Al Bif&st – Bari International Film&Tv Festival il documentario di Francesco Cordio Fabi Silvestri Gazzè – Un passo alla volta

Tra le anteprime della sezione “Rosso di sera”, al Teatro Petruzzelli il film dedicato a uno degli incontri artistici più rappresentativi della musica italiana. Dopo la presentazione al Bif&st, uscirà nelle sale italiane il 7, 8 e 9 aprile distribuito da Fandango. 

Di THR ROMA

Nicolò Fabi, Max Gazzè e Daniele Silvestri, amici sul palco e nella vita, uniti sotto il segno di un’avventura iniziata negli anni ‘90, quando si sono incontrati nello storico Locale di via del Fico a Roma. Pur avendo intrapreso strade creative diverse, nel tempo le loro carriere si sono riunite varie volte dando vita a uno degli incontri artistici più rappresentativi della musica italiana.

Il documentario Fabi Silvestri Gazzè – Un passo alla volta molto racconta  della loro speciale amicizia culminata nel 2013 in un viaggio in Sud Sudan, durante il quale hanno cominciato a immaginare un disco collettivo uscito con il titolo Il padrone della festa. Un lavoro che, oltre alla produzione del disco, ha scaturito un tour europeo, uno nei palasport di tutta Italia e due eventi speciali a Verona e a Roma.

Fabi, Silvestri e Gazzè nel luglio del 2024 sono tornati di nuovo tutti e tre sul palco del Circo Massimo, per festeggiare insieme alle 50.000 persone presenti il decennale del disco. Un’occasione per incontrare il pubblico di generazioni diverse accomunate dall’amore per la loro musica. Un evento imperdibile, così come lo definisce una spettatrice all’inizio del film, consapevole di vivere un momento unico nella sua vita. Sensazione di cui si è detto cosciente anche Max Gazzè: “In questi anni sempre di più abbiamo capito che intorno a noi ci sono generazioni diverse che si ritrovano e si scambiano le stesse emozioni. Il fatto che il film cominci così, è toccante. Anche noi abbiamo avuto l’idea di vivere un momento irripetibile e il fatto di aver pensato di fissarlo con delle immagini è stato molto importante”. Alle sue parole fa eco Daniele Silvestri: “Il motivo per cui abbiamo voluto fermare tanti momenti del concerto e fatto confluire nel film materiali di altri frammenti della nostra lunga esperienza nella musica, è anche per dire un grazie a chi ci segue senza mai abbandonarci.”

Il concerto al Circo Massimo ha rappresentato un’eccezione anche dal punto di vista dell’assenza quasi totale dei cellulari del pubblico a riprendere l’evento. Non si vedono telefonini levati in aria, le immagini documentano al contrario braccia e mani che si muovono e tengono il tempo. “Quello che è successo forse è eccezionale, ci dice però che un concerto si può vivere e non solo condividere”, commenta Silvestri. “La bellezza è vivere un’emozione con chi hai accanto. Durante l’esibizione era evidente il modo in cui era diviso lo spazio tra le persone, tutte volevano essere lì e unite non cercavano l’angolo migliore per riprendere. Non lo abbiamo richiesto, è stata una cosa spontanea”. Per Nicolò Fabi la particolare atmosfera che si era creata al Circo Massimo era dovuta pure al fatto che “la gente sa del cammino che abbiamo percorso insieme e quindi del valore che acquista una nostra esibizione sul palco. Non siamo tre musicisti che si riuniscono per un’occasione ma persone che si capiscono e trasmettono il loro mondo al pubblico che li segue e sa di avere di fronte delle persone vere e sincere”.

Un viaggio musicale ed esistenziale che anno dopo anno rinsalda amicizia e collaborazione artistica, nel segno di uno scambio continuo frutto della totale assenza di rivalità tra di loro. Un miracolo in un ambiente in cui non mancano gelosie e inimicizie. A questo proposito Nicolò Fabi ha le idee chiare: “Il nostro credo sia un caso abbastanza speciale, non dal punto di vista della qualità artistica sulla quale non posso pronunciarmi, ma sulla naturale complementarietà dei nostri caratteri e del nostro linguaggio artistico. Per una combinazione fortunata si incastrano senza che nessuno di noi si sforzi. Anche se ognuno segue dei temi personali, credo che in fondo siamo complementari perché occupiamo uno spazio che l’altro non desidera occupare. Quindi il quadro che viene fuori è composito proprio perché ognuno ne racconta una sfumatura speciale. Nasciamo musicisti, non siamo cantanti, e questo aiuta a non avere smanie nel primeggiare. Non abbiamo la sindrome del centro della scena. Io sono felice di essere di appoggio quando cantano loro e la stessa cosa accade quando sono loro ad accompagnare me”.

Prodotto da Domenico Procacci, Laura Paolucci, Francesco BarbaroFabi Silvestri Gazzè – Un passo alla volta è una produzione Fandango in associazione con OTR Live, in collaborazione con Rai Documentari, con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nellaudiovisivo del Ministero della Cultura.