“Nessuno mi può giudicare? Non più”: Caterina Caselli, presidente di giuria a Premio Film Impresa, 2025

Alla terza edizione, diretto da Mario Sesti, presidente Giampaolo Letta, il premio promosso da Unindustria registra un boom: più di 200 produzioni si sono iscritte da tutta Italia

Di THR ROMA

“Ricordate la canzone che mi ha reso famosa, “Nessuno mi può giudicare”? Sarò costretta a farne una nuova versione: perché, stavolta, tocca proprio a me dover giudicare” ha detto Caterina Caselli, in video collegamento, alla presentazione della terza edizione di Premio Film Impresa, visto che è stata chiamata a fare da presidente della giuria che premierà il miglior film d’impresa di area narrativa, di area documentaria e di vocazione sperimentale (“Innovation Image and Sound”). 

Il premio, che si svolgerà a Roma alla Casa del Cinema, dal 9 all’11 aprile, promosso da Uninidustria, ha generato anche un master alla Sapienza Università di Roma a cura di Andrea Minuz, il cui fine era quello di mettere insieme giovani studenti di cinema e giovani imprenditori: l’obiettivo di Premio Film Impresa è proprio quello di rendere contigui l’universo del racconto, della produzione e scrittura cinematografica, del cinema e quello del impresa, del mondo aziendale, delle relazioni tra imprese e territorio con il progetto di far sì che ciò inneschi interessanti innovazioni in entrambe le aree e radichi e faccia evolvere i film d’impresa.

Conferenza stampa Premio Film Impresa Casa del Cinema di Roma – Foto THR-R

Premio Film Impresa, negli anni scorsi, ha visto la presenza di due premi oscar, Giuseppe Tornatore e Gabriele Salvatores (ma anche di assi del box office come Paola Cortellesi, Riccardo Milani, Paolo Genovese),  e in questa edizione parteciperanno anche Matteo Garrone (che riceverà il premio Ermanno Olmi di Edison Next) e Luca Zingaretti (autore di un film d’impresa che verrà presentato nel primo giorno della manifestazione, il 9 aprile) che riceverà un Premio Film Impresa speciale.

Ma il cuore della manifestazione è la selezione ufficiale formata da una trentina di titoli che raccontano con stili e generi diversi le imprese di oggi, la loro identità sociale e culturale, il rapporto con il territorio che abitano, la versatilità di una produzione audiovisiva che pesca tra tutti i colori del cinema. 

Nelle parole del suo direttore artistico, Mario Sesti, PFI è “ un cantiere di ricerca, conoscenza, esplorazione di quelle opere che incrociano il linguaggio del cinema e dinamica imprenditoriale, l’universo di intensa mediatizzazione in cui viviamo e l’immenso potere di trasformazione delle nuove tecnologie: PFI mette in scena quel punto di fusione in cui la manifattura di una inquadratura e di uno script cerca la narrazione ideale per comunicare la soggettività di un’impresa ella sua capacità di innovazione, lavoro e vita”.

Quest’anno più di 200 film si sono iscritti al premio anche se solo più di 40 sono stati selezionati tra nominations e fuori concorso. La regione che vanta più produzioni che hanno provato ad essere selezionate è il Lazio (a conferma della vocazione audiovisiva della regione nella quale lavora la più alta percentuale di operatori del settore di tutta Italia) seguita dalla Lombardia. Complessivamente, sono più del doppio dei film che si erano iscritti nelle precedenti due edizioni inziali.

“E’ anche per questo che la prima parola con la quale voglio presentare questa edizione è ‘orgoglio’ – ha detto Giampaolo Letta presidente di PFI – orgoglio perché negli anni è cresciuto l’interesse e l’attenzione: è cresciuto l’interesse delle aziende a partecipare, è cresciuto l’interesse dei tanti operatori e ciò testimonia del valore dell’intuizione che avevamo avuto: pensare ad un contenitore o a uno strumento per comunicare al meglio i valori della cultura d’impresa, che è il motivo per cui è nato il premio”.

