A Milano, il Salone del Mobile e Fuori Salone: boutique, showroom, cortili segreti e concept store ospitano talent internazionali

Il design si fa racconto e set di performance e incontri di alto profilo: Sorrentino, Robert Wilson, la musica di Arvo Pärt Pärt e Almodovar

Il Salone del Mobilein programma dall’8 al 13 aprile presso i padiglioni di Rho Fiera – e il Fuorisalone, tornano a trasformare Milano in una capitale mondiale del gusto, dell’innovazione e della forma. L’atmosfera è quella di un rito collettivo e sofisticato, che celebra il bello come valore culturale e sociale. Con il tema “Materia Natura”, l’edizione di quest’anno si presenta come un vero e proprio caleidoscopio di materiali, pensieri e visioni, in cui ogni spazio, ogni oggetto, ogni luce raccontano un mondo possibile.

A inaugurare il programma sarà Robert Wilson, il 6 aprile, con Mother: un’installazione site-specific al Museo della Pietà Rondanini che mette in dialogo l’opera incompiuta di Michelangelo con le musiche di Arvo Pärt. L’intervento resterà visibile fino al 18 maggio, creando un ponte poetico con la Milano Art Week. All’interno della fiera, il primo impatto sarà affidato a La dolce attesa di Paolo Sorrentino, installazione ambientata nei padiglioni 22-24: un’esperienza sospesa tra cinema e architettura emotiva. Il regista parteciperà anche a un talk presso l’Arena Drafting Futures (pad. 14) sabato 12 aprile alle ore 11.00, in un confronto diretto con il pubblico.

Il Salone, da sempre osservatorio sul contemporaneo, è anche luogo di approfondimento culturale: l’arena curata da Formafantasma, per il terzo anno consecutivo, ospiterà Drafting Futures. Conversations about Next Perspectives, con cinque giorni di incontri. Tra i protagonisti: Lesley Lokko, fondatrice dell’African Futures Institute e curatrice della Biennale Architettura 2023, e Valeria Segovia, Design Director di Gensler London, lo studio più grande al mondo.

Milano, Salone del Mobile. Photocredit: Salone Internazione del Mobile Milano

Tra i progetti più attesi anche Villa Héritage, allestita nei padiglioni 13-15 e firmata dall’architetto francese Pierre-Yves Rochon – nome leggendario dell’ospitalità internazionale, da Parigi a New York – che propone un interno sontuoso ispirato alla tradizione europea, rivisitata in chiave ultracontemporanea. Mentre nel padiglione 14, torna anche il Bookshop Corraini Mobile, con oltre 110 editori da tutto il mondo e uno sguardo attento alle pubblicazioni indipendenti.

Non mancano le celebrazioni: tra le eccellenze italiane, spicca Calia Italia, storica azienda lucana specializzata in imbottiti, che festeggia i suoi 60 anni di attività al Salone. Una storia che affonda le radici nella manifattura artigianale del Sud Italia e si proietta oggi in un mercato internazionale sempre più attento alla qualità del vivere.

A Rho si accenderanno anche i riflettori su Euroluce, la biennale dell’illuminazione, che introduce quest’anno la prima edizione del The Euroluce International Lighting Forum (10-11 aprile), con masterclass e workshop dedicati alle nuove frontiere del lighting design, in dialogo con il mondo della moda e dell’architettura.

Il Fuorisalone, invece, è una costellazione diffusa di eventi che attraversa la città, dalla Brera Design District alle 5Vie, da Isola a Tortona. Boutique, showroom, cortili segreti e concept store diventano spazi di installazione e performance. Tra gli highlight: Sou Fujimoto per Gucci, Moncler che affida a GamFratesi l’interior del nuovo flagship in via della Spiga, e Armani/Casa che presenta una linea ispirata agli origami giapponesi. Una Milano che si muove, si trasforma, si illumina.

E poi il cinema. Il Salone 2025 conferma la sua vocazione cinematografica ospitando Pedro Almodóvar, che presenta un progetto speciale realizzato per Roche Bobois. Dopo anni in cui la fiera ha accolto presenze di culto come Tilda Swinton, Vincent Cassel, Monica Bellucci, Isabelle Huppert e Luca Guadagnino, la partecipazione del regista spagnolo sancisce definitivamente il sodalizio tra interior e immaginario visivo. Almodóvar porta a Milano la sua visione barocca e passionale, fatta di colori saturi e arredi come specchi dell’anima. Un racconto abitativo che è anche esistenziale.

Milano, Salone del Mobile. Photocredit: Salone Internazione del Mobile Milano

Infine, la città. Milano si muove come un corpo consapevole, vestito di progetti e visioni. Tra colazioni nei cortili di via Durini, afterparty sui rooftop di via Tortona, e appuntamenti che sembrano sfilate più che eventi di design, il Salone del Mobile. Milano 2025 si conferma il luogo dove lo stile incontra la sostanza, e dove la casa, più che uno spazio, torna a essere un sogno abitabile.