Sei domande (molto scottanti) sull’universo DC prossimo venturo

Da The Flash ai due Batman passando per Shazam, una serie di interrogativi per orientarci nei meandri della "nuova" galassia dello Studio dell'uomo d'acciaio

Speranza. È questo il sentimento rimasto addosso alla maggioranza dei fan in seguito all’annuncio dei nuovi progetti targati DC (anzi, Dc Universe) da parte di Warner Bros Discovery. Dopo un decennio di tribolazioni su cosa fare con il loro asset più grande, e poi di conflitti creativi e vari avvicendamenti al proprio vertice, lo studio ha finalmente dinnanzi a sua un percorso chiaro da quando alla guida dei DC Studios ci stanno James Gunn e Peter Safran.

L’annuncio di dieci nuovi progetti tra film e televisione – complessivamente indicati come Chapter 1: Gods and Monsters – offre una grande varietà di personaggi e di toni, esponendo tutta l’ampiezza del DC Universe. Uno dei punti salienti è stata la conferma da parte di Gunn che questo non è il “Gunnverse”. E che, pur essendo in una posizione di leadership e aiutando a costruire una galassia narrativa più ampia, questi progetti non saranno tutti dotati dell’estetica o della “prospettiva” del regista-produttore. Il punto di paragone più vicino al DC Universe è la library dei fumetti DC, dove la narrazione classica dei supereroi, l’orrore, l’umorismo, i crossover e le realtà alternative hanno tutti un posto nel fare della DC quel che è.

Naturalmente, con così tante cose da spiegare, gli annunci hanno portato con sé una serie di domande, considerazioni e speculazioni.

1. L’Universo DC è un reboot

La fine del cosiddetto DCEU (ossia DC Extended Universe) è ormai alle porte. Quindi, il DCU (DC Universe) è un reboot? Non sembra così semplice, né una regola ferrea. Mentre l’anno scorso le voci di un reboot completo hanno suscitato preoccupazione per lo status dei quattro film rimanenti dell’Extended Universe della DC , sembra che questi abbiano la possibilità di essere inseriti nel nuovo universo. A condizione che il loro successo al botteghino sia indubbio.

Quest’anno escono Shazam! Fury of the Gods, The Flash, Blue Beetle e Aquaman and The Lost Kingdom. Shazam non ha legami forti con l’Universo esteso del franchise, quindi potrebbe facilmente inserirsi in una nuova “continuità” se Gunn e Safran decidessero di andare avanti con il personaggio. Lo stesso vale per Blue Beetle, che introdurrà il personaggio Jamie Reyes (Xolo Maridueña) senza il bagaglio di appartenere a un universo precedente.

The Flash, che Gunn ha definito uno dei più grandi film di supereroi che abbia mai visto. Sembra il film che farà il salto di qualità, chiudendo l’extended universe della DC iniziato con Man of Steel (2013) e inaugurando il DC Universe. Pare pure che The Flash porterà a un reboot soft, consentendo di effettuare alcuni rifacimenti (Batman e Superman), rimuovendo alcuni eventi e film dalla loro timeline, pur consentendo agli aspetti che hanno funzionato per il pubblico e per Gunn di continuare ad andare avanti.

Quindi, quando a dicembre arriveremo ad Aquaman and The Lost Kingdom, l’Arthur Curry di Jason Momoa potrebbe non ricordare di aver fatto parte della Justice League o della battaglia contro Steppenwolf e si troverà a operare in un paesaggio DC completamente nuovo.

2. Quali personaggi rimarranno nell’universo DC?

Mentre Jason Momoa ha ventilato il suo coinvolgimento in un altro progetto del DCUniverse, che si vocifera essere Lobo, sembra che possa effettivamente mantenere il ruolo di Aquaman. Safran ha confermato i piani per un terzo film di Aquaman – e Gunn ha detto che l’attore non interpreterà due ruoli – quindi possiamo presumere che Momoa rimarrà l’Aquaman dell’universo DC per il prossimo futuro (a meno che non interpreti davvero Lobo invece di Aquaman).

