David Cronenberg è uno dei registi più visionari dell’industria cinematografica. Nato il 15 marzo 1943 a Toronto, in Canada, Cronenberg ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del cinema grazie alla sua capacità di creare opere disturbanti e provocatorie, che esplorano temi oscuri e conturbanti. Attraverso la sua carriera lunga più di cinquant’anni, ha sfidato i confini del cinema, creando un’identità unica che lo ha portato a essere riconosciuto come maestro dell’horror, della fantascienza e del cinema d’autore.
Dopo essersi laureato in letteratura inglese alla University of Toronto, Cronenberg si appassionò alla realizzazione di film fin da giovane. Nei primi anni ’70, realizzò una serie di cortometraggi e lungometraggi indipendenti, attratto dal genere dell’horror e della fantascienza. Nel 1975, Cronenberg scrisse e diresse Shivers – Parassiti Mortali, il suo primo successo commerciale, che introdusse temi ricorrenti come il corpo umano e la tecnologia.
Negli anni successivi, Cronenberg raggiunse la fama internazionale con film come Rabid – Sete di Sangue (1977) e La Zona Morta (1983), tratto dal romanzo di Stephen King. La sua abilità nel mescolare l’orrore viscerale con tematiche psicologiche lo rese un regista unico nel suo genere e gli valse l’appellativo di “Baron of Blood” (Barone del Sangue) da parte dei media.
Cronenberg continuò a sfidare le aspettative del pubblico con il film del 1986, La Mosca, remake del classico del cinema degli anni ’50. Questo film gli valse il plauso della critica e una nomination all’Oscar per gli effetti speciali. In questo periodo, il regista iniziò a esplorare temi legati alla trasformazione del corpo umano, sia fisica sia mentale, portando avanti la sua ossessione per la fusione tra tecnologia e biologia umana.
Con l’arrivo degli anni ’90, Cronenberg iniziò a esplorare nuovi territori cinematografici, dirigendo Naked Lunch (1991), basato sull’opera di William S. Burroughs, e Crash (1996), ispirato dall’omonimo romanzo di J.G. Ballard. Questi film lo consacrarono come un regista d’autore, capace di affrontare temi controversi e provocatori con un occhio attento all’estetica e alla narrazione.
L’inizio del nuovo millennio vide Cronenberg ricevere ulteriori riconoscimenti per la sua eccellenza artistica. Nel 2005, il suo film A History of Violence ottenne una nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura adattata, dimostrando la sua capacità di lavorare anche al di fuori del genere horror. Nel 2014, venne premiato con il Leone d’Oro alla carriera al Festival del Cinema di Venezia, un omaggio al suo contributo straordinario all’arte cinematografica.
Sempre più attiva la casa di distribuzione e produzione capitanata da Lucy De Crescenzo, che scommette forte, come sempre, sugli autori. Stranieri per la distribuzione, da Cannes arrivano anche il Gran premio della Giuria All we image is Light e Disappearance di Kirill Serebrennikov, biopic sconvolgente su Josef Mengele. Ma Europictures è scatenata anche in produzione: dopo Orlando torna a lavorare con Daniele Vicari per un'opera televisiva su Mino Pecorelli, trasformerà Claudia Gerini in Gabriella Ferri e infine ci regalerà il Sex and the city italiano