Fatal Attraction, la serie: “Più umana e vera rispetto al film del 1987”

L'adattamento del film di Adrian Lyne approfondisce e rende umano il personaggio di Alex Forrest, interpretato nell'originale da Glenn Close. Dal primo maggio su Paramount+

Persino il cast e il team creativo di Fatal Attraction (Attrazione fatale il titolo italiano) ammettono la difficoltà di trasformare il film di successo del 1987  in una serie remake per Paramount+, tanto da avere esitato quando hanno ricevuto la proposta.

“Il mio primo pensiero è stato: ‘È una follia, perché farlo?'” ha ricordato Joshua Jackson, che sostituisce Michael Douglas nel ruolo di Dan Gallagher; anche Lizzy Caplan, che interpreta il ruolo di Alex Forrest di Glenn Close, si è chiesta: “Perché? È perfetto”.

Ma dopo aver parlato con la showrunner Alex Cunningham (che è stata sul punto di rifiutare l’incarico quando Paramount le ha chiesto una chiave originale per adattare il film), i due sono stati convinti dall’approccio innovativo della storia nei confronti del matrimonio, dell’infedeltà e della salute mentale, poco esplorata nel film. Nella serie Dan è sposato (con Beth interpretata da Amanda Peet) e ha una relazione con Alex, che degenera in una situazione che metterà in pericolo la sua vita.

“Bravo ragazzo, donna orribile, lei deve morire”

“Mi sembra che il film avesse una linea molto chiara: ‘Bravo ragazzo, donna orribile, lei deve morire’. E penso che sia una cosa interessante il fatto che il pubblico, adesso, voglia saperne di più: ‘Diteci qualcosa di più su di lei, sulla sua malattia mentale, sulla sua educazione. E diteci qualcosa delle ripercussioni di tutto questo sulla vita personale di lui’. Ecco, credo che  sia indice del fatto che il livello culturale si sia alzato”, ha detto Caplan a The Hollywood Reporter in occasione della première di Los Angeles di lunedì. “Questo è uno dei pochi esempi di un film su cui valeva la pena tornare”.

Jackson ha raccontato di aver incontrato Close e di averle parlato della serie. “La sua reazione è stata un po’ tiepida, perché credo che lei – e lo ha dichiarato apertamente, non è una mia opinione – abbia vissuto con una certa frustrazione il modo con cui nel film è stato trattato il disturbo mentale di Alex Forrest. L’hanno ridotta allo stereotipo della pazza. E allora le ho spiegato che il nostro obiettivo era proprio questo: approfondire la questione. Lui subirà le conseguenze delle sue azioni, e lei sarà raccontata più approfonditamente. Sapremo chi, come e perché è diventata quello che è”.

“L’idea le è piaciuta molto, ma si è limitata a dire, scherzando: ‘Interessante, vedete di non fare cazzate'”. Anche Cunningham ha avuto la possibilità di parlare con Close, quando ha assunto Rick Caroto – che è il suo coiffeur personale – come responsabile del reparto parrucchieri dello show. Secondo Caroto l’attrice ripeteva spesso che qualcuno avrebbe dovuto riprendere in mano il progetto, facendo più attenzione alla salute mentale del suo personaggio. La stessa Close avrebbe chiesto a Caroto di girare il suo indirizzo mail a Cunningham, nel caso avesse voluto parlarne.

La mail a Glenn Close

“Ci ho riflettuto su. Ho pensato che sicuramente un sacco di gente le avrebbe chiesto, prima o poi, un’opinione sul progetto. E così, visto che si era dimostrata tanto disponibile, ho pensato di coinvolgerla. Almeno non avrebbe più potuto dire che non le piaceva”, ha detto Cunningham. “Le ho mandato una lunga e-mail dicendo: ‘Guarda, mi piacerebbe scriverti solo per il piacere di entrare in contatto con te. Ma la verità è che vorrei che ti sentissi libera di dire che questo progetto non ti piace. E se ci conoscessi personalmente, so che non lo faresti mai”.

La showrunner spera di sapere, prima o poi, cosa ne pensi davvero Close. “Sento che abbiamo messo in scena esattamente ciò che lei ha detto che avrebbe voluto vedere, e penso che l’abbiamo fatto con il massimo del rispetto e dell’empatia. La frustrazione e il dolore di Lizzy sono percepibili tanto quanto quelli di Glenn. Se non dovesse condividere la sceneggiatura, sono certa che amerà la sua performance. Sono terrorizzata. Ma so che ci sono molte cose che le piaceranno”.

Fatal Attraction e la scena del coniglio

Per quanto riguarda l’iconica scena del coniglio, presente nel film originale, Cunningham ha detto che sapeva che da qualche parte, in qualche forma, il coniglio sarebbe dovuto apparire. “Ma se l’obiettivo è umanizzare il personaggio che, nella storia, ha evidenti problemi di salute mentale, sappiamo tutti che non possiamo fargli uccidere un animale”.

“Volevo assolutamente che il coniglio ci fosse, ma sapevo che non l’avrei ucciso”, ha aggiunto. Caplan ha sottolineato che, dal suo punto di vista, “i tempi sono cambiati. Eppure vi garantisco che uccidere un coniglio è forse meno grave di quel che le vedrete fare nella serie. È stato molto divertente, e ovviamente è uno dei momenti più iconici del film. La gente ha sete di sangue, non fa altro che chiedere che fine faccia il coniglio. Vogliono tutti che muoia”.

Fatal Attraction sarà disponibile in streaming da domenica (negli Stati Uniti, ndt) su Paramount+, mentre arriverà in Italia il 1 maggio.

Traduzione di Pietro Cecioni