Fabio Ferzetti

Fabio Ferzetti

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Più articoli di Fabio Ferzetti

Quando i grandi classici tornano ad essere passione collettiva: ecco a voi lo spirito anarchico della commedia Usa

Da "Il cielo può attendere" di Lubitsch a Mr. and Mrs. Smith di Hitchcock, passando da Hawks, Walsh e Capra: la rassegna "L'eterna illusione" riscopre uno dei generi più folgoranti (e sorprendenti) dell'epoca d'oro di Hollywood

  • Film

Addio Felice Farina, onore ad un visionario coraggioso del cinema (e fuori da ogni schema)

Il regista se n'è andato a soli 69 anni, dopo una breve malattia: tra i suoi titoli l'esilarante Condominio, che regalò a Ciccio Ingrassia il suo unico David, la serie tv Nebbia in Valpadana e l'ancora inedito Falso Storico, che ricostruisce in chiave paradossale quattro storie del Ventennio. E che a Venezia non s'è visto. Forse a Roma?

Il cinema italiano? Vince quando punta in alto e guarda lontano

Il bello dei tanti premi ai film tricolori della Mostra 2023 è che in un certo non sono italiani, o non ancora, come Seydou Sarr, il protagonista di Io Capitano, film che ha una magia che non è delle nostre latitudini. Peccato però per Finalmente l'alba di Saverio Costanzo

Hors-saison, due cuori d’inverno e una sinfonia (francese) in bianco e grigio che diventa vertigine d’amore

Una città balneare, un incontro inatteso, le difese e le certezze che si sgretolano: Stéphane Brizé ci regala uno di quei film sentimentali - in concorso a Venezia 80 - che riescono solo ai francesi (e meno male che ci sono). Ah, e c'è anche Alba Rohrwacher: strepitosa

TotoLeone / 3. Caro Chazelle, punta tutto sulla follia visionaria di Pablo Larrain

Sul podio vorremmo la visionarietà di El Conde, il rigore di Hamaguchi, la megalomania di Costanzo. Ma le scelte più dolorose riguarderanno gli attori: Alba Rohrwacher o Jessica Chastain? Emma Stone o Carey Mulligan?

Invelle, la recensione: il cinema che salva il mondo, un disegno alla volta

Prodotti dopo anni di tentativi, i 40.000 fotogrammi dell'esordio nel lungometraggio dell'animatore Massi sono in concorso a Orizzonti. Tra le voci del film anche Baliani, Celestini, Lo Cascio, Marcorè, Servillo e Timi

Holly, la via europea al cinema fantastico: superpoteri sì, ma dai risvolti sociali

Una scuola, un quartiere popolare, genitori assenti, tanta tv e junk food, una ragazza dal sorriso misterioso a cui vengono attribuiti strani poteri: il film della regista belga Fien Troch è in concorso. Ma forse non era il suo posto

Giorgio Diritti e l’arte di perdersi nell’infinita guerra personale di Lubo, il nomade seduttore

Ultimo italiano in concorso a Venezia 80 - protagonista un notevole Franz Rogowski nei panni di un disertore dongiovanni nel secondo conflitto mondiale e membro della terza minoranza nomade dopo rom e sinti - il nuovo film del regista appare sovraccarico e prende troppe direzioni. Un'occasione mancata

Io capitano è una fiaba tragica della migrazione. È l’Odissea di Pinocchio dal Senegal all’ignoto

Matteo Garrone racconta il viaggio di Seydou e Moussa da Dakar verso l'Europa - attraverso orrori, soprusi, intermediari spietati, deserti e campi di detenzione - con uno sguardo magico che noi abbiamo perduto. In concorso a Venezia, è un film che farà discutere. Molto

Montaldo e gli attori: storia di un’empatia formidabile

Prima d'essere regista, Giuliano è stato un attore: e non se ne dimenticava mai. Fantastico direttore d'interpreti, dunque grande creatore di personaggi destinati a scolpirsi nella memoria. Ancora in età avanzata ha recitato per Placido, Verdone, Moretti e Bruni

Il male non esiste: ecco la resa dei conti con la natura (poetica, tragica e imprevedibile)