E per quanto riguarda gli altri? Al momento, Henry Cavill e Ben Affleck non sono fanno parte del progetto DC Universe, anche se Affleck ha discusso con Gunn e Safran la possibilità di dirigere un un nuovo progetto. Invece la permanenza di Zachary Levi e del resto della “Shazamily” dipenderà probabilmente dall’accoglienza riservata a Fury of the Gods. Anche Ezra Miller, che si dice stia molto meglio di un anno fa dopo una serie di problemi legali, ha la possibilità di continuare a interpretare Flash. Con la serie incentrata sulle Amazzoni, Paradise Lost, annunciata come prequel di Wonder Woman (2017), sembra possibile che Gal Gadot rimanga la principessa di Themyscria, anche se sospettiamo che Wonder Woman 1984 sarà cancellato dalla continuity, alla luce dei commenti di Gunn sulla contraddizione tra il primo e il secondo film.

E con il ritorno di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller nella serie Waller, ci aspettiamo che anche i membri superstiti del cast di Suicide Squad e Peacemaker (2022) facciano il loro ingresso nel nuovo universo DC: il che significa che un altro giro di Harley Quinn di Margot Robbie è praticamente certo.

In sostanza, Gunn e Safran manterranno ciò che ha funzionato, piuttosto che buttare via il bambino con l’acqua sporca. A proposito di Henry Cavill e Ben Affleck in Superman e Batman, loro, insieme al Lex Luthor di Jesse Eisenberg e al Joker di Jared Leto, hanno rappresentato gli aspetti più controversi dell’universo esteso dello studio, per la critica e il pubblico. Per questo motivo, dal punto di vista commerciale, ha senso abbandonarli al loro destino.

3. Riuscirà “Elseworlds” a migliorare il marchio?

Nonostante l’obiettivo di un universo DC coeso, fortunatamente c’è spazio per i registi per esplorare i personaggi più iconici della DC al di fuori dei confini della continuità con “Elseworlds”. Chiamato con il nome del comparto di DC Comics che permetteva ai creatori di fumetti di raccontare storie al di fuori della continuity e di reimmaginare i personaggi della DC come meglio credevano, Elseworlds ha permesso di raccontare alcune delle più grandi storie dei fumetti: Gotham by Gaslight, Superman: Red Son, Superman & Batman: Generations, JLA: The Nail e Kingdom Come. Tutti i prossimi film o progetti televisivi che non contribuiscono alla narrazione in corso dell’universo DC cadranno sotto l’etichetta Elseworlds.

Il regista Matt Reeves potrà continuare la sua saga di The Batman al cinema e in televisione, senza doversi preoccupare di far rientrare il Batman di Robert Pattinson nell’universo di cui sopra o di fare sacrifici in termini di personaggi da utilizzare perché già utilizzati altrove. Lo stesso vale per Joker di Todd Phillips: Folie a Deux, che vedrà Joaquin Phoenix riprendere il suo ruolo di Arthur Fleck e Lady Gaga nel ruolo di Harley Quinn. Anche serie televisive come Teen Titans Go! e Superman & Lois troveranno posto sotto quest’etichetta.

Sebbene la questione del marchio possa non sembrare un grosso problema, dal momento che anche il DCEU ha avuto queste storie fuori continuità, Elseworlds chiarisce un sacco di confusione del pubblico e di dibattiti tra i fan sul fatto che il Joker di Joaquin Phoenix debba esistere nel franchise del Batman di Matt Reeves, o che gli attori televisivi della DC debbano fare un crossover con i film. Questa semplice categorizzazione ridurrà chiacchiere e discussioni inutili, creando al contempo aspettative chiare per il pubblico e i registi che parteciperanno a quel che Elseworlds ha da offrire.

4. Quale è la differenza tra l’universo DC e quello Marvel?

Gunn, il regista dei film di Guardiani della Galassia della Marvel, ha molta familiarità con il funzionamento del Marvel Cinematic Universe (MCU). La sua affermazione che l’universo Dc non stia cercando di essere l’MCU è in linea con le sue altre osservazioni sulla fedeltà ai personaggi DC e al materiale di partenza dei fumetti. In poche parole, una situazione come quella di Black Adam, in cui i personaggi sono stati resi un po’ troppo simili a quelli della Marvel, non si verificherà questa volta.

Ma la struttura dell’universo DC, a capitoli anziché a fasi, ricorda chiaramente quella targata Marvel. L’MCU ha indiscutibilmente avuto un grande successo con l’organizzazione del suo universo e il rigoroso senso di continuità. Naturalmente, l’amministratore delegato di Warner Bros Discovery, David Zaslav, vuole che il DCU sia su un campo di gioco simile. Al tempo stesso Gunn può anche prevenire alcune delle critiche che sono state rivolte al MCU nel corso degli anni.

