Sequel: I Migliori Degli Ultimi 20 Anni

Con così tanti seguiti in arrivo sugli schermi quest’estate, ecco uno sguardo sui sequel che hanno addirittura superato i loro predecessori, elevando le rispettive franchigie. Dagli anni ’80, i sequel cominciano a diventare una parte fondamentale dell’infrastruttura di Hollywood, e l’opinione pubblica sul loro valore pop-culturale e artistico cambia completamente. Non sono più solo “quasi-remake” […]

Con così tanti seguiti in arrivo sugli schermi quest’estate, ecco uno sguardo sui sequel che hanno addirittura superato i loro predecessori, elevando le rispettive franchigie. Dagli anni ’80, i sequel cominciano a diventare una parte fondamentale dell’infrastruttura di Hollywood, e l’opinione pubblica sul loro valore pop-culturale e artistico cambia completamente. Non sono più solo “quasi-remake” con pochi volti noti e budget significativamente ridotti, ma veri e propri eventi che gli studi cinematografici promuovono come punti salienti dei loro calendari annuali. Pur non guadagnando favore dall’oggi al domani, e senza immediatamente superare la mediocrità (vedi Jaws 3D del 1983 o Conan the Destroyer del 1984), nel panorama della cultura cinematografica odierna, è chiaro che le franchigie dominano e i sequel costituiscono la maggioranza dei film con i maggiori incassi al mondo, nel bene e nel male. Nonostante questo, realizzare un seguito di successo non è mai un compito facile, soprattutto se il primo film è stato molto amato. Ancora più difficile è riuscire a fare un film migliore dell’originale, quando quest’ultimo è già stato un grande successo.

Quest’estate, come tutte le estati negli Stati Uniti, le nuove offerte cinematografiche sono piene di sequel attesissimi: Il Regno del Pianeta delle Scimmie, Furiosa, Bad Boys: Ride or Die, Inside Out 2, Cattivissimo Me 4, Beverly Hills Cop: Axel F, Maxxxine, My Spy: La Città Eterna, Twisters, Deadpool & Wolverine e Alien: Romulus. Per inaugurare la stagione, ecco una classifica dei migliori sequel degli ultimi 20 anni, che oltre a superare i loro predecessori hanno aumentato il favore delle rispettive franchise.

 

15. Terrifier 2 (2022)

‘Terrifier 2’: David Howard Thornton, 2022. BLOODY DISGUSTING/COURTESY EVERETT COLLECTION

Terrifier 2 di Damien Leone è il piccolo film che ce l’ha fatta. Quasi dal nulla, questo slasher indipendente è diventato un fenomeno horror che ha riempito i nostri incubi con visioni di Art the Clown (David Howard Thornton). Il primo film, Terrifier (2016), era un interessante esperimento di effetti pratici ma con una trama debole. Leone ha preso le critiche a quel film facendone tesoro, utilizzandole per creare un epico film slasher che contrappone Art the Clown contro l’ultima final girl, Sienna (Lauren LaVera), migliorando l’originale in ogni aspetto, dalla caratterizzazione alla mitologia, fino all’incredibile gore.

14. Deadpool 2 (2018)

‘Deadpool 2’: Ryan Reynolds nei panni di Deadpool, 2018. 20TH CENTURY FOX FILM CORP/COURTESY EVERETT COLLECTION

L’interpretazione di Deadpool da parte di Ryan Reynolds ha rapidamente trasformato l’anti-eroe di culto Marvel in uno dei personaggi da fumetto più riconoscibili. Il sequel di David Leitch mette il Merc with the Mouth contro il mutante preferito dai fan, Cable (Josh Brolin), che cerca di uccidere il teenager Russell (Julian Dennison), il cui destino rappresenta una minaccia per il futuro dell’umanità. Deadpool si allea con il membro di X-Force, Domino (Zazie Beetz), per proteggere Russell in questo sequel che è più veloce, più divertente e più raffinato dell’originale, e che sfrutta maggiormente il posto di Deadpool tra i mutanti.

‘Fast Five,’ da sinistra: Paul Walker, Vin Diesel, 2011. JAIMIE TRUEBLOOD/UNIVERSAL PICTURES/COURTESY EVERETT COLLECTION

Con Fast & Furious Five, Justin Lin ha messo una marcia in più alla franchigia Fast & The Furious, trasformandola da una serie incentrata sulle corse clandestine e i piccoli furti in un’avventura d’azione globale, che ha tanto a che fare con scontri a pugni e sparatorie quanto con i veicoli. Fast Five è puro divertimento e riporta in scena i membri del cast dei sequel precedenti, creando una delle squadre di ladri più divertenti e amate del grande schermo. Inoltre, l’aggiunta di Dwayne Johnson nei panni dell’Agente Hobbs che si scontra con Dom di Vin Diesel e Brian di Paul Walker, fa fare un grande salto alla carriera di “The Rock”, elevandolo a livello di star. I sequel successivi verranno offuscati dalla tragedia della morte di Paul Walker e da trame sempre più intricate, ma Fast Five si distingue per la forza della famiglia.

12. Captain America: The Winter Soldier (2014)

‘Captain America: The Winter Soldier’ WALT DISNEY PICTURES/COURTESY EVERETT COLLECTION

Mentre Captain America: The First Avenger di Joe Johnston era un divertente richiamo ai fumetti pulp, i fratelli Russo hanno saldamente collocato Steve Rogers (Chris Evans) nel mondo moderno e portato in vita la amata storyline del Soldato d’Inverno, scritta da Ed Brubaker e Steve Epting. Affiancato dalla Vedova Nera (Scarlett Johansson) e dal Falcon (Anthony Mackie), Captain America si scontra con il suo vecchio amico, diventato nemico sotto lavaggio del cervello, il Soldato d’Inverno alias Bucky Barnes (Sebastian Stan). Il sequel ha portato il supereroe nel regno dello spionaggio, offrendo un livello più profondo di introspezione del personaggio mentre Cap combatte con il suo posto sia nel passato che nel presente. Con sequenze d’azione straordinarie, tra cui un eccezionale combattimento con coltelli, e una de-costruzione di una delle istituzioni più antiche della Marvel, lo S.H.I.E.L.D., The Winter Soldier rimane uno dei migliori sequel all’interno del Marvel Cinematic Universe, e le conseguenze narrative si fanno sentire ancora oggi.

11. John Wick: Chapter 4 (2023)

‘John Wick: Chapter 4’: Keanu Reeves, 2023. MURRAY CLOSE/LIONSGATE/COURTESY EVERETT COLLECTION

John Wick ha un problema che solo poche franchise hanno la fortuna di avere, cioè che tutti i sequel del primo film datato 2014 sono migliori dell’originale. Scegli uno qualsiasi dei tre sequel. Ognuno ha scene d’azione straordinarie, scenografie e design che superano l’originale. Ma Chapter 4 quantifica tutto ciò che il pubblico ama di questa serie, dai duelli epici con spade samurai a sparatorie nei palazzi alla battaglia iconica sulla scalinata. Riprendendosi da un corpo spezzato, John Wick (Keanu Reeves) torna agile e pronto a combattere come sempre. Un addio emotivo e l’introduzione di nuovi personaggi come Caine (Donnie Yen), Akira (Rina Sawayama) e Tracker (Shamier Anderson) arricchiscono ulteriormente la mitologia di questo mondo e la sua evoluzione da un modesto film d’azione che quasi andava direttamente in streaming, ad un’incredibile saga sulla ricerca della pace in un mondo di violenza senza fine.

10. Logan (2017)

‘Logan,’ da sinistra: Dafne Keen, Patrick Stewart, Hugh Jackman, 2017. BEN ROTHSTEIN/20TH CENTURY FOX FILM CORP./COURTESY EVERETT COLLECTION

Per quanto riguarda fare sequel migliori dell’originale, non era possibile fare a meno di migliorare dopo X-Men Origins: Wolverine (2009). James Mangold salì a bordo per il sequel, The Wolverine (2013), un significativo miglioramento limitato solo dalla mancanza del rating R (solo per spettatori adulti). Con Logan, Mangold riesce ad esprimersi completamente, un western ambientato in un futuro distopico in cui l’ex eroe del titolo, Logan (Hugh Jackman), è incaricato di proteggere la sua figlia geneticamente modificata Laura (Dafne Keen), perseguitata da scienziati che vogliono usarla come arma. Una performance dolorosamente cruda di Jackman e Patrick Stewart nei panni di Charles Xavier rende questo capitolo finale cupo ma pienamente realizzato. Senza restrizioni di rating Mangold brilla, offrendo il tipo di violenza brutale di Wolverine che i fan di questo personaggio sognavano da decenni. Ma alla fine dei giochi, per quanto gradito sia lo spargimento di sangue, Logan dà al suo personaggio uno scopo, una missione finale e, cosa più rara di tutte, una conclusione… (almeno per ora, coi sequel non si sa mai).

9. Mission Impossible – Fallout (2018)

‘Mission: Impossible – Fallout’: Tom Cruise, 2018. CHIABELLA JAMES/PARAMOUNT/COURTESY EVERETT COLLECTION

La franchigia Mission: Impossible ci ha offerto alcuni sequel straordinari. E Christopher McQuarrie, che ha preso le redini della serie con il quinto capitolo, è stato fondamentale nel mantenere questa serie, iniziata negli anni ’90, rilevante ed emozionante per il pubblico di oggi. È del tutto plausibile sostenere che il quinto capitolo, Mission: Impossible – Rogue Nation (2015), sia altrettanto meritevole di essere incluso in questa lista. Ma il sesto episodio, Fallout, lo supera appena, presentando Ethan Hunt (Tom Cruise) con un avversario degno delle sue capacità fisiche e mentali in August Walker (Henry Cavill). Con l’aiuto del suo team — Luther (Ving Rhames), Benji (Simon Pegg) e Ilsa (Rebecca Ferguson) — Hunt cerca di impedire a tre nuclei di plutonio di cadere nelle mani sbagliate e lanciare il mondo in una guerra nucleare. La trama è costruita attorno alle acrobazie e alle scenografie, una decisione avventata se non fosse stata fatta da Cruise e McQuarrie. Ma la narrativa regge, mentre ciò che siamo venuti a vedere (stunt spettacolari) offrono shock e stupore. Il volo HALO e le scene di inseguimento in elicottero sono semplicemente incredibili, e il fatto che Cruise le abbia eseguite personalmente dopo mesi di preparazione è un promemoria sia della magia che del rischio del fare cinema.

8. Spider-Man 2 (2004)

‘Spider-Man 2’: Tobey Maguire, 2004. COLUMBIA/COURTESY EVERETT COLLECTION

Il sequel di Sam Raimi del fenomeno globale Spider-Man (2002) vede il regista esprimersi pienamente, abbracciando maggiormente le sue scelte stilistiche identificative, sia visive che tonali. Peter Parker (Tobey Maguire) lotta per mantenere la sua vita sia come Spider-Man che come Peter Parker, mentre Mary Jane (Kirsten Dunst) cerca di andare avanti senza di lui e Harry Osborn (James Franco) vuole vendicarsi su Spider-Man per l’omicidio di suo padre. Queste crisi personali sono ulteriormente complicate dall’arrivo di un nuovo avversario, Doc Ock (Alfred Molina), che soffre a sua volta di una tragica perdita. Spider-Man 2 è uno dei film più personali di Raimi e, per quanto mantenga la promessa di azioni incredibili, come la sequenza del treno, il film offre un approfondimento psicologico di questi personaggi. Anziché metterli in un mondo da fumetto, il film posiziona i suoi eroi da fumetto in un mondo reale e li costringe a confrontarsi con la perdita, il dolore e la speranza in termini concreti.

7. Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie (2014)

‘Dawn of the Planet of the Apes’: Andy Serkis, 2014. DAVID JAMES/TWENTIETH CENTURY FOX FILM CORPORATION/COURTESY EVERETT COLLECTION

Matt Reeves ha preso la franchise dei reboot di Apes e ha ulteriormente evoluto il conflitto, stabilendo Cesare (Andy Serkis) come una figura shakespeariana, cercando di mantenere una pace impossibile che inevitabilmente porterà alla guerra. Mentre Cesare cerca di trovare un terreno comune con i resti dell’umanità, Koba (Toby Kebbell) esaspera il conflitto, rubando armi agli umani e lanciando un attacco completo al loro santuario. Una famiglia umana — Malcolm (Jason Clarke), Ellie (Keri Russell) e Alexander (Kodi Smit-McPhee) — cerca anche di garantire la pace, trovandosi però a dover affrontare la propria nemesi nel loro leader Dreyfus (Gary Oldman). Apes compie notevoli progressi nella tecnologia motion-capture, creando un mondo completamente realizzato che rende l’empatia più facile che mai, e avvalendosi di un cast di scimmie che rimangono tra i personaggi più memorabili del 21° secolo.

6. Avatar: La Via Dell’Acqua (2022)

‘Avatar: The Way of Water’ MARK FELLMAN/WALT DISNEY STUDIOS MOTION PICTURES/COURTESY EVERETT COLLECTION

Ci sono voluti 13 anni, ma James Cameron ha davvero coronato l’attesa. Mentre molte discussioni sul sequel di Avatar sono incentrate sugli incredibili progressi tecnologici — dal motion-capture alla creazione di acqua digitale realistica — il vero asso nella manica di Cameron è la narrazione. Cameron ha ricevuto la sua dose di critiche come sceneggiatore. Ma i suoi Avatar non fanno i soldi che fanno semplicemente per gli impressionanti effetti visivi. Li fanno perché il pubblico si interessa e si relaziona con i personaggi e le storie raccontate. C’è un’universalità in La Via Dell’Acqua – una storia sulle famiglie, madri e padri che cercano di essere all’altezza delle aspettative dei loro figli e i figli che cercano di essere all’altezza dei genitori. È una storia di fede e del mondo che ci circonda, di lotta per qualcosa di più grande di noi stessi. E sì, si svolge in un mondo alieno, con creature aliene, soldati geneticamente modificati e balene giganti. Ma la convinzione e l’impegno di Cameron in questo mondo e in questi personaggi ci permettono anche a noi di crederci.

5. Doctor Sleep (2019)

”Doctor Sleep’: Rebecca Ferguson, 2019. WARNER BROS./COURTESY EVERETT COLLECTION

Mike Flanagan ha affrontato un compito che sembrava impossibile: adattare il sequel di Stephen King al suo romanzo The Shining e creare un sequel dell’omonimo film di Stanley Kubrick (1980), che non solo si discostava significativamente dal libro, ma non fu nemmeno molto apprezzato da King. Eppure, in qualche modo, Flanagan è riuscito a creare un film che onora sia l’opera di King che quella di Kubrick, ed a realizzare qualcosa di personale che si inserisce perfettamente nel suo canone. Decenni dopo gli eventi di The Shining, Dan Torrance (Ewan McGregor) viene richiamato agli orrori del suo passato, mentre deve proteggere una giovane ragazza che possiede anch’essa lo shining, Abra Stone (Kyliegh Curran), da un culto vampirico, The True Knot, guidato dalla maestra manipolatrice, Rose the Hat (Rebecca Ferguson). Impressionante ad ogni passo (e ancora di più nel Director’s Cut), Doctor Sleep è un’esplorazione terrificante e commovente della redenzione, della morte e dei vecchi fantasmi che perseguitano tutti.

4. Spider-Man: Across the Spider-Verse (2023)

‘Spider-Man: Across the Spider-Verse,’ Spider-Man/Miles Morales (voce: Shameik Moore), 2023. SONY PICTURES RELEASING/MARVEL ENTERTAINMENT/COURTESY EVERETT COLLECTION

Into the Spider-Verse (2018) è stato un trionfo di animazione e storie di supereroi, e ha reso Miles Morales una star oltre i fumetti. In qualche modo, Across the Spider-Verse lo supera impiegando ancora più stili visivi, omaggi alla storia di Spider-Man, tocchi culturali e un impressionante lavoro sui personaggi. I registi Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson hanno tirato fuori tutti i conigli dai loro cappelli grazie anche al lavoro di centinaia di animatori per creare un’opera d’arte senza precedenti sullo schermo. Quando Gwen Stacy (Hailee Steinfeld) torna nella vita di Miles (Shameik Moore), lui viene catapultato nel multiverso dove incontra altre versioni di Spider-People, come Hobie Brown (Daniel Kaluuya), Pavitr Prabhakar (Karan Soni) e il volto noto Peter B. Parker (Jake Johnson). Ma la minaccia dello Spot (Jason Schwartzman) sul multiverso, e la relativa inesperienza di Miles, lo mettono contro il leader della Spider Society, Miguel O’Hara (Oscar Isaac). Il sequel si conclude con un cliffhanger, lasciando il pubblico con il fiato sospeso per il terzo capitolo.

3. Creed – Nato Per Combattere (2015)

‘Creed,’ da sinistra: Michael B. Jordan, Sylvester Stallone, 2015. BARRY WETCHER/WARNER BROS./COURTESY EVERETT COLLECTION

Prima di affrontare Black Panther, Ryan Coogler ha rivitalizzato la franchigia di Rocky, cambiando prospettiva e offrendo un mix elegante di vecchia e nuova scuola, riunendo vecchi fan di Rocky e nuovi fan. Adonis Creed (Michael B. Jordan), il figlio di Apollo Creed (Carl Weathers), cerca di farsi un nome come pugile e porta Rocky Balboa (Sylvester Stallone) fuori dall’isolamento per allenarlo. Adonis lotta contro le pressioni della sua eredità, complicando il suo rapporto con la musicista Bianca (Tessa Thompson), mentre Rocky combatte contro la sua diagnosi di cancro, mettendo entrambi gli eroi in un viaggio emotivo in cui finiscono per fare affidamento l’uno sull’altro come famiglia acquisita. Creed è un’esperienza terapeutica su come fare i conti con se stessi, il proprio nome e ciò che significa. È un formato perfetto per il sequel, in quanto il film realizza punti della trama lasciati dalla serie precedente e ne introduce di nuovi con nuovi personaggi principali. Creed è uno dei migliori sequel in termini di passaggio della fiaccola.

2. Il Cavaliere Oscuro (2008)

Didascalia: ‘The Dark Knight’: Heath Ledger nei panni di The Joker, 2008. WARNER BROS./COURTESY EVERETT COLLECTION

Sapevi che prima poi sarebbe spuntato in questa lista… Il sequel di Christopher Nolan a Batman Begins (2005) è stato così ampiamente discusso e celebrato che è quasi facile darlo per scontato. Ma il film ha davvero cambiato il panorama di Hollywood, facendo di Nolan un marchio a sé e dimostrando a tutta l’industria il potenziale di franchigie vecchie di decenni. Ancora più impressionante, Il Cavaliere Oscuro ha dimostrato che un regista non deve necessariamente essere un fan dei fumetti per fare un grande film da fumetti, a patto che abbia una visione e un grande sceneggiatore. In questo caso, si tratta di Jonathan Nolan e David Goyer. Nolan affronta Il Cavaliere Oscuro come una saga criminale di ideali in conflitto, con Batman (Christian Bale) che cerca di mantenere l’ordine, Joker (Heath Ledger) che si diletta nel caos pianificato e Harvey Dent (Aaron Eckhart) che lascia tutto al caso. Sebbene la morte di Ledger aleggi sempre sul film, la sua brillante interpretazione del Joker rimane una delle grandi imprese attoriali, il che dice molto dato che ogni attore centrale in questo film — Gary Oldman, Michael Caine, Maggie Gyllenhaal e Morgan Freeman — si esprime al massimo delle proprie capacità. Il Cavaliere Oscuro reimmagina questi personaggi iconici per una nuova era, e il risultato ha cambiato fondamentalmente la percezione pubblica di Batman, del suo mondo e delle sue esperienze multimediali. Per quanto riguarda le influenze culturali, Il Cavaliere Oscuro è il sequel più influente del 21° secolo. Per quanto riguarda il migliore invece…

1. Mad Max: Fury Road (2015)

‘Mad Max: Fury Road,’ da sinistra: Tom Hardy, Charlize Theron, 2015. JASIN BOLAND/WARNER BROS./COURTESY EVERETT COLLECTION

Un aspetto significativo, che rende così impressionante il quarto capitolo Mad Max di George Miller, è che nessuno si aspettava davvero che fosse ciò che è stato. Mad Max era un personaggio di culto del sci-fi distopico, ma non era apparso in un film dal 1985 e sembrava che Miller si fosse allontanato dal personaggio. Non c’era certamente alcuna aspettativa che Mel Gibson riprendesse il ruolo. All’epoca, Miller era meglio conosciuto dal pubblico contemporaneo per i film Happy Feet e Babe, e tra i fan per il suo film cancellato Justice League. Quando sono state rilasciate le foto per il nuovo capitolo di Mad Max, presentavano un paesaggio spoglio e opaco, lontano dalla palette luminosa e baciata dal sole del film finale. Anche i trailer iniziali non davano l’idea di cosa sarebbe stato questo film. Eppure, Mad Max: Fury Road è letteralmente esploso nel weekend di apertura, come una grande impresa cinematografica e di stunt, e una narrazione guidata e funzionante in concomitanza con l’azione, in una commistione di generazioni che si incontrano tra i film di Chaplin e il moderno, tra il sovversivo e il film d’azione. Furiosa (Charlize Theron) fugge dal tiranno Immortan Joe (Hugh Keays-Byrne) insieme a sua moglie, e il suo viaggio si intreccia con il leggendario vagabondo Max (Tom Hardy), un sopravvissuto del deserto. Fury Road rappresenta un tale distacco dai precedenti film di Mad Max che sembra quasi completamente separato, dimostrando che un regista non è mai troppo vecchio per avere un’evoluzione stilistica. Non solo è notevole il cambiamento della serie da Max a Furiosa, ma lo è anche il world-building di Miller, che è quasi sempre stabilito in una condizione di movimento. Sembra che Miller, ora 79enne, sia appena agli inizi, poiché Fury Road sembra davvero il lavoro di un regista più giovane. Ma Miller rimane affamato e interessato a superare se stesso, il che mi dà speranza che il sequel da lui proposto, Mad Max: The Wasteland, lo vedrà andare oltre i brividi di Fury Road.

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