È morto Michael Verhoeven, il regista tedesco del rapporto col nazismo

Si è spento a 85 anni a Berlino, era il marito dell'attrice Senta Berger. Il cancelliere Olaf Scholz ha espresso le sue condoglianze alla moglie e alla famiglia: "Per lui il cinema era politico. Nei suoi film era chiaro ciò per cui si batteva"

Di THR ROMA

Il regista tedesco Michael Verhoeven è morto all’eta di 85 anni. Il marito dell’attrice Senta Berger è deceduto lo scorso lunedì ma l’annuncio è stato dato solo oggi all’agenzia tedesca Dpa a Monaco dalla famiglia che ha parlato di “una breve e grave malattia”. “Un mondo è andato perduto. È un dolore inimmaginabile”, ha detto suo figlio Simon, anche lui regista e sceneggiatore.

Verhoeven si era intensamente occupato del nazismo come nel film La rosa bianca del 1982 sull’omonimo movimento di resistenza tedesca al terzo Reich e nel satirico La ragazza terribile (1990) sui tentativi di nascondere i crimini dei nazisti, nominato per l’Oscar.

Il Cancelliere Olaf Scholz ha espresso le sue condoglianze alla moglie e alla famiglia su X scrivendo: “Per lui il cinema era politico. Nei suoi film era chiaro ciò per cui si batteva”. La ministra della cultura Claudia Roth l’ha descritto come uno dei “registi più meritevoli, la cui opera è tra le più importanti e politicamente impegnate nella storia tedesca del dopoguerra”. È uno di quei registi coraggiosi che hanno sempre fatto appello alla coscienza democratica della società, ha continuato. “I suoi inquietanti capolavori cinematografici hanno fornito importanti spunti di riflessione per lo sviluppo politico del nostro Paese.”

Verhoeven è nato il 13 luglio 1938 a Berlino, figlio dell’attrice Doris Kiesow e del regista e attore Paul Verhoeven. La famiglia poi si trasferì a Monaco. Oltre a studiare medicina e lavorare come medico, Verhoeven ha lavorato come attore negli anni ’50 e ’60. Poi inizià la ua carriera da regista.