Gwyneth Paltrow: “Oggi sono pochi i film di supereroi davvero buoni. Ci sono poca originalità e qualità”

L'attrice, che ha fatto parte del Marvel Cinematic Universe, commenta la recente crisi dei cinecomic e la crescente difficoltà di trovare titoli a medio budget a Hollywood: "I film che ho fatto negli anni Novanta oggi non esisterebbero"

Hollywood non ferma la produzione dei film sui supereroi, nonostante i recenti flop, così sempre più (ex) star dell’universo Marvel come Gwyneth Paltrow iniziano a dire la loro a proposito del genere cinematografico che, seppur in crisi, prosegue.

L’attrice ne ha parlato durante un episodio di Hot Ones, in cui il conduttore Sean Evans ha ripreso una considerazione fatta da Cord Jefferson nel suo recente discorso agli Oscar. Accettando il premio per la migliore sceneggiatura non originale (American Fiction), Jefferson ha infatti lanciato un appello ai leader del settore, dicendo: “Invece di fare un film da 200 milioni di dollari, provate a farne 20 da 10 milioni”.

Paltrow è allineata con questa posizione. “Capisco perfettamente il suo punto di vista”, ha detto. “Guardando l’industria nel suo complesso, questa spinta verso i film di supereroi è a un punto in cui ormai se ne possono fare davvero pochi buoni, che sembrino veramente originali. Eppure si cerca sempre di raggiungere un pubblico molto ampio, questo a volte ostacola la qualità”.

Film a medio budget, “un miraggio oggi a Hollywood”

Prima di entrare nel Marvel Cinematic Universe nel ruolo di Pepper Potts al fianco di Robert Downey Jr. (da Iron Man, 2008 ad Avengers: Endgame, 2019), l’attrice ha raggiunto la notorietà molto prima, negli anni Novanta, con titoli come Il talento di Mr. Ripley e Shakespeare in Love, con quest’ultimo che le è valso un Oscar.

“Sono cresciuta facendo film a medio budget e a volte mi rammarico del fatto che, guardando indietro ad alcuni film che ho fatto negli anni Novanta, penso che oggi non verrebbero realizzati”, ha aggiunto. “C’è più diversità artistica quando la posta in gioco è minore e le persone possono, in un certo senso, esprimere la loro vera voce e fare un film nel modo in cui vogliono farlo. E credo che questi siano in genere i film che hanno più risonanza”.

Un’opinione condivisa a Hollywood

Paltrow si è unita a una lista crescente di attori, tra cui Paul Dano e Taika Waititi, che hanno parlato della “stanchezza da supereroi” che ha colpito l’industria cinematografica negli ultimi anni. Dano per esempio ha dichiarato all’Independent di ritenere che la “quantità rispetto alla qualità” abbia giocato un ruolo nei fallimenti al botteghino di Marvel e DC Studios nell’ultimo anno.

“È un momento interessante in cui tutti devono chiedersi: ‘Ok, e adesso?’ Speriamo che qualcuno dia nuova vita ai film tratti da fumetti, oppure che fiorisca qualcosa di diverso dai supereroi”, ha affermato l’attore all’epoca. “Sono sicuro che ce ne saranno ancora di belli, ma credo che sia un momento positivo”.

L’attore di Spaceman ha continuato: “È anche una questione più ampia. Non appena la parola ‘contenuto’ è entrata a far parte di ciò che facciamo – cioè fare film o televisione – ha significato quantità piuttosto che qualità, e credo che sia stato un grosso passo falso. E di certo non ne ho bisogno come spettatore o come artista”.

Traduzione di Pietro Cecioni