Il vento soffia dove vuole, il poster del film italiano in concorso al Karlovy Vary International Film Festival

Il 6 Luglio si terrà la prima mondiale della pellicola, unico film italiano nella competizione ufficiale Crystal Globe Competition. "Un racconto di invenzione che esplora i temi del sacro, ponendo gli spettatori di fronte a un evento misterioso e a una scelta radicale"

Di THR ROMA

In esclusiva per The Hollywood Reporter Roma il poster del secondo film del regista Marco Righi Il vento soffia dove vuole, acquisito al recente Festival di Cannes da TVCO e selezionato in concorso alla 57^ edizione del Karlovy Vary International Film Festival. Il 6 Luglio si terrà la prima mondiale del film, unico italiano selezionato in competizione ufficiale “Crystal Globe Competition”.

Il vento soffia dove vuole di Marco Righi, il poster

Il vento soffia dove vuole di Marco Righi, il poster di Enrico Pantani

Prodotto dalla società piemontese Obiettivo Cinema di Emanuele Caruso, nel cast del film recitano Jacopo Olmo Antinori (Antimo), Fiorenzo Mattu (Lazzaro), Yile Yara Vianello (Marta), Gaja Masciale (Miriam), Andrea Bruschi e Fausto Paravidino.

La storia si svolge in un piccolo paese dell’Appennino emiliano, dove il giovane e devoto Antimo trascorre una vita insignificante tra la parrocchia, i pudici incontri con la fidanzata e la stalla in cui lavora svogliato con il padre. Un giorno incontra Lazzaro, un tipo semplice e selvaggio che fa il garzone nella stalla vicina. Antimo vede una scintilla in Lazzaro e decide di convertirlo. La religione che gli insegna però non è quella che ha imparato a catechismo, ma una sua personale ed eretica lettura del cristianesimo, che trascina i due su sentieri inesplorati, che non prevedono ritorno.

“Il vento soffia dove vuole è un racconto di invenzione che esplora i temi del sacro – racconta Righi – Attraverso le vicende di Antimo e dei personaggi che lo circondano, il film pone gli spettatori di fronte a un evento misterioso e a una scelta radicale, lasciando loro la libertà di interpretarli secondo la propria sensibilità. Il protagonista Antimo ha uno scopo, anche se recondito, e vive a sua volta dei conflitti, anche se essenzialmente interiori, ma i confini della sua evoluzione e quelli della storia restano labili, indefiniti.Non c’è manicheismo, non ci sono giudizi morali né soluzioni salvifiche: non è l’esaltazione né la condanna della fede, bensì la messa in scena della fede stessa. È la storia di un incontro, di profondi cambiamenti e inoltre di una vicenda familiare intima”.

Il regista Marco Righi

Il regista Marco Righi