L’universo DC non ha bisogno di avere un proprio stile come talvolta (ma non sempre) accade per i progetti della galassia Marvel. C’è la possibilità di un senso di autorialità più visibile nei suoi progetti cinematografici e televisivi. Mentre i Marvel Studios tendono a scegliere registi indie freschi di carriera, i DC Studios potrebbero andare nella direzione opposta e puntare a lavorare con registi più esperti, come dimostra il regista veterano James Mangold alle prese con Swamp Thing.

5. Superman Legacy convincerà il pubblico a tornare su Superman?

Gunn e Safran hanno definito Superman Legacy – scritto da Gunn e datato 11 luglio 2025 – come il vero inizio del loro DCU, e ovviamente nel film c’è molto in ballo. Se Superman non funziona, il resto crollerà. Descritto come un film che vedrà Superman alle prese con la sua “eredità kryptoniana e la sua educazione umana”, si eviterà di raccontare la storia delle origini. Il pubblico conosce ormai bene le origini di Superman, quindi Legacy ha l’opportunità di vedere Clark Kent e Superman pienamente affermati nel mondo. Per quanto sia stato interessante vedere Superman rappresentato quasi come un dio, con la sua eredità aliena che è una croce da portare nell’extended universe DC, Legacy ha la possibilità di esplorare un Superman un po’ più vicino alla terra e con un Clark Kent a cui la vita privata piace tanto quanto l’essere un supereroe.

Uno degli aspetti che i precedenti film su Superman non hanno mai sfruttato appieno è la sua vasta galleria di ‘cattivi’. Il pubblico ha visto Zod e Luthor numerose volte e, sebbene ci sia sempre spazio per Luthor come attore secondario, questo nuovo franchise potrebbe fare molto nel gettare nella mischia avversari come Metallo, Parasite, Livewire, Mister Mxyptlk, Machester Black, Silver Banshee, Conduit e Brainiac.

Per quanto riguarda Batman, una parte del motivo per cui è così popolare deriva dal modo in cui vengono modellati i suoi villains. L’imminente rilancio di Superman da parte di Joshua Williamson e Jamal Campbell sta adottando questo approccio ai cattivi di Superman, reimmaginando i personaggi classici e facendoli sentire di nuovo delle vere minacce per Superman.

6. Abbiamo bisogno di due Batman?

Brave and the Bold porterà sul grande schermo un altro attore di Batman. Batman è parte integrante del DC Universe  quanto Superman. Ma Reeves ha ovviamente una sua specifica interpretazione del personaggio che sarebbe un vero peccato perdere. Per questo motivo, ha senso che il DCU introduca la propria interpretazione dell’eroe incappucciato. Sebbene alcuni spettatori possano storcere il naso all’idea di un altro Batman, c’è il semplice fatto che Batman vende. Basta guardare l’elenco delle pubblicazioni attuali della DC e non c’è dubbio che l’uomo pipistrello tiene in piedi il business della DC. Il pubblico non storcerà il naso di fronte a due franchise di Batman, soprattutto se questi rimangono distinti.

Mentre la serie di Reeves è un’epica saga criminale incentrata su un Batman giovane, che esplora gli aspetti psicologici di Bruce Wayne e gli intrighi politici di Gotham City, il Batman DCU sarà una versione più colorata del personaggio, ispirata alla serie di Grant Morrison, che fondeva brillantemente aspetti del Batman degli anni ’50 e ’60 con un approccio moderno e introduceva il figlio di Batman, Damian Wayne.

Il Batman di Morrison si impegnava pienamente a farne un supereroe che viaggiava in tutto il mondo, piuttosto che un semplice vigilante di Gotham, e prendeva in prestito alcuni aspetti di James Bond per dare a Batman una rete globale di nemici con le organizzazioni criminali The Black Glove e Leviathan. I libri comprendevano personaggi mai visti prima nei film di Batman, come Flamingo, il Professor Pyg, John Mayhew e Simon Hurt. L’esplorazione di Batman come padre da parte del DC Universe e l’eliminazione di alcune delle caratteristiche di Batman associate a Frank Miller separeranno chiaramente questa rappresentazione da quella di Reeves e permetteranno di esplorare tutto il potenziale di Batman attraverso due distinte identità.