Non è solo il il film più bello ma anche il più coraggioso del concorso veneziano quello di Ryusuke Hamaguchi: un modello di originalità, economia, semplicità nella complessità. Mai così attuale come adesso, tra incendi dolosi e orse ammazzate

Argentina 1983: cronaca di un rapimento che getta le sue ombre sanguinarie sul futuro

Passa dalla Mostra del cinema (e lascia scossi) El Rapto, della regista Daniela Goggi: storia oscura e dura di un sequestro che è anche un intreccio fatto di corruzione, faccendieri, estorsioni, vergogna e ragioni inconfessabili dei potenti. E di una giustizia che non arriva mai

I dolori (in bianco e nero) del giovane Ahmet nel dormitorio dell’islamismo di ritorno

Opera prima del regista turco Nehir Tuna, passata a Orizzonti, Yurt è una bella sorpresa che racconta la paradossale storia di un ragazzo diviso tra tensioni religiose ed esplosioni di testosterone. E dove, a sorpresa, sbuca una canzone di Nada

Questa Roma senza tempo un po’ Babylon, un po’ La Dolce Vita: è il miracolo di Costanzo

Da quanto tempo non vedevamo rievocare il cinema, la sua miseria, la sua grandezza, la sua follia, con tanta forza e precisione? Finalmente l'alba approda a Venezia 80 con suoi echi lontani, che vanno da Bellissima a Pasolini, per raccontare una Hollywood sul Tevere affamata che viene a chiederci il conto, reinventando un mondo scomparso

Frankenstein è donna, il desiderio un circo surreale: benvenuti nel (nuovo) mondo di Lanthimos

Idee magniloquenti, amplessi e capovolgimenti di ruoli ineluttabili in un incredibile Ottocento retrofuturista. Dopo aver demolito le nostre certezze per anni, il regista greco approda alla Mostra del cinema con Poor Things, un film chiassoso e ostentato. Accolto in Sala Grande da applausi. E da risate

Wes Anderson è sempre Wes Anderson. E il suo Henry Sugar si trasforma in un geniale gioco a scatole cinesi

Alla Mostra ecco anche The Wonderful Story of Henry Sugar - fuori concorso - 40 minuti ispirati a un racconto di Roald Dahl, che iniziano come un finto documentario, con Ralph Fiennes che parla allo spettatore in poltrona e ciabatte, per trasformarsi quasi subito in una macchina narrativa inusuale e nuova

El Conde: il vampiro Pinochet è una parabola visionaria in bianco e nero sul potere (che non molla mai)

I grandi film si dividono in due categorie: quelli che ballano e quelli che volano. Il nuovo lavoro di Pablo Larraín, in concorso alla Mostra, è un film che vola: sulla storia del Cile e degli orrori dei potenti. Tra dialoghi affilati come ghigliottine ed il sarcasmo di metafore sanguinarie

Io sono tuo padre, la recensione: l’evidenza bruciante del lavoro della (e sulla) memoria

Un film che sceglie la strada meno ovvia e più impervia per raccontare un pezzo di storia intima e collettiva della Francia, con un figlio che si arruola per andare in guerra e un padre che decide di seguirlo per vegliare su di lui

Giordana, nel nuovo film l’euforia (illusoria) degli anni Ottanta: “Libero dall’ossessione di schierarmi”

Il regista de I cento passi e La meglio gioventù ha terminato le riprese del suo nuovo film, La vita accanto, che monterà dopo l'estate: "Non volevo tornare a un passato che ho già indagato abbondantemente nei film precedenti. Niente ormai mi interessa meno di quei conflitti"

Con Marco Tullio Giordana sul set de La vita accanto: “Perché il talento può essere riscatto o condanna”

Storia di una giornata passata insieme al regista de La Meglio Gioventù: tra speciali coincidenze, poetici rimandi e talenti straordinari, ecco la genesi di un film immaginato e scritto da Marco Bellocchio con Gloria Malatesta. In esclusiva le pagine dello script disegnato dall'autore di Rapito che Giordana ha trasformato nel diario di una delle protagoniste