Ma per la tv non fu solo il flemmatico portoghese dello sceneggiato di Sergio Sollima, ma anche Leonardo Da Vinci. Elegante e aristocratico in tv, al cinema sbancò come detenuto, villain, ladro. Aristocratico e carismatico, uomo d'altri tempi, ha recitato per Godard e Comencini, per Argento e Besson, per Magni e Cavani ma pure Elisa di Rivombrosa, L'ispettore Coliandro e Don Matteo. Ha vissuto molte vite: paracudista dai 50 agli 80, mozzo a 17 anni, la Legione Straniera, reduce della guerra d'Algeria e dell'ultimo Afghanistan. Se ne va due anni dopo la sua amatissima Silvia Tortora
I fratelli Manetti, dopo Diabolik, si dedicano al più classico dei feel good movie, la storia di riscatto di un giovane campione francese, una stella del calcio mondiale, che finisce nel fango e rinasce sui campi di provincia della Calabria