
Darren Aronofsky sta per occuparsi di cani, o meglio, di un cane in particolare. L’acclamato regista, il cui curriculum spazia da Requiem for a Dream a Il cigno nero fino a The Whale, è in trattative per dirigere l’adattamento di Netflix del romanzo di Stephen King Cujo.
Il progetto del lungometraggio è stato rivelato solo la scorsa settimana, ma è chiaramente più avanti di quanto si sapesse. Roy Lee, che si è affermato come esperto di King con i due film di It, Salem’s Lot e l’imminente thriller distopico The Long Walk, è il produttore. Manca ancora il nome dello sceneggiatore, ma Aronofsky dovrebbe incontrare presto i candidati.
Il romanzo del 1981 racconta di un adorabile San Bernardo di nome Cujo che, dopo essere stato morso da un pipistrello, diventa un assassino con la bava alla bocca. Tratto dal libro esiste già un film di Lewis Teague, del 1983, che sviluppa la storia concentrandosi soprattutto sulle conseguenze portate dal cane malato su una madre e sul suo figlio epilettico. Per cui non è raro sentire definire un qualsiasi cane rabbioso un “Cujo”.
Sebbene considerato da molti un regista di film d’essai, opere che gli hanno fatto guadagnare nomination e vittorie agli Oscar, Aronofsky ha dimostrato un interesse per l’horror, in particolare per l’horror psicologico. Basti pensare al Il cigno nero del 2010, con Natalie Portman, che si è guadagnato cinque nomination agli Academy Award, e Madre!, con Jennifer Lawrence.
Aronofsky attualmente sta lavorando anche alla post-produzione di Caught Stealing, un dramma poliziesco con Austin Butler e Zoe Kravitz che Sony distribuirà il 29 agosto. Ha diretto per ultimo il dramma del 2022 The Whale, per il quale Brendan Fraser ha vinto un Oscar come miglior attore.
Aronofsky è rappresentato da CAA e Goodman Genow.
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