Trump Vittima di un Attentato: Un Proiettile Gli ha Trapassato L’Orecchio durante Il Comizio

L'ex presidente Donald Trump, poche ore fa, è stato vittima di un attentato durante un comizio in Pennsylvania. Una raffica di spari ha scatenato il panico. Trump insanguinato, che ha detto di essere stato colpito all'orecchio, è stato circondato dai Servizi Segreti e portato di corsa nel suo SUV, mentre batteva il pugno in segno di sfida.

Ho capito subito che qualcosa non andava, perché ho sentito un suono sferzante, degli spari e qualcosa che mi squarciava la pelle. Ho iniziato a perdere molto sangue“, ha scritto Trump sui suoi canali social.

Questa mattina l’FBI ha indicato in un certo Thomas Matthew Crooks, 20 anni, di Bethel Park, Pennsylvania, come soggetto coinvolto nell’attentato, mentre i Servizi Segreti hanno dichiarato di aver ucciso il presunto attentatore – che avrebbe attaccato da una posizione elevata all’esterno del luogo del comizio.

L’FBI ha dichiarato di non essere pronta a rilasciare l’identità di chi ha sparato e di non aver ancora trovato il movente dell’attentato.

L’attentato è stato il più grave tentativo di assassinare un presidente o un candidato alla presidenza da quando Ronald Reagan fu colpito nel 1981.

Dalla Casa Bianca hanno fatto sapere che il presidente Joe Biden, per il momento ancora candidato contro Trump, informato dell’incidente, ha parlato con Trump diverse ore dopo la sparatoria.

Non c’è posto in America per questo tipo di violenza” – ha detto il presidente in un discorso pubblico – “È disgustoso. È malato“.

Ovviamente, la campagna elettorale ha preso un’altra piega, e molti repubblicani hanno subito dato la colpa della violenza a Biden e ai suoi alleati, sostenendo che i continui attacchi a Trump come minaccia alla democrazia, hanno creato un ambiente tossico. In particolare, hanno sottolineato un commento fatto da Biden ai donatori l’8 luglio, il quale disse “è tempo di mettere Trump nel mirino“.

Nei prossimi giorni, l’attenzione si sposterà sull’autore della sparatoria e sulle lacune della sicurezza. Secondo due funzionari che hanno parlato con l’Associated Press in modo anonimo per discutere delle indagini in corso, l’uomo che ha sparato non era un partecipante alla manifestazione ed è stato ucciso dagli agenti dei servizi segreti statunitensi.

La squadra tattica dei servizi segreti, pesantemente armata, viaggia ovunque con il presidente e i candidati dei principali partiti e ha lo scopo di affrontare qualsiasi minaccia attiva mentre gli altri agenti si concentrano sulla salvaguardia e sull’evacuazione della persona al centro della protezione.

Le forze dell’ordine, secondo una terza persona che ha familiarità con la questione e che ha parlato in modo anonimo per discutere dell’indagine in corso, hanno recuperato un fucile di tipo AR sulla scena,

Le immagini al vaglio degli investigatori, nonché le immagini satellitari del luogo, mostrano come il tiratore sia riuscito ad avvicinarsi in modo sorprendente al palco. Un video postato sui social media e geolocalizzato dall’AP mostra il corpo di una persona che indossa una mimetica grigia e che giace immobile sul tetto di un edificio della AGR International Inc.

Il tetto dove giaceva la persona era a meno di 150 metri dal luogo in cui Trump stava parlando, una distanza dalla quale un tiratore decente potrebbe ragionevolmente colpire un bersaglio di dimensioni umane. A titolo di riferimento, 150 metri è la distanza a cui le reclute dell’esercito americano devono colpire una sagoma in scala per qualificarsi con il fucile M-16. L’AR-15, lo stesso fucile usato da tiratore al raduno di Trump, è la versione civile semiautomatica dell’M-16 militare.

Alla domanda se le forze dell’ordine non sapessero che il tiratore fosse sul tetto fino a quando non ha iniziato a sparare, Kevin Rojek, agente speciale responsabile dell’ufficio di Pittsburgh dell’FBI, ha risposto che “questa è la nostra valutazione al momento” – per poi aggiungere –

È sorprendente” che l’uomo armato sia riuscito ad aprire il fuoco sul palco prima che i servizi segreti lo uccidessero”.

Il Segretario alla Sicurezza Nazionale Alejandro Mayorkas, il cui dipartimento supervisiona i Servizi Segreti, ha dichiarato che i funzionari sono impegnati con le campagne di Biden e Trump e “stanno prendendo tutte le misure possibili per garantire la loro sicurezza“.

Dall’Italia il Premier Giorgia Meloni comunica la sua solidarietà all’Ex Presidente Trump pubblicando sul suo account ufficiale Instagram una story. La stessa solidarietà parte dagli onorevoli Matteo Salvini, Mattero Renzi, Antonio Tajiani e Matteo Salvini.

Screenshot della storia pubblicata dalla Premier Giorgia Meloni 7 ore fa

 

Secreenshot piattaforma X Onorevole Matteo Renzi

Secreenshot piattaforma X Onorevole Antonio Tajani

 

Secreenshot piattaforma X Onorevole Matteo Salvini

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