
Morgan non resterà nella memoria dei più per essere stato un personaggio tranquillo, o almeno un artista che ha vissuto mantenendo un basso profilo. Vuoi per la chioma pavoneggiante, vuoi per il look alla Bowie periodo Ziggy Stardust, vuoi per le dichiarazioni non sempre moderate, o almeno non in linea con il “buon pensiero”. Diciamo che non ha fatto un granché per passare inosservato, o come il buono della situazione. Perché la verità è che il caro Marco Castoldi, vero nome dell’ex voce dei Bluvertigo, sembra non saper resistere a ogni minima occasione per finire sotto le luci della “peggiore” ribalta. Di acqua sotto i ponti dal quel “Bugo?” a Sanremo, ne è passata tanta, ma lui è sempre Morgan: imprevedibile, per certi versi geniale, istrionico e tanto altro. Ciò premesso, come già scritto su queste stesse pagine, è di poche ore fa un comunicato stampa attraverso il quale la Warner Music ha reso noto di avere dato mandato ai suoi legali per l’immediata interruzione del rapporto contrattuale appena avviato con il cantante. Pietra dello scandalo? L’intervista rilasciata al Fatto dalla cantante Angelica Schiatti che, interrogata sul tema, ha rilanciato le accuse contro Morgan di stalking, revenge porn e diffamazione. A ciò, si è sommato l’annuncio ufficiale di Calcutta, il fidanzato della Schiatti, che avrebbe chiuso i ponti con la Warner, rea di un nuovo vincolo contrattuale con Marco. Ciliegina su questa torta non proprio zuccherina, la voce secondo cui i vertici della Rai, sulla base degli ultimi avvenimenti mediatici, starebbero riflettendo sulla possibilità di sospendere la produzione, ancora in fase di lavorazione, del programma che proprio Castoldi avrebbe dovuto condurre. Detto che un’intervista con Il Fatto Quotidiano non fa Cassazione e, allo stato dei fatti, è in corso da quattro anni un procedimento penale contro Morgan che, fino a prova contraria, non ha prodotto una condanna come un’assoluzione, ci vogliamo porre almeno un paio di domande.
In primo luogo c’é da chiedersi come mai solo oggi, a seguito della pubblicazione dell’intervista, Calcutta, il quale parla di eventi atroci e tante altre brutte storie, abbia deciso di farsi sentire con un post sui social che sembrava la vendetta di Conan il Barbaro: “Oggi sono usciti diversi articoli che parlano di quello che ha dovuto subire la mia ragazza in questi 4 anni. Vi assicuro che i fatti atroci riportati nell’articolo sono solo una piccola parte di quelli accaduti e hanno modificato la nostra vita più di quanto si possa immaginare” – per poi concludere – “Warner music Italia (che non posso taggare perché è già nella lista account bloccati) ha deciso di offrire un contratto a questo persecutore nonostante fosse a conoscenza dei fatti. Per questo mi sembra giusto interrompere ogni mio possibile rapporto lavorativo con questa etichetta. Le canzoni che scrivo non saranno più disponibili per gli/le interpreti del loro roster, e tutti i suoi dipendenti non sono più i benvenuti ai miei concerti. Non sarà un piacere neanche incontrarli per strada sinceramente perché chi si comporta così restando in silenzio ai miei occhi è complice”. Parole pesanti, talmente decise che speriamo realmente non esca più niente del cantante di Latina marchiato Warner, sennò ci sarebbe da ridere in termini di coerenza.
In secondo luogo, un’eventuale e repentino cambio di programma della Rai lascerebbe basiti. Risulta difficile credere che solo oggi, dopo l’uscita di questa intervista, a Viale Mazzini si siano accorti che Morgan stesse affrontando un procedimento penale per stalking, diffamazione e revenge porn, che ripetiamo è in piedi da quattro anni, non da due giorni. Oltretutto, non dovrebbe essere proprio la tv di Stato a garantire il rispetto del principio di innocenza fino al terzo grado di giudizio? Chiediamo per un amico. La verità secondo noi è un’altra. Come al solito, in pieno stile italiano, sembra vincere il moralismo un tanto al chilo, quello che non si scandalizza finché la notizia non gira, e che si straccia le vesti nel momento in cui un microfono viene acceso, chiunque lo tenga in mano. Che la Schiatti sia stata una vittima, questo lo decideranno le autorità competenti e non certo le reazioni di pancia dei lettori, così come, fossimo stati nei panni della Warner Music, di certo non avremmo subito in questo modo le reazioni social di un Calcutta che, con tutto il rispetto per le cose che ha fatto, non è certo Lucio Battisti. Anche da un punto di vista strategico e commerciale, il licenziamento di Morgan sembra più una reazione figlia del buonismo mediatico di pancia e dozzinale, che non qualcosa di realmente ponderato, ma queste sono sensazioni, non certo giudizi. Giocare alla forca con Morgan, impossibilitato nel difendersi contro il vecchio leit motiv dello “sbatti il mostro in prima pagina”, è veramente triste. Vedremo come si evolveranno gli eventi, in fondo l’estate cerca sempre argomenti da discutere sotto l’ombrellone, ma questa volta le regole sembra scriverle il Marchese De Sade.
This content was entirely crafted by “Human Nature” THR-Roma
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma