a rischio la sua carriera e la famiglia, ma alla fine tutto si risolve. Fin qui nulla di straordinario, se non fosse che la protagonista è la ormai stagionata Nicole Kidman, un fuscello di nervi e muscoli, con mani affusolate e nodose le cui unghie lunghe ne accentuano l’aspetto un po’ sinistro. Tra masturbazioni, orgasmi e una sceneggiatura che oscilla tra il serio e il faceto, il film arriva al suo epilogo. “Shame!” grida un uomo dai capelli bianchi nel pubblico. Scoppiano applausi, sia per il film che per il contestatore. La platea è divisa.
Una Pizza per Matteo
Nella piazza accanto al Palazzo del Casinò, tra panini smunti, torte di polistirolo e cibi precotti, c’è una pizzeria. Gli ordini vengono chiamati per nome quando pronti. “Matteo!” urla il cameriere, otto giornalisti affamati si presentano al banco per contendersi il pranzo, un triangolo a testa. Se vuoi saziarti al Festival di Venezia, meglio non chiamarti Matteo.
Pannoloni sul red carpet
Verso mezzanotte, l’area del festival era quasi deserta quando un anziano con pannolone è stato visto correre vicino al red carpet. Scappato da una casa di cura, Alfonso cercava di raggiungere il mare per fare il bagno. I pochi presenti si sono voltati increduli: non era un film di Michel Gondry.
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