Il furore di Robert De Niro: “Se Trump torna alla Casa Bianca, diremo addio a tutte le nostre libertà”

Fuori dal tribunale di New York, dove l'ex tycoon ha affrontato un'udienza per il processo penale sul suo coinvolgimento nell'attacco al Campidoglio il 6 gennaio 2021, si sono scontrati i due team delle campagne per le presidenziali. L'attore pro Biden: "Donald vuole distruggere non solo la città ma il Paese e, alla fine, potrebbe distruggere il mondo"

Di THR ROMA

Una manifestazione a favore del presidente degli Usa Joe Biden con l’attore Robert De Niro si è svolta fuori dal tribunale di New York, in cui l’ex presidente Donald Trump sta affrontando il processo penale legato all’insurrezione del Campidoglio degli Stati Uniti del gennaio 6 2021.

Si tratta di un brusco dietrofront per la squadra di Biden, che aveva in gran parte ignorato il processo sin dall’inizio, sei settimane fa, e ora sta cercando di sfruttare i momenti finali. E una mossa è inviare l’attore di Quei bravi ragazzi e i primi soccorritori che erano al Campidoglio il 6 gennaio. La campagna di Biden è stata cauta su processi penali di Trump, la nuova attenzione, secondo gli analisti, è dovuta al fatto che non riusciva a contrastare l’attenzione sulla causa giudiziaria.

Un importante consigliere di Biden ha detto che le persone della squadra del presidente non erano lì per parlare del processo – e De Niro infatti non vi ha fatto esplicito riferimento – piuttosto per sfruttare l’ampia attenzione dei media. Ma i consiglieri di Trump sostengono che la manifestazione convalida che le azioni giudiziarie contro l’ex presidente repubblicano sono guidate dalla politica.

“Non siamo qui oggi a causa di quello che sta succedendo dentro al tribunale”, ha detto ai giornalisti il ​​direttore della comunicazione della campagna Biden, Michael Tyler. “Siamo qui perché voi siete qui”.

I processi contro Trump

In tribunale Trump stava affrontando l’unico processo emerso prima delle elezioni di novembre. Ce ne sono altri due collegati agli sforzi del repubblicano per rimediare alla sconfitta del 2020 contro Biden: un caso federale a Washington su eventuali operazioni per ribaltare i risultati delle presidenziali del 2020, e un caso statale in Georgia per interferenza elettorale.

In entrambi Trump si è dichiarato non colpevole. L’ultimo caso lo accusa anche di aver conservato documenti riservati dopo aver lasciato l’incarico.

La denuncia di Robert De Niro

La scorsa settimana la campagna di Biden ha pubblicato un nuovo annuncio tramite Robert De Niro. L’attore ha detto che ha aderito alla campagna perché è l’unico modo per “preservare le nostre libertà”.

“Non intendo spaventare nessuno. Anche se una paura concreta esiste”, ha detto De Niro ai giornalisti. “Se Trump tornasse alla Casa Bianca, potrete dire addio a tutte queste libertà che tutti diamo per scontate”.

L’attore si è presentato come “vero newyorkese” e ha deriso la storia di Trump con le sue iniziative imprenditoriali e di auto-promozione, dicendo che l’ex presidente ha persino cercato di “distruggere” la città.

“Noi newyorkesi lo tolleravamo quando era solo un altro schifoso imbroglione immobiliare mascherato da pezzo grosso”, ha detto De Niro. “Io amo questa città. Donald Trump vuole distruggere non solo la città ma il Paese e, alla fine, potrebbe distruggere il mondo”.

Testimonianze del 6 gennaio 2021

L’ex agente di polizia di Washington DC Michael Fanone e l’ex agente di polizia del Campidoglio Harry Dunn hanno raccontato delle loro esperienze del 6 gennaio. Fanone ha parlato delle sue ferite per mano della folla dei sostenitori di Trump. “Sono venuto qui oggi per ricordare agli americani di cosa è capace Donald Trump e la violenza che ha scatenato su tutti gli americani il 6 gennaio 2021”, ha detto.

I due ex ufficiali sono stati anche testimoni durante un’indagine del Congresso sulla rivolta di quello stesso giorno. Centinaia di agenti delle forze dell’ordine sono stati picchiati nell’attacco al Campidoglio mentre Trump è rimasto in silenzio per ore.

“Gli americani devono svegliarsi”, ha detto Dunn, un ex agente di polizia del Campidoglio che si è candidato senza successo a una carica nel Maryland. “Non possiamo contare solo su queste istituzioni per fermare Donald Trump”, ha aggiunto. “Serve che noi americani andiamo alle urne per sconfiggerlo una volta per tutte”.

La campagna di Trump

I membri dello staff della campagna di Trump hanno tenuto la loro conferenza stampa nello stesso punto fuori dal tribunale per rispondere a De Niro e agli ufficiali del 6 gennaio.

Il responsabile principale Jason Miller ha definito Robert De Niro – che ha vinto l’Oscar per i suoi ruoli in Il Padrino: Parte II e Toro scatenato – “un attore in rovina”.

“Dopo aver sostenuto per mesi che la politica non aveva nulla a che fare con questo processo, si sono presentati e hanno organizzato un evento elettorale per una giornata di processo a Lower Manhattan per il presidente Trump”, ha detto Miller.

Karoline Leavitt, addetta stampa della campagna di Trump, ha definito la campagna di Biden “disperata, fallimentare e patetica” e ha affermato che il suo evento al di fuori del processo è stata “una totale conferma del fatto che questo processo è una caccia alle streghe che viene dall’alto”.

Eppure, anche se Trump e i suoi collaboratori denunciano il processo come motivato politicamente, proprio loro hanno lavorato per trasformare il procedimento in una propaggine della sua campagna presidenziale. Trump ha sfruttato il procedimento come una campagna di raccolta fondi e ha utilizzato il suo tempo davanti alle telecamere fuori dall’aula per criticare Biden e mostrare una parata dei suoi stessi sostenitori politici.