
Lynley, una nuova serie TV basata sui romanzi di successo di Elizabeth George su un duo di detective male assortito, punta a fare il botto a livello internazionale.
Leo Suter (Vikings: Valhalla, Victoria, Sanditon) e Sofia Barclay (Prime Target, Ted Lasso, We Are Lady Parts) interpretano l’insolito team di Tommy Lynley e Barbara Havers nel film in quattro episodi di produzione Playground di Colin Callender (Wolf Hall, All Creatures Great and Small) che creativi e dirigenti ritengono possa diventare un nuovo franchise.
La serie poliziesca mescola giallo e questioni sociali, parlando di differenze di classe, pregiudizi, dinamiche sul posto di lavoro e identità, mirando ad un pubblico ben oltre la Gran Bretagna.
Scritta dallo sceneggiatore e produttore esecutivo Steve Thompson (Vienna Blood), la serie segna un ritorno in TV per Lynley e Havers 17 anni dopo l’episodio finale di The Inspector Lynley Mysteries, di BBC, con Nathaniel Parker e Sharon Small, durata sei stagioni.
Tommy Lynley è un brillante detective della polizia, ma un outsider nel gruppo a causa della sua educazione aristocratica. Viene affiancato a Barbara Havers, un sergente con un atteggiamento anticonformista e un background da classe operaia apparentemente non hanno nulla in comune, ma contro ogni previsione, l’improbabile duo diventa una squadra formidabile, legata da un sentimento di diritto alla giustizia che è molto forte.

Il set di “Lynley”. Foto per gentile concessione di BBC Studios
“Havers è la più entusiasta e segue soprattutto il suo istinto, mentre Lynley provenendo da un background più privilegiato, come mostrano i suoi vestiti, l’auto e altri dettagli – spiega Suter a THR – è più freddo, e si avvicina alle cose con atteggiamento aristocratico. Nonostante questo, diventano amici e ottimi colleghi di lavoro”.
Aggiunge Barclay: ” I due sono molto diversi, eppure sono l’uno per l’altro ciò di cui entrambi hanno bisogno. Sono una sorta di reciproca medicina. È impossibile non innamorarsi di loro”.
Lo sceneggiatore e produttore esecutivo Thompson conosceva bene la precedente serie di Lynley, ma non voleva farvi riferimento in nessun modo. “Abbiamo adattato i romanzi più recenti da portare sullo schermo. E ciò che abbiamo fatto vuole essere qualcosa di completamente indipendente – dice a THR – quindi, le persone possono avvicinarsi alla serie senza alcuna conoscenza pregressa”.

Sofia Barclay
I primi romanzi di Lynley sono stati adattati più di 20 anni fa. George è un’americana che ama la cultura britannica, e questo traspare nella serie.
Robert Schildhouse, presidente di BritBox North America e direttore generale di BritBox International dichiara: “nella serie c’è un caso della settimana, chiamiamolo così, ma ci sono anche degli archi narrativi a lungo termine. Stiamo seminando le famose ‘briciole di pane’ per far sì che gli spettatori si sentano coinvolti il più possibile. Vogliamo avere qualcosa che il nostro pubblico non veda l’ora di vedere”.
Per quanto riguarda le location, mentre la troupe ha girato riprese di ambientazione nell’East Anglia nell’Inghilterra orientale, la serie è stata prodotta in Irlanda. “l’Irlanda ha una serie davvero diversificata di paesaggi e ottime troupe” afferma David Stern, amministratore delegato congiunto di Playground.

Steve Thompson. Foto per gentile concessione di BBC Studios
Barclay elogia anche la complessità della serie, qualcosa che può mantenere non solo il cast, ma anche gli spettatori incuriositi e coinvolti. “Nessuno dei personaggi che vedi è mai stereotipato – spiega – ognuno ha qualcosa di un po’ più interessante, nascosto, misterioso. E il bello è scoprire quei personaggi”.
La chimica tra i personaggi di Suter e Barclay è fondamentale per la serie, e deriva dalla relazione lavorativa positiva e dall’approccio collaborativo delle star nella vita reale, ma anche dal fatto che i produttori hanno effettivamente aggiunto un chemistry check come parte del processo di casting.

David Stern
Stern conclude: “È davvero facile scegliere due fantastici attori e attrici che, da soli, sono bravi, ma non significa che lavoreranno bene insieme. E questa serie vive e muore invece di quel tipo di chimica che lega attori e personaggi”.

Daniel Mays in “Lynley”. Foto per gentile concessione di BBC Studios
Se tutta questa ‘chimica creativa’ conquisterà il pubblico tanto quanto spereranno i creatori, Lynley e Havers potrebbero essere protagonisti di altre stagioni. “Elizabeth George è incredibilmente di supporto – dice Stern – ha visto il primo episodio, lo ha adorato e alla fine ha detto: ‘Sono rimasta così sorpresa quando ho scoperto chi fosse l’assassino’”.
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