
J.J. Abrams torna con il primo progetto da lui co-scritto negli ultimi sei anni. Il regista di Star Trek e Star Wars: Il risveglio della forza ha collaborato con la sceneggiatrice e produttrice esecutiva LaToya Morgan per una nuova serie drammatica targata Max che segna la reunion tra Abrams e la star di Lost, Josh Holloway.
Ambientata nel 1972, la serie segue la prima agente donna afroamericana dell’FBI (Rachel Hilson), che si reca nel Sud-Ovest degli Stati Uniti e recluta un audace pilota specializzato in fughe (Holloway) nel tentativo di smantellare una crescente organizzazione criminale guidata da Keith David. Ma, come spesso accade nei progetti firmati da Abrams, le cose non sono mai così semplici come sembrano.

Josh Holloway in Duster. Per gentile concessione di HBO
Il risultato è un thriller crime dal ritmo incalzante e dal gusto retrò che abbraccia l’estetica anni ’70, con Hilson nei panni di un’agente federale grintosa e Holloway nel ruolo della solita, affascinante canaglia.
Per Abrams, Duster è l’ultimo di una serie di progetti sviluppati dopo L’ascesa di Skywalker, tra cui la produzione esecutiva di Presunto innocente per Apple TV+. Morgan, invece, è una sceneggiatrice e produttrice con all’attivo show come Shameless (Showtime) e Turn: Washington’s Spies (AMC). Nel cast della serie figurano anche Sydney Elisabeth, Camille Guaty, Asivak Koostachin, Adriana Aluna Martinez, Benjamin Charles Watson e, immancabile nei progetti di Abrams, Greg Grunberg.
Nell’intervista che segue, Abrams e Morgan raccontano i retroscena della serie d’azione che debutterà su Max a maggio.
Come è nata l’idea per la serie?
LaToya Morgan: “J.J. aveva letto alcuni miei copioni e mi ha contattata per incontrarmi. Mi ha detto che aveva in mente da circa vent’anni un’immagine: una macchina che sfreccia verso una cabina telefonica nel bel mezzo del deserto. Quando me l’ha raccontata, è scattato qualcosa e abbiamo iniziato a scambiarci idee, come in un’improvvisazione jazz. Abbiamo capito subito che dovevamo lavorare insieme e il resto è storia”.

Rachel Hilson in “Duster” Per gentile concessione di HBO
E il fatto che oggi sia quasi impossibile trovare una cabina telefonica spiega anche l’ambientazione anni ’70. J.J., cosa ti ha entusiasmato di questa idea?
J.J. Abrams: “Avevo questa immagine di una cabina nel deserto e una macchina che si avvicina, con un uomo che scende per rispondere a una chiamata misteriosa. Implicava un’intrigo pazzesco, ma non sapevo ancora dove avrebbe portato. Con LaToya abbiamo iniziato a esplorare chi fosse quest’uomo e sapevo che a un certo punto sarebbe comparsa un’agente dell’FBI. Poi, approfondendo la sua storia, abbiamo costruito una narrazione ricca di colpi di scena, fino a renderla avvincente e inevitabile.
LaToya, cosa era importante per te in questa storia?
“La cosa più entusiasmante era la possibilità di creare qualcosa che fosse un omaggio a un certo tipo di televisione che non si vede più. Un mix di azione e umorismo. Era l’occasione per buttarsi a capofitto in un progetto fuori dagli schemi.”

Keith David in “Duster” Per gentile concessione di HBO
Hai lavorato con tanti sceneggiatori e produttori. Cosa ha reso speciale questa collaborazione con J.J.?
Morgan: “Che dire, è J.J.! È un genio. È stato un onore anche solo incontrarlo”.
Abrams: “Questo non posso permetterlo.”
Morgan: “Quando ci siamo seduti per la prima volta, mi ha parlato di un mio script che aveva letto e della mia scrittura. Io pensavo di essere vittima di uno scherzo. Abbiamo subito trovato una sintonia, rispondendo alle idee dell’altro in modo naturale. La sua visione da regista è impareggiabile ed è stata una collaborazione incredibile.”
Abrams: “LaToya ha portato una prospettiva forte, spingendo i personaggi in direzioni inaspettate. È stata una partner creativa straordinaria.”

Holloway e Camille Guaty Per gentile concessione di HBO
Parliamo del cast. Cosa vi ha colpito di Rachel Hilson per il ruolo da protagonista?
Morgan: “Ci ha lasciati senza fiato al provino. Ha già fatto un ottimo lavoro in Love, Victor, ma qui ha avuto modo di mettersi davvero alla prova. Il suo personaggio spinge quello di Josh al limite, quindi serviva qualcuno con grinta e intelligenza, ma anche con una vulnerabilità toccante.”
Abrams: “Josh ha una forte presenza scenica, quindi avevamo bisogno di qualcuno che potesse reggere il confronto. Rachel non aveva mai interpretato un ruolo simile, ma ha dimostrato di poter dominare la scena.”

Hilson e Holloway. Per gentile concessione di HBO
Josh ha lavorato con te per anni. Com’è stato il ritorno sul set?
Abrams: “Gli ho telefonato cinque anni fa dicendo: ‘Ti piacerebbe interpretare un pilota per un’organizzazione criminale?’. E lui: ‘Sì’. Da quel momento, scrivendo, avevamo lui in mente. Con il tempo è diventato ancora più sicuro del suo carisma ironico, della sua durezza e vulnerabilità. È un attore straordinario.”
Morgan: Ha un fascino naturale e una grande presenza. È il leader perfetto per il cast.
Perché scegliere proprio gli anni ‘70?
Morgan: “Amo le radio CB, la cultura delle auto, gli inseguimenti, la musica dell’epoca. E c’è un mistero al centro della storia. Non posso rivelare troppo, ma il periodo aiuta a costruire l’atmosfera perfetta.”

Holloway e David. Per gentile concessione di HBO
J.J., hai reso famoso il concetto della “mystery box”. Questa serie segue quel modello?
“Non è una storia lineare. Ci sono elementi che sembrano folli, ma finiscono per avere un ruolo chiave nella narrazione. Ogni episodio ha un cliffhanger che ricorda i fumetti serializzati. Con Alias, ci divertivamo tantissimo a chiudere ogni puntata con un colpo di scena. È qualcosa che abbiamo voluto riportare in Duster.”

David e Benjamin Charles Watson. Per gentile concessione di HBO

Asivak Koostachin e Hilson. Per gentile concessione di HBO
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