“Il motivo del grande successo che sta avendo anche a livello nazionale, con tante proposte che arrivano da tutta Italia,  è dovuto al fatto che nella base dei nostri associati è passato il messaggio che comunicare l’azienda è qualcosa di fondamentale per l’industria – ha detto Giuseppe Biazzo, a capo di Confindustria – Siamo, il secondo paese industriale in Europa, anche se questo è poco percepito, e le storie imprenditoriali, quando si raccontano in una maniera così coinvolgente come abbiamo visto in tantissimi filmati, alimentano la cultura d’azienda all’interno della società: noi abbiamo bisogno di radicare e di far capire alla società sempre di più quanto è importante conservare e sviluppare lo spirito imprenditoriale, perché ciò è fondamentale anche per i nostri territori”.

Le proiezioni, che saranno anche seguite da una giuria di volontari, per lo più giovani, che formeranno una ‘platea competente’ si alterneranno a momenti di talk, conversazione, approfondimento su temi di riconosciuta sensibilità contemporanea: “Il futuro e l’AI, lo stato delle cose”, con Michele Svidercoschi, direttore Comunicazione Marketing e Relazioni Istituzionali, Gruppo Almaviva; Samuele Costantini, responsabile Comunicazione Umana; Roberto Fiorini, regional manager Centro UniCredit; Edison Next, curato da Alvaro Moretti, vicedirettore del Messaggero; “Comunicare l’impresa, l’impresa di comunicare” con Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio e con Andrea Minuz, saggista, professore ordinario presso Sapienza Università di Roma – docente di Storia del Cinema e Teoria e analisi della sceneggiatura, curato da Mario Sesti; “Narrazione sociale, recupero del territorio, nuovo umanesimo. Futuro e innovazione: come cambiare il volto delle interazioni urbane e del loro paesaggio”, con  Giuseppe Biazzo presidente Unindustria; Stefano Giacoma, direttore commerciale business to Government Edison Next; Giampaolo Letta, presidente Premio Film Impresa; Ornella Segnalini assessora ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture di Roma Capitale; Massimiliano Smeriglio assessore alla Cultura di Roma Capitale; Edoardo Zanchini direttore ufficio clima di Roma Capitale); Intelligenza artificiale: lo stato delle cose. Parlano le imprese. L’applicazione dell’AI nella contemporanea pratica imprenditoriale, con Giampaolo Letta, presidente Premio Film Impresa e Mario Sesti, direttore artistico Premio Film Impresa dialogano con Vittoria Carli, vicepresidente Unindustria e Raniero Romagnoli CTO Almawave.

Ci sarà anche, l’11, la proiezione speciale del film documentario, Ennio Lucarelli: il sistema delle idee che ricorderà un pioniere delle imprese digitali ed un imprenditore molto amato e stimato nel Lazio, scomparso qualche anno fa, mentre un programma speciale, a cura di Caterina Taricano, in collaborazione con le Teche Rai (“Esercizi per il futuro: riflessioni strategiche su educazione, formazione e scolarità. Dal lavoro della scuola allo studio dell’impresa”) metterà al centro il tema della formazione, cruciale nella strategia imprenditoriale di oggi.

Le premiazioni, che vedranno anche un riconoscimento speciale per Pietro Salini, di Impregilo, si svolgeranno nella serata finale dell’11, l’ingresso è gratuito e dal giorno successivo tutti i film che sono stati accettati nell’iscrizione potranno essere visti, e votati, da ogni utente, sul sito di PFI, pratica che negli anni scorsi ha visti la partecipazione di diverse migliaia di persone.

Ma dal vivo sarà proprio Caterina Caselli, presidente di giuria, nella serata finale, a premiare i migliori film d’impresa selezionati, dopodichè, ha concluso la stessa Caterina, smettendo la sua hit più famosa: “Qualcuno mi può giudicare”.