Antonio D’Aquino, Milos di Mare Fuori, si racconta

Mentre è in arrivo la V stagione, l’interprete fa un bilancio di cosa ha voluto dire abitare nel mondo dello show businnes senza esservi nato

La quinta stagione di Mare Fuori sta arrivando. Approderà su Raidue dal 12 marzo. Torneranno le avventure dei ragazzi dell’IPM di Napoli, il cui cast è segnato da arrivi e partenze. Tra i confermati c’è Milos, interpretato da Antonio D’Aquino. Partito come personaggio un po’in sordina, stagione dopo stagione, ha guadagnato un posto ragguardevole. In questi anni è cambiato anche l’attore, crescendo e maturando. The Hollywood Roma lo ha intervisttato in esclusiva.

La tua vita comincia a Castellammare di Stabia, in una famiglia semplice, dove  ti cimentavi anche a  fare il comico.

Ho vissuto un’infanzia molto bella in una famiglia semplicissima. I miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla. Sono cresciuto senza cellulari, apprezzando ogni piccola cosa che vivevo.  Ho vissuto tanti momenti intensi che mi hanno aiutato ad apprezzare sia le esperienze belle che quelle brutte. Mia nonna gestiva uno chalet e ricordo che passavo le mie estati lì, tra le barche in mezzo al mare. Quando arrivava la domenica, durante il pranzo in famiglia, mi divertivo ad intrattenere tutti. Era un momento che amavo molto. Mettevo su degli sketch comici che guardavo in tv. Amavo le opere di Eduardo De Filippo, Massimo Troisi, Vincenzo Salemme e Alessandro Siani. Tutto ciò che mi appassionava diventava mio e mi permetteva di far sorridere i miei genitori. 

Antonio D’Aquino. Foto @Imma Petricciuoli

Il tuo percorso prima di diventare attore è stato lungo. Hai fatto tanti lavori diversi

E’ stato un percorso difficile ma  sorprendente. Non mi aspettavo tutto questo. Ho affrontato vari lavori, non pensavo di poter mai diventare un attore anche per la realtà in cui ho vissuto fin da bambino.  Ogni anno cambiavo lavoro  fino a quando non ho deciso di seguire mio padre nel mondo della carpenteria navale. Ero lontano dai miei amici, dalle persone che amavo. Non mi sentivo felice. Ogni volta che partivo, avevo il magone. Non parlavo con nessuno per giorni, nemmeno con mio padre. Dopo un anno e mezzo, lui si rese conto che quella non era la vita giusta per me. Mi disse che dovevo fare tutto ciò che amavo e dovevo seguire le mie passioni.

Hai seguito una scuola di recitazione e poi hai fatto il provino per Mare Fuori.  Ma per un altro personaggio. 

Antonio d’Aquino arriva per la proiezione del film ‘Mare Fuori 4’ alla 18a edizione annuale della Festa Internazionale del Cinema di Roma a Roma. Foto @ANSA/FABIO FRUSTACI

A diciannove anni, grazie al sostegno della mia famiglia, ho deciso di iscrivermi ad una scuola di recitazione a Castellammare di Stabia. Non è stato facile, all’inizio, perché mi sentivo nuovo, non sapevo da dove partire. Infatti, abbandonai la scuola (un po’ per questioni economiche, un po’ perché mi sentivo spaesato). Quando ho deciso di tornare a studiare, poco dopo, è arrivato il provino per il ruolo di Edoardo in Mare Fuori. Dopo dieci giorni, mi richiamarono per fare il provino per Milos. Adesso faccio parte di una grandissima famiglia.

Cos’ha significato mettersi nei panni di questo personaggio?

Milos ha rappresentato, sin dall’inizio, una sfida per me. Nelle prime stagioni questo personaggio non aveva molto testo su cui poter lavorare e creare. Fortunatamente mi hanno permesso di dargli voce, di mostrare la sua storia. Sono davvero felice e orgoglioso di questo personaggio. Insieme ai registi e agli sceneggiatori, che mi hanno accompagnato in questi anni, siamo riusciti a far capire che un personaggio, anche se non è al centro della storia, può regalare delle emozioni. Così alla quinta stagione, Milos riesce a prendersi quello spazio tra i grandi che meritava. Adesso, vuole e deve farsi sentire. 

L’omosessualità è ancora un tabù,  per quanto ci sforziamo di credere il contrario: hai dovuto sopportare insulti da parte degli haters.

Tutto questo mi fa tanta rabbia. Durante la terza stagione di Mare Fuori, seppur per poco, ho subito i loro attacchi. Non è stato bello leggere certi insulti. Ora capisco cosa significa sentirsi discriminati. Non oso immaginare chi vive certe situazioni, ogni giorno. L’amore e la diversità non possono essere considerati un male per la società. La libertà di essere semplicemente ciò che si vuole ti permette di scoprire tanti colori, di conoscere l’umanità, di capire e comprendere il mondo che si ha intorno. Mi auguro che le nuove generazioni possano sentirsi libere di esprimersi sempre e di vivere in libertà.

Sei anche protagonista del musical di Mare Fuori diretto da Alessandro Siani. Rispetto alla serie  ti ha dato qualcosa in piu?

Questo musical mi ha regalato tanta sicurezza. Mi sono sentito vivo, tutto quello che fai il pubblico lo percepisce. L’esperienza sul palco mi ha permesso di stare in contatto con le persone e tutto ciò mi ha permesso di affrontare le riprese della quinta stagione di Mare Fuori, in modo diverso, proprio come desideravo di fare da tanto tempo. Non smetterò mai di ringraziare Alessandro Siani per questa opportunità.

Hai progetti in cantiere?

Sono quasi giunto al termine della tournée di Mare Fuori e sono molto soddisfatto. Adesso, mi godo la messa in onda della quinta stagione di Mare Fuori. Non vedo l’ora di affrontare nuove sfide e nuovi personaggi. Ho voglia di stimoli nuovi e spero possano arrivare presto.