Robert De Niro se ne infischia degli Oscar e attacca Trump: “È un mostro totale. Se lo votate vivremo in un incubo”

L'attore, candidato per Killers of the Flower Moon, rinuncia alla promozione della nomination e invita a sostenere Joe Biden al voto di novembre: "È il nostro uomo. Rappresenta ciò che gli Stati Uniti dovrebbero essere"

Candidato agli Oscar 2024 come miglior attore non protagonista, ma decisamente in disparte fino a pochi giorni prima della cerimonia, Robert De Niro è intervenuto in un recente episodio di Real Time with Bill Maher. L’apparizione televisiva è stata l’occasione per parlare di Killers of the Flower Moon e ripercorrere la sua carriera, ma soprattutto per rivolgersi agli elettori statunitensi in vista delle elezioni presidenziali previste a fine anno.

L’attore ha esordito reagendo alla risposta repubblicana al discorso di Joe Biden sullo Stato dell’Unione di giovedì 7 marzo, in cui la senatrice dell’Alabama Katie Britt ha criticato il presidente e le politiche della sua amministrazione. “Non capisco perché l’abbiano fatto fare a una come lei”, ha affermato. “Voglio dire, è stata una cosa da sfigati“.

Meschino e odioso: Trump secondo De Niro

A seguito delle elezioni primarie di martedì cinque febbraio (il cosiddetto Super Tuesday) in diversi Stati, che hanno reso chiaro che la sfida del prossimo novembre sarà di nuovo fra Biden e Trump,  Maher ha anche chiesto alla star di Killers of the Flower Moon il suo punto di vista sulle prossime elezioni.

“Vogliamo vivere in un mondo che ci piace o in un incubo?” ha risposto. “Votate per Trump e avrete l’incubo, votate per Biden e torneremo alla normalità”. Ha poi aggiunto: “Non voglio sentirmi come nei mesi successivi alle elezioni del 2016, quando non riuscivamo a credere che fosse successo. Quel tizio (l’espressione con cui si rivolge a Trump, ndr) è un mostro totale, non lo capisco. Credo che si trinceri dietro un tipo di logica che vuole fottere le persone, fotterle perché sono scontente di qualcosa. È una persona meschina, cattiva e odiosa”.

Nemmeno da attore, abituato ad entrare nei panni di un’altra persona, De Niro riesce a capirlo, ammette. Non riesce “a vedere nulla di buono in lui. Niente, proprio niente, niente di redimibile”. Per questo conclude: “Il punto è che Biden è il nostro uomo. Rappresenta ciò che questo paese dovrebbe essere”.

Una questione d’età?

Durante la conversazione con Maher, il conduttore ha anche sottolineato che De Niro, che ha 80 anni, è quasi coetaneo di Biden e le preoccupazioni sull’età del presidente sono state un punto di discussione importante in vista delle elezioni presidenziali del 2024. L’età è davvero ancora un limite? Sembra chiedere Maher anche allo stesso De Niro, sul fronte hollywoodiano.

“Sono molto impegnato. Mi piace. Non mi dispiace”, ha risposto De Niro. “Continuo ad andare avanti perché so che se non vai avanti, ti atrofizzi e ti inaridisci e io non voglio farlo. Quindi cerco di tenermi occupato il più possibile”.

Dopo il suo ruolo di spicco in Batte il tamburo lentamente del 1973 e poi in Mean Streets, De Niro è diventato uno degli attori più venerati dell’industria cinematografica. Non solo ha interpretato decine di ruoli iconici nel corso della sua carriera, ma è anche un collaboratore fisso di Martin Scorsese, compreso il suo ultimo ruolo in Killers of the Flower Moon, il decimo con il regista italoamericano, che gli è valso un’altra nomination all’Oscar.

L’unico piccolo rimpianto in una lunga carriera resta ancora Il silenzio degli innocenti. Il ruolo del dr. Hannibal Lecter di Anthony Hopkins, gli era stato offerto, ma allora si era preso troppo tempo per decidere. “Avrei potuto interpretare quella parte, ma ho aspettato troppo, fino a quando non hanno scelto Hopkins”, ha ricordato De Niro a proposito del film diretto da Jonathan Demme. “Non me ne pento. È solo che è andata così”.