
Bat Hen Sabag è pronta a ribaltare ogni aspettativa con la sua nuova serie israeliana Soul Sucker, una horror comedy in otto episodi che ha ideato, scritto e interpretato. Ma non solo: lo show è anche un mystery investigativo e un dramma familiare, ispirato, a detta di Sabag, alla sua famiglia “assolutamente folle”.
Dopo il successo della pluripremiata serie Dumb (adattata in Germania con il titolo Rampensau), Sabag ha collaborato alla creazione di Soul Sucker con Daphna Levin (In Treatment), co-creatrice, regista e produttrice esecutiva di Euphoria. Il progetto ha inoltre visto la partecipazione del regista e sceneggiatore Aharon Keshales, nome di spicco del cinema di genere israeliano, in veste di editor della sceneggiatura.
La serie, prodotta da Dori Media Group – la stessa casa dietro successi come Dumb, Losing Alice, Lalola, Rebelde e The New Black – è stata presentata in anteprima al MIP London, in attesa del debutto su Hot, la rete via cavo israeliana, previsto per quest’anno.
“La mia ispirazione viene dalla mia famiglia”, racconta Sabag a The Hollywood Reporter. “Amo esplorare e raccontare la mia sfera familiare attraverso il mio lavoro e la mia scrittura. So che tutti dicono di avere una famiglia pazza. Ma la mia è davvero, davvero, davvero, davvero fuori di testa.”
Curiosamente, l’idea iniziale non era affatto quella di una horror comedy. “Volevo esplorare la parte rumena della mia famiglia e l’eredità di donne molto dominanti”, spiega Sabag. “All’inizio immaginavo una commedia gitana, perché abbiamo radici gitane in Romania, Volevo parlare delle donne della famiglia, che sono incredibilmente forti e folli, e forse anche un po’ streghe. Poi, scavando nella storia familiare, ho capito che poteva anche essere un racconto sulla paura universale che molte donne hanno: diventare come le proprie madri.”

Daphna Levin. Foto per gentile concessione di Dori Media
Un tema che ha subito colpito anche Levin, convinta che il pubblico di tutto il mondo possa identificarsi: “Ogni figlia ha una madre. E la paura di diventare come lei è universale”, racconta a THR. “Credo che ogni donna nel mondo possa capirlo.”
Gli elementi horror sono arrivati in modo naturale. “Adoro i film dell’orrore e da bambina ne guardavo tantissimi, così ho voluto mescolarli alla commedia”, dice Sabag. “Tutti vogliono sempre separare i generi: ‘Questo è horror, questo è comedy’. Io ho combattuto per dimostrare che possono coesistere e dialogare tra loro.”
Per Aharon Keshales, l’idea di base è stata irresistibile. “Quando me l’ha raccontata, mi ha detto che voleva fare una sorta di Twin Peaks ad Ashkelon”, rivela a THR. “E io ho pensato: ‘Ok, devo esserci’, perché Twin Peaks è una delle mie serie preferite. E poi, beh, Israele è pieno di personaggi che potrebbero stare benissimo in Twin Peaks.”
Ashkelon, come spiegano Sabag e Levin, è una città vicino a Tel Aviv, affascinante ma decadente. “È una cittadina di mare bellissima, con un potenziale enorme”, dice Levin. “Ma la spiaggia è vuota”, aggiunge Sabag.
Prima di Soul Sucker, Keshales aveva lavorato principalmente su horror incentrati su protagonisti maschili, quindi era intrigato dall’idea di un progetto tutto al femminile. “Quando Bat mi ha detto che aveva una storia su e per le donne, ho voluto subito ascoltarla”, racconta. “Mi ha parlato della paura di diventare come le proprie madri e di una possibile maledizione familiare. Ecco, quello mi ha catturato. Sapevo che era qualcosa in cui volevo immergermi. Così abbiamo iniziato a lavorare insieme sulla storyline.”

Aharon Keshales. Foto per gentile concessione di Dori Media
La narrazione intreccia due trame principali. “Da un lato, c’è Avi, il mio personaggio, che cerca di capire se esiste davvero una maledizione nella sua famiglia che uccide tutti gli uomini”, spiega Keshales. “Dall’altro, c’è la storia della poliziotta Claudie, amica d’infanzia di Avi.”
A interpretare Claudie è l’attrice Kineret Limoni. “Mi sono innamorata di lei dopo averla vista a teatro e sono impazzita per la sua interpretazione”, racconta Sabag. “Volevo scrivere un personaggio per lei. Ho iniziato immaginando la sua voce, il suo aspetto. Poi ho aggiunto dettagli presi da una mia cugina.”
Uno degli elementi chiave nel rapporto tra Avi e la poliziotta nasce da un’esperienza personale di Sabag: quando aveva dieci anni, le dissero che poteva essere una cattiva influenza. “Questa serie esplora proprio la mia paura di essere distruttiva”, ammette. “In fondo, tutti i personaggi che scrivo per me stessa sono una sorta di alter ego. È una specie di terapia.”
In vista del MIP London, il CEO di Dori Media, Nadav Palti, si è detto entusiasta del progetto. “Soul Sucker è diversa da qualsiasi altra serie che abbiamo presentato sul mercato internazionale”, ha dichiarato. “È una commedia, un mystery investigativo, un dramma familiare e una serie horror, tutto insieme. Un mix irresistibile che cattura l’attenzione e non la lascia più.”
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