Il Nobel per la letteratura 2023 parla norvegese. Premiato lo scrittore e drammaturgo Jon Fosse

"Per le sue opere teatrali e la prosa innovative che danno voce all'indicibile" si legge nella motivazione pubblicata sul sito del premio. Il 10 ottobre arriverà nelle librerie italiane il suo ultimo lavoro, Io è un altro, edito da La Nave di Teseo

Di THR ROMA

Il Premio Nobel per la Letteratura 2023 va Jon Fosse. Scrittore, poeta e drammaturgo norvegese, Fosse è nato ad Haugesund nel 1959. Intellettuale poliedrico, ha esordito nella scrittura nel 1983 con il romanzo Rosso, nero, sperimentando poi la narrativa breve, la poesia, la saggistica e la letteratura per l’infanzia. Già nel suo primo dramma Qualcosa sta per arrivare (1992-93) – spiega la Treecani – è compiutamente espressa la sua cifra stilistica, caratterizzata da una scrittura scarna e spietata, pronta a cogliere tutte le contraddizioni del linguaggio e delle reti relazionali, indagando temi quali la labilità della comunicazione, il divario generazionale e la precarietà dei rapporti familiari e di coppia.

Autore del poderoso dittico sul pittore norvegese L. Hertervig Melancholia (1995-96; trad. it. 2009) e di intensi drammi quali tra i numerosi altri E la notte canta e Io sono il vento, tra i suoi lavori più recentemente pubblicati in Italia si citano Mattino e sera e L’altro nome: settologia. Cavaliere dell’Ordine nazionale al merito della Repubblica Francese dal 2007.

Il Premio Nobel per la Letteratura 2023 viene assegnato all’autore norvegese Jon Fosse, “per le sue opere teatrali e la prosa innovative che danno voce all’indicibile”. Così dal sito del Nobel: ”La sua immensa opera scritta in norvegese Nynorsk e che abbraccia una varietà di generi è costituita da una vasta gamma di opere teatrali, romanzi, raccolte di poesie, saggi, libri per bambini e traduzioni. Sebbene oggi sia uno dei drammaturghi più rappresentati al mondo, è diventato sempre più riconosciuto anche per la sua prosa”

Io è un altro, il nuovo romanzo di Fosse

Arriverà nelle librerie italiane il 10 ottobre Io è un altro di Jon Fosse. Il libro raccoglie il terzo e quarto volume di Settologia, romanzo-mondo strutturato in sette parti considerato il capolavoro del grande drammaturgo e scrittore norvegese. Caso letterario internazionale degli ultimi tempi, in corso di pubblicazione in oltre 20 paesi, Io è un altro esce nel nostro Paese per La Nave di Teseo nella traduzione di Margherita Podestà Heir.

I volumi I e II sono usciti con con il titolo L’altro nome. Cosa ci rende ciò che siamo? E perché conduciamo una vita e non un’altra? La Settologia di Fosse è ambientata nel nostro mondo. O forse no. Ci sono due pittori con lo stesso nome, Asle. Uno è un uomo di successo, ma ha perso sua moglie. L’altro alza il gomito troppo spesso. Viene da pensare che siano la stessa persona, eppure a volte si incontrano e si parlano. Il tempo e lo spazio seguono queste due rette parallele, che a volte sembrano intersecarsi, su quella che probabilmente sarebbe potuta essere – o è – la costa sudoccidentale della Norvegia, con il suo ghiaccio, il suo mare scuro e mugghiante, i suoi fiordi.

In Io e un altro Asle è ancora giovane. Tra amori fugaci, alcool, gruppi rock e sigarette, i due Asle si incontrano per la prima volta. Si assomigliano stranamente, si vestono allo stesso modo ed entrambi vogliono fare i pittori. E sarà proprio grazie all’arte, frequentando l’Accademia, che Asle incontrerà per la prima volta sua moglie. Con una prosa ipnotica, pervasiva, quasi magica, Fosse ci mette con prepotenza di fronte al vero significato di essere vivi e invita a una profonda riflessione a tutto campo sull’amore, sull’arte, su Dio, sull’amicizia e sullo scorrere del tempo.

(ANSA).