Elio Fiorucci, a Milano la prima mostra che racconta la storia di un Italiano che ha conquistato l’America e rivoluzionato la moda globale

Dall’amicizia con Andy Warhol a quella con Madonna, un’esposizione che celebra il genio e l’arte di un imprenditore visionario

E’ stato un milanese doc, Elio Fiorucci. Un imprenditore illuminato, uno stilista rivoluzionario e un precursore del marketing moderno. A dieci anni dalla scomparsa la sua città lo celebra con una mostra immersiva e biografica che lo racconta attraverso la sua voce, le sue opere e gli occhi di chi l’ha conosciuto e vissuto.

Alla triennale di Milano, fino a marzo 2025, la vita del designer viene celebrata seguendo tre percorsi. Il primo è affidato ai ricordi personali dello stesso Fiorucci attraverso la sua voce, offrendo una chiave intima e informale per interpretare il materiale esposto. “Passa parola, passa parola” è il suo modo per rivelarci come gli incontri – nei negozi, nelle discoteche o per la strada – fossero sempre al centro del suo metodo creativo.

Il secondo presenta la più grande raccolta di opere inedite mai riunite riguardanti la sua attività. Le vicende umane, imprenditoriali e culturali di Elio Fiorucci sono tracciate da un insieme di materiali e documenti che tengono conto dell’evoluzione di un linguaggio visivo ormai inconfondibile, rivelandone i temi più ricorrenti.

Il terzo percorso presenta la moda di Fiorucci attraverso installazioni scenografiche ispirate alla poetica del teatro.  Una mostra unica, curata da Judith Clark e progettata da Fabio Cherstich, nata dall’unione e dalla condivisione della passione per l’arte di Fiorucci: da collezioni private di appassionati, fino all’archivio Love Therapy – brand fondato nel 2003 da Elio- e a quello privato della sorella Floria Fiorucci con la collaborazione di Paolo Guerinoni e Phoenix capital. Floria Fiorucci ha contribuito anche con una memoria personale della vita lavorativa e privata con il fratello Elio. “Sono molto contenta”, spiega Floria, “che Triennale Milano , una delle istituzioni più importanti della città, ospiti un tributo così esaustivo su Elio. Sono onorata che l’archivio mio e di Love Therapy abbiano potuto contribuire e tutto il team di Love Therapy non vede l’ora di visitare l’intera esposizione”.

Fiorucci è famoso nel mondo per aver stravolto i canoni della moda negli anni ‘70 e ‘80, per i concept store aperti a Milano e a New York, per aver conquistato con la sua arte Andy Warhol e Keith Haring e Madonna. In pochi però conoscono il suo passato, la fuga a Como da una Milano devastata dai bombardamenti della guerra, il rapporto con la natura e la musica. Un carattere forgiato dalla “restlessness”, come ha ricordato Judith Clark, che ne ha poi influenzato tutto il percorso lavorativo e privato. La mostra da’ risalto a tutti questi elementi meno conosciuti ma che si ritrovano nella sua arte che continua a influenzare la moda di oggi. Ha bruciato le tappe, Elio Fiorucci, cercando di abbattere gli stereotipi e aprendosi all’inclusione. “La volgarità non si misura in centimetri di vestito. Siamo nati nudi, il vestito è ipocrisia. Nella mia vita ho sempre cercato di svolgarizzare il nudo inneggiando alla libertà del corpo“, diceva.

Milano gli rende omaggio, perché “Milano ha un debito nei suoi confronti”, ha spiegato Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano. Perché quella di Fiorucci è stata la figura che più ha legato moda, cultura, arte e commercio, gli elementi che oggi contraddistinguono la città. E proprio dalla Triennale parte una call to action per raccogliere idee, progetti, memorie e proposte che permettano di continuare a cavalcare l’onda lanciata da Elio Fiorucci. Parla di “senso di responsabilità” invece Alessandro Pisani, CEO di Fiorucci, perché oggi l’azienda è custode dei valori del brand. “Fiorucci oggi è un brand di tutti, anche delle generazioni che non l’hanno vissuto negli anni d’oro” dice Pisani.

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