Guillermo del Toro: “Non ho paura dell’intelligenza artificiale, ma della stupidità naturale”

"Perché non acquistare una stampante, stampare la Monna Lisa e dire che l'abbiamo fatta noi?", ha detto il regista. La sera prima ha presentato il film d'apertura del Toronto Film Festival, Il ragazzo e l'airone

Guillermo del Toro non è preoccupato dell’intelligenza artificiale e del suo impatto sulla produzione di cultura e intrattenimento. Sono le persone a tenerlo sveglio la notte. “La gente mi chiede se sono preoccupato per l’intelligenza artificiale, io rispondo che sono preoccupato per la stupidità naturale. È solo uno strumento, giusto?”, ha detto il regista di Pinocchio e La forma dell’acqua durante un discorso al Toronto Film Festival venerdì scorso.

“Se qualcuno vuole che i film siano fatti dall’IA, che lo faccia pure – aggiunge del Toro – Non mi interessa chi punta a ottenere rapidamente qualcosa di orrendo”. L’autore di Hellboy e Pacific Rim ha sostenuto che l’IA avrà successo o morirà in base a come i creativi sapranno sperimentarla in modo personale.

“Altrimenti, perché non comprare una stampante, stampare la Monna Lisa e dire che l’hai fatta tu?”, ha continuato il regista premio Oscar durante la presentazione a Toronto, parte del programma Visionaries del TIFF sponsorizzato da The Hollywood Reporter.

Guillermo del Toro e l’amore per l’animazione

Giovedì sera, del Toro ha presentato a sorpresa il film d’animazione Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki (in arrivo in Italia a gennaio) alla prima serata del TIFF, nella Roy Thomson Hall. Il giorno dopo, ha parlato della sua passione per l’animazione a mano e in stop-motion. “Per qualche motivo, in Occidente l’animazione è fraintesa. La si pensa destinata unicamente ai bambini, non come un puro mezzo espressivo e creativo”.

Ha sottolineato come il Canada e Toronto, dove vive, abbiano un amore per l’animazione che risale ai primi tempi del National Film Board of Canada. “Vorrei che la gente capisse che si tratta di un mezzo, non di un genere. Alcuni film importantissimi della storia del cinema sono animati”, ha spiegato il regista.

Per il maestro del cinema horror, l’animazione è – sempre e comunque – un prodotto della creatività umana. “Anche quella computerizzata. Non è opera di una macchina. Sono pur sempre figure animate che riflettono la personalità dell’autore. La stop-motion è la forma più promiscua di tutte”.

Traduzione di Pietro Cecioni