
Un altro franchise storico è ufficialmente in cerca di una nuova casa, e a Hollywood si è già scatenato il fermento tra produttori e studi. Appena un giorno dopo la notizia che la WME ha messo sul mercato i diritti di Jason Bourne e altri titoli dell’universo narrativo di Robert Ludlum, arriva la conferma: anche i diritti del celebre franchise horror Non aprite quella porta (The Texas Chainsaw Massacre) sono disponibili.
Sebbene al momento si tratti ancora di una fase molto iniziale — nessuna trattativa vera e propria è in corso e non c’è ancora chiarezza su chi si stia muovendo e dove si voglia arrivare – la circolazione di certi nomi altisonanti ha già dato il via al classico “tutti contro tutti”. Uno su tutti? Il golden boy texano Glen Powell.
Legendary Pictures deteneva i diritti del franchise dal 2017 e nel 2022 aveva realizzato un film distribuito in streaming da Netflix. Ma di sequel, nonostante le aspettative, non se n’è più parlato. I diritti sono quindi tornati ai legittimi titolari: Exurbia Films, gestita da Pat Cassidy insieme a Kim Henkel (co-sceneggiatore del film originale) e a suo figlio Ian Henkel. A rappresentarli ora è l’agenzia indipendente Verve.
Per il momento non c’è ancora una vera e propria “bidding war”, perché nessuno ha presentato un pacchetto concreto o una proposta definita. Ma l’interesse è tangibile e alcune parti si stanno muovendo dietro le quinte per assemblare ipotetici team creativi. Tra quelli di cui si parla: un trio formato da Powell, il regista di Strange Darling J.T. Molner e il produttore Roy Lee. Un altro nome che circola è quello di Andy Muschietti, regista di It.
Il film originale del 1974 è ancora oggi un’icona del genere. A colpire non era solo la trama – un gruppo di amici finisce nel mirino di una famiglia di cannibali, tra cui l’iconico Leatherface armato di motosega – ma anche la violenza estrema, tanto che il film venne bandito in diversi stati e paesi. Dal punto di vista industriale, poi, il caso è da manuale: Tobe Hooper girò il film con meno di 300.000 dollari, e ne incassò 31 milioni in tutto il mondo, diventando uno dei film più redditizi della storia del cinema.
L’interesse che sta suscitando Non aprite quella porta conferma quanto valore abbiano ancora oggi le proprietà intellettuali non controllate direttamente da un grande gruppo media. E mostra ancora una volta come l’horror resti uno dei generi più caldi del momento, capace di attirare pubblico tanto in sala quanto sulle piattaforme.
Basti pensare a quello che è successo a inizio anno con Resident Evil: i diritti sono finiti brevemente sul mercato, ed è subito partita una feroce guerra tra studi per aggiudicarseli, conclusasi con l’approdo del progetto alla Sony.
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