Cosa è successo davvero sul set di Anora?

Un post anonimo apparso su un popolare social medi ha accusato il regista Sean Baker di aver avuto una crisi isterica dopo che la troupe si è sindacalizzata. Chi c’era racconta a THR la sua versione

Il giorno dopo il trionfo di Anora agli Oscar, con diverse statuette nelle principali categorie, un post anonimo ha minacciato di raffreddare l’entusiasmante narrativa legata a un film indipendente a basso budget che ce l’ha fatta.

Su Crew Stories, un popolare hub social per i lavoratori del settore, un utente anonimo ha denunciato che la produzione da 6 milioni di dollari – e il suo regista Sean Baker – aveva evitato di coinvolgere il sindacato principale della troupe, lo IATSE, per una parte delle riprese nel 2023, risparmiando sui costi e “fregando la troupe” privandola delle ore di lavoro necessarie per accedere ai benefici sanitari cogestiti dal sindacato. Una volta che il gruppo ha tentato di sindacalizzarsi – riuscendoci e annunciandolo con un tweet il 16 marzo dello stesso anno – la produzione avrebbe fatto di tutto per ostacolarlo, mentre Baker avrebbe reagito con una “crisi isterica” e sarebbe diventato ostile con la troupe, sempre secondo quanto affermato nel post.

Anche se il fango anonimo online contro film acclamati non è una novità, la versione ha rapidamente fatto il giro del settore. Nei giorni successivi, diversi membri della troupe di Anora – tra cui il responsabile degli oggetti di scena, un macchinista e un primo macchinista  – hanno difeso la produzione nei commenti, mentre la domanda restava aperta: cosa è successo davvero sul set? The Hollywood Reporter ha contattato decine di persone coinvolte nella produzione. Solo pochi hanno accettato di parlare, ma chi lo ha fatto ha descritto la situazione piuttosto tipica di un “flip”, ovvero il passaggio di una produzione non sindacalizzata a una sindacalizzata nel bel mezzo delle riprese, un fenomeno comune nel cinema indipendente newyorkese.

Per qualche motivo, lo IATSE è intervenuto tardi su Anora. Il sindacato si è mosso solo pochi giorni prima della fine delle riprese a New York, che sono durate quasi due mesi, prima che la produzione si spostasse in Nevada. E questo nonostante Sean Baker sia un nome di punta del cinema indie, avendo ricevuto riconoscimenti per Tangerine (2015), The Florida Project (2017) e Red Rocket (2021). Di questi, solo The Florida Project è stato girato con un contratto IATSE. Non è chiaro chi abbia segnalato la produzione, informando la sezione IATSE Local 52 dell’area che un film non sindacalizzato, idoneo per il Low Budget Theatrical Agreement, formula che prevede la possibilità di pagare benefici sanitari e pensionistici ai membri del sindacato, era in corso di riprese. I produttori del film non hanno rilasciato commenti.

Contrariamente a quanto si possa pensare, i set di Hollywood non si sindacalizzano sempre a causa di cattive condizioni di lavoro, anche se questa può essere una delle ragioni. A volte basta una segnalazione perché lo IATSE tenti un flip, e qualcuno potrebbe chiamare il sindacato per diversi motivi: per ottenere una paga conforme agli standard sindacali o per accumulare ore lavorative valide per l’accesso ai benefici sanitari cogestiti, per esempio. Inoltre, i membri della troupe possono ottenere la loro prima tessera sindacale se partecipano a un flip, ottenendo così accesso ai contratti e ai rappresentanti del sindacato in caso di problemi. Chiunque, non solo membri della troupe o del sindacato, può segnalare una produzione non sindacalizzata allo IATSE.

Due membri della troupe di Anora sostengono che prima del flip non ci fosse una grande spinta collettiva per la sindacalizzazione; anzi, afferma uno di loro, la notizia ha colto di sorpresa il “99,9% di noi”. Prima del passaggio, le paghe erano considerate in linea con quelle sindacali e le condizioni di lavoro standard per un indie non sindacalizzato girato a New York, secondo le fonti di THR. L’unico vero problema? Il catering non era granché, “ma eravamo a Brighton Beach, quindi uscivamo a prendere ottimo cibo russo davvero  fantastico.”

Un terzo membro della troupe scrive delle condizioni di lavoro: “Dal mio punto di vista, nulla di straordinario, a parte qualche giorno di straordinari”.

I difensori online di Anora hanno sottolineato in particolare che le retribuzioni erano corrette. “Sono stato pagato equamente e non mi è mai stata detta una bugia sul budget”, ha scritto su Instagram la responsabile degli oggetti di scena Kendra Eaves. Il primo macchinista  Gabriel Armstrong e il macchinista Rachel Parrella hanno confermato che la produzione pagava secondo lo standard sindacale, con Parrella che ha aggiunto: “Baker ci ha pagati il giusto fin dall’inizio”.

Qualunque sia stata la motivazione della segnalazione, dopo che lo IATSE è stato allertato, il Local 52 ha distribuito un voto di sindacalizzazione alla troupe, che ha approvato il flip a larga maggioranza. I rappresentanti dello IATSE sono arrivati sul set mentre si girava una scena in un aeroporto privato ad Amityville, Long Island. Dopo il loro arrivo, è iniziato un breve sciopero e le riprese si sono fermate per le trattative.

Mentre le negoziazioni avvenivano a porte chiuse, i membri della troupe che hanno parlato con THR ricordano Baker come piuttosto comprensivo. “Ha spiegato quanto fosse felice per noi, era emozionato, quasi in lacrime, non singhiozzava, ma era sicuramente commosso”, dice uno di loro, che non ricorda alcuna “crisi isterica”. I termini del contratto sono stati raggiunti il 15 marzo.

Sul piano pratico, il flip significava che la produzione avrebbe d’ora in poi sostenuto i piani di beneficio del sindacato e, per la troupe non sindacalizzata, avrebbe reso più semplice l’ingresso nel Local 52.

In definitiva, non è raro che i progetti indie con risorse limitate cerchino di evitare di lavorare con lo IATSE, almeno all’inizio. Secondo diversi produttori indipendenti interpellati, molti film che partono non sindacalizzati prevedono comunque un budget per un eventuale flip. Non è insolito che un film da circa 6 milioni di dollari provi inizialmente a girare senza sindacato.

Baker, ora vincitore di quattro Oscar, dovrà affrontare più che mai l’attenzione del pubblico e dell’industria. Ha dichiarato di voler “raddoppiare lo stile guerrilla del cinema indie” per il suo prossimo progetto. Opterà sin dall’inizio per un contratto IATSE o rischierà un altro flip? Solo il tempo lo dirà.