Il ragazzo e l’airone, debutto record per il primo dell’anno. L’ultimo film di Miyazaki ha incassato 837mila euro

Un successo già annunciato dai 15mila biglietti di prevedendita, nonché un dato che porta l'esordio italiano del maestro dell'animazione giapponese a essere il secondo migliore in Europa dopo la Francia

Di THR ROMA

Il ragazzo e l’airone del regista premio Oscar Hayao Miyazaki, nuovo film animato targato Studio Ghibli, e distribuito in Italia da Lucky Red, ha debuttato ieri nei cinema italiani con 837.278 euro di incasso e 107.836 spettatori. Un successo annunciato già dagli oltre 15mila biglietti acquistati in prevendita, che gli assicuravano il secondo posto in termini di box office e di media copia (2.399 Euro). Un risultato interessante per l’Italia, che nel primo giorno di programmazione del film si attesta come secondo miglior esordio in Europa dopo la Francia.

Candidato ai Golden Globe come miglior film d’animazione e per la migliore colonna sonora originale di Joe Hisaishi, Il ragazzo e l’airone è stato presentato al Toronto Film Festival e si è aggiudicato il premio miglior film d’animazione del New York Film Critics Circle.

Il ragazzo e l’airone racconta la storia di Mahito, un ragazzo di 12 anni, che spinto dal desiderio di rivedere sua madre, si avventura in un regno abitato dai vivi e dai morti. Un luogo fantastico dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio.

Il ragazzo e l’airone, storia e critica

Il titolo originale del film, in giapponese Kimitachi wa Do Ikiruka, è tratto dal romanzo di Genzaburo Yoshino E voi come vivrete? (pubblicato in Italia da Kappalab), regalato a Miyazaki da sua madre quando era ancora un ragazzo. In questo nuovo film vengono mostrati per la prima volta in assoluto alcuni avvenimenti dell’infanzia del regista.

Nella recensione di The Hollywood Reporter Roma, Il ragazzo e l’airone è stato descritto come un’opera che “rappresenta al 100% l’animatore giapponese. È una storia di crescita, di fuga dalla realtà, con tutta la fantasia del grande animatore e anche parte della sua intimità, della sua inquietudine. Come ad esempio l’enigma della successione del suo studio, che ha creato mondi e fatto sognare tante persone in giro per il mondo”.

“Risulta un film riepilogativo, in cui i fan di lunga data possono scorgere tutta la magia della filmografia di Miyazaki, in un lavoro che – a ben pensarci – potrebbe risultare un Il sol dell’avvenire morