In Severance, la serie con più enigmi dai tempi di Twin Peaks e Lost, Britt Lower è uno dei personaggi più intriganti e misteriosi

The Hollywood Reporter incontra la star del thriller di Apple TV+. L’attrice racconta il doppio ruolo che la vede interpretare due versioni molto diverse dello stesso personaggio.

[Attenzione: questo articolo contiene spoiler fino all’episodio sei della seconda stagione di Severance].

È Helly R? È Helena Eagan? In fondo non sono la stessa persona? Le risposte, in ordine, sono: sì, anche sì, fisicamente sì, ma spiritualmente no. Se il grande Fields di John Noble ci ha insegnato qualcosa in questo episodio di Severance, è questo: gli innies (gli interni: ovvero quelle persone che hanno subito e accettato l’idea che parte della loro personalità quella sul luogo di lavoro,sia del tutto sconosciuta a quella che vive la sua vita al di fuori) hanno un’anima, proprio come gli outies (ovvero la parte scissa, che non ha la minima idea di cosa viva il suo stesso io quando è in ufficio) – e se un innie può finire in Paradiso mentre un outie va all’Inferno, beh, possiamo già immaginare dove finiranno Helly e Helena, rispettivamente.

Almeno, questo è lo scenario dopo sei episodi della seconda stagione di Severance, in cui una delle protagoniste principali si è trasformata nella nuova grande antagonista: Britt Lower nei panni di Helly e Helena, la nuova arrivata nel team di Microdata Refinement, nonché la donna che di fatto comanda la Lumon Industries. 

Nella prima metà della stagione, la outie Helena ha infiltrato la vita della sua innie, agendo come spia per raccogliere informazioni sui rivoluzionari della Microdata. Dopo che la sua identità segreta è stata smascherata in modo quasi fatale, Helena ha permesso a Helly di tornare nei piani inferiori, ma non senza lanciare una stoccata agli innies: “non sono persone, sono bestie.”

È davvero così che Helena vede Mark (Adam Scott), Dylan (Zach Cherry) e il loro ex collega Irving (John Turturro), licenziato a ciel ssereno? Oppure questa è solo una difesa per la futura erede dell’impero Eagan? Per Britt Lower, la risposta è, ancora una volta ,sì e sì. Proprio come la tecnologia della severance al centro della serie, una persona può essere due individui contemporaneamente: qella che appare da subito come una vistosa allegoria psicanalitica, nel caso del thriller di Dan Erickson e Ben Stiller per Apple TV+, è una era pe propria realtà esistenziale. In questa intervista con The Hollywood Reporter, Lower approfondisce questo dualismo e racconta cosa ha riportato Helly al lavoro, dopo qualche disavventura in ufficio.

Quali sono stati i tuoi primi pensieri all’inizio della seconda stagione, sapendo di dover interpretare due versioni così diverse dello stesso personaggio?

È stato davvero interessante iniziare a esplorare il paesaggio interiore di queste due parti della stessa persona. Quanto condividono, quanto le divide e cosa succede quando una si infiltra nel mondo dell’altra, cercando di adattarsi all’ambiente che Helly R ha imparato a navigare, alle relazioni che ha costruito. Helena ha l’opportunità di vedere cosa vuol dire essere una rivoluzionaria, e questo mi ha entusiasmato. L’idea che queste due parti di sé, che nella prima stagione erano in guerra, ora siano costrette a vedere il mondo dalla prospettiva dell’altra mi è sembrato molto affascinante.

In che modo la tua percezione di Helena è cambiata nella seconda stagione?

Le sue azioni erano già piuttosto decisive nella prima stagione, ma non la vediamo mai da sola fino alla seconda. C’è un momento nell’episodio due in cui la si vede guardare il video di Helly e Mark davanti all’ascensore. Fino a quel momento, è sempre stata costretta a indossare una maschera. Ma lì, per la prima volta, è completamente sola. Ho capito allora quanto isolamento, solitudine e freddezza la definissero. Ho cercato di provare empatia per il suo essere intrappolata nella stessa azienda che opprime anche gli innies. Credo che, a metà stagione, Helena sia ormai in conflitto tra ciò che la Lumon. L’azienda per cui lavora e per la quale lavorano gli innies, le chiede di fare e come, nel profondo, desidera comportarsi.

Adam Scott e Britt Lower nella seconda stagione di Severance, episodio sei, “Attila”. Foto @Apple TV+

Nella “valle del dolore”, prima di rivelarsi, Helena regala a Irving un leone delle nevi. È stato un gesto genuino o un tentativo di mimetizzarsi?

Lascio che sia il pubblico a decidere. Ma penso che Helena sia stata cambiata da ciò che ha vissuto. Si può immaginare cosa abbia significato per lei osservare la dinamica della ‘famiglia scelta’, quella dell’ufficio, che Mark, Helly, Dylan e Irving hanno creato insieme, considerando quanto la sua famiglia biologica sia tossica. Credo che cercasse l’approvazione di Irving. È l’unico che ancora non l’ha accettata. Ci sono delle somiglianze con il rapporto con suo padre: anche da lui non riceve mai l’approvazione che desidera. Quella scena è il suo tentativo, ed è ancora più doloroso quando Irving non reagisce come sperava. Ma Irving, dopo la prima stagione, è più vulnerabile, più sensibile ai dettagli intorno a lui. Era giusto fosse lui a smascherarla. Lui e Helly hanno sempre avuto un rapporto molto familiare, per questo vede la situazione con occhi diversi rispetto a Mark e Dylan, che sono più distratti dalla scoperta delle loro identità esterne.

Com’è stato tornare a interpretare Helly dopo tanto tempo nei panni di Helena?

Abbiamo girato fuori sequenza, ma abbiamo passato una buona parte della prima metà della stagione concentrandoci sui primi episodi, quindi sì, ero principalmente nella prospettiva di Helena. Poi, tornare a Helly nell’episodio cinque è stato come un respiro d’aria fresca. Ho sentito subito il suo carattere più istintivo, la sua postura, il suo modo di muoversi.

Helly è sempre in missione. È sempre in avanti, non esita mai, tranne forse in questioni di cuore. Tornare a vederla attraversare i corridoi con la sua tipica determinazione è stato bellissimo. Ma l’episodio è stato anche molto disorientante perché nessuno le spiega cosa succede. Cerca di mettere insieme i pezzi e le persone intorno a lei non si comportano come alla fine della prima stagione.

Molti fan hanno discusso su chi stessero effettivamente guardando, Helly o Helena. Hai seguito queste teorie?

È stato fantastico vedere i fan analizzare ogni dettaglio. Abbiamo lavorato molto per trovare gli indizi giusti. Il nostro pubblico è incredibilmente intelligente. Alcuni hanno capito subito: “ehi, questa non è la mia Helly!” Un mio amico mi ha detto: “mi sento in colpa! Avrei dovuto capirlo!”

Molti attori che interpretano i cattivi dicono di non poterli vedere come tali. Ma qui la dinamica è complicata, perché Helly e Helena condividono lo stesso corpo. Come bilanci questa dualità?

Penso che tutti siamo i nostri peggiori nemici. Siamo i nostri critici più severi. Tutti abbiamo momenti in cui ci guardiamo indietro e pensiamo: “non ero la versione migliore di me stesso.” Queste due parti dello stesso individuo sono entrambe intrappolate, ma in modi molto diversi. Mentre sembra che Helena abbia il controllo, è evidente che è altrettanto prigioniera di suo padre e della compagnia. Helly, invece, è libera perché non le importa di cosa pensano gli altri. Cosa c’è di più liberatorio di questo?