The White Lotus: una recitazione straordinaria aiuta a salvare, dalla stanchezza, la terza stagione

Ambientata in Thailandia, realizzata come le altre da Mike White, vede, tra gli altri, nel cast, Walton Goggins, Parker Posey, Carrie Coon, Patrick Schwarzenegger

L’antologia satirica di HBO, The White Lotus – erroneamente classificata agli Emmy come “dramma” – torna questo weekend dopo più di due anni di assenza, e probabilmente dovrà affrontare critiche secondo cui la sua formula è diventata troppo prevedibile.

Dall’apertura della stagione con l’allusione a una morte scioccante fino agli inganni e alle autoillusioni di una schiera di protagonisti solipsistici, ricchi, per lo più bianchi e per lo più americani, in cerca di evasione nel lusso ermetico di un resort esclusivo, White ha perfezionato la sua critica tagliente al parassitismo privilegiato fino a farla diventare quasi una scienza. 

Ci sono forti indizi, nei sei episodi inviati ai critici, che gli archetipi e i commenti dei social diventati, se non stantii, almeno molto confortevoli e prevedibili. Allora perché mi sono piaciuti così tanto questi sei episodi di White Lotus? 

Non è per il mistero che attraversa l’intera stagione, che non mi ha mai coinvolto nemmeno la prima volta, né per i vari tabù che White ama stuzzicare, né per le rivelazioni attentamente costruite e annunciate in anticipo

Non mi dispiacciono questi elementi, ma si inizia a percepire una certa ripetitività. Ciò che è ancora fresco, però, è l’interpretazione. Se l’approccio di Ryan Murphy alle antologie è stato quello di costruire una troupe ricorrente mettendo gli stessi attori in contesti diversi, White ha preso la direzione opposta. 

Il piacere di guardare i suoi cast sublimi, costantemente rinnovati, interpretare personaggi per lo più venali e velenosi in scenari mozzafiato resta immutato. In questa terza stagione si distinguono Walton Goggins, Parker Posey, Carrie Coon, Patrick Schwarzenegger e Aimee Lou Wood, tra molti altri, che danzano accompagnati dalla colonna sonora quasi tribale di Cristobal Tapia de Veer.

Dopo aver stabilito che, a un certo punto, ci saranno colpi di pistola e un corpo galleggerà in uno stagno, come per meditare, si torna subito indietro nel tempo per conoscere i personaggi che hanno prenotato una settimana all’esclusivissimo centro benessere tailandese del White Lotus.

Arrivano in barca i Ratliff, famiglia dell’alta società della Carolina del Nord con accenti esagerati. C’è il patriarca finanziere Timothy (Jason Isaacs), la matriarca nervosa Victoria (Posey), il figlio maggiore ultra-macho Saxon (Schwarzenegger), lo svogliato adolescente Lochlan (Sam Nivola) e Piper (Sarah Catherine Hook), studentessa universitaria il cui interesse per il buddismo è stato il pretesto per il viaggio. Poi c’è la star televisiva Jaclyn (Michelle Monaghan), che si riunisce per una settimana con le amiche d’infanzia Laurie (Carrie Coon) e Kate (Leslie Bibb).

Tutti fingono di essere al resort per massaggi, yoga e terapie, ma ognuno ha motivazioni segrete, segreti da nascondere e cose da cui stanno scappando – e tutti hanno a disposizione un arsenale di insulti verbali diretti tanto agli estranei quanto ai propri cari.

Dopo le critiche alla prima stagione per aver in gran parte ignorato la presenza dei nativi hawaiani – cosa che, a mio parere, rifletteva il modo in cui questo tipo di turisti cancella il mondo reale che circonda le loro vacanze – la seconda stagione ci ha presentato la malinconica Valentina (Sabrina Impacciatore) e le moralmente flessibili Lucia (Simona Tabasco) e Mia (Beatrice Grannò).

La stagione tailandese sceglie una via di mezzo, con una storia d’amore dolce e leggera tra gli impiegati del resort Gaitok (Tayme Thapthimthong) e Mook (Lalisa “Lisa From Blackpink” Manobal), e con la figura maestosa della co-proprietaria del resort, Sritala (Lek Patravadi).

La stagione più lunga di The White Lotus fino ad oggi bilancia satira, introspezione e un senso di incombente tragedia. Ma, nonostante i suoi limiti, la gioia sta nell’interpretazione: è sufficiente guardare il nuovo gruppo di personaggi crogiolarsi nelle tossiche delizie offerte da Mike White.