Jeff Bridges si sta riprendendo dalla malattia. Ora il suo tumore ha “le dimensioni di una biglia”

All’attore di The Old Man era stato diagnosticato un linfoma nell’ottobre del 2020 e a settembre 2021 aveva annunciato che il suo cancro era in remissione

Jeff Bridges sta meglio, ma il processo di guarigione è ancora lungo. Parlando con la rivista AARP, l’attore ha fornito aggiornamenti sulle sue terapie contro il cancro e ha raccontato come si è convinto a tornare al lavoro dopo il suo periodo passato con il Covid-19.

L’attore, che ha parlato con la rivista pochi giorni prima di iniziare le riprese della seconda stagione di The Old Man, ha raccontato di aver recuperato in buona parte la salute, e che il tumore di 22 per 30 cm che aveva nello stomaco si è notevolmente ridotto durante il trattamento.

Nell’ottobre del 2020, Bridges aveva annunciato pubblicamente che gli era stato diagnosticato un linfoma. A settembre 2021 ha comunicato che il cancro era in remissione. La sfida più grande è stata quella di riprendersi dal Covid-19. L’interprete era in cura per il cancro nello stesso periodo in cui ha contratto il virus, una situazione delicata per una persona il cui sistema immunitario era già in difficoltà.

La salute di Jeff Bridges: una situazione delicata

“Buona parte del miglioramento è consistito nel fissare obiettivi molto piccoli – ha raccontato Jeff Bridges – all’inizio mi dicevano: ‘Per quanto tempo riesci a stare in piedi?’. Per un po’ il mio record è stato di 45 secondi prima di crollare. Poi mi dicevano: ‘Oh, guarda, sei in piedi da un minuto! È fantastico! Ora potresti camminare per un metro e mezzo?’”

L’attore ha raccontato di aver temuto di morire mentre lottava contro le due malattie, ma si è anche chiesto, nel caso fosse sopravvissuto, se sarebbe stato in grado di lavorare di nuovo. “All’inizio mi sono detto: ‘Beh, vedremo’ – dichiara l’interprete – ma alla fine è diventato: ‘Forse posso farcela’. Devo ammettere che avevo ancora paura di tornare a lavorare”.

Ciò che alla fine è cambiato, dice, è stata la prospettiva che gli ha permesso di superare il Covid: “Ho iniziato a pensare alla mia guarigione come a un dono che mi veniva offerto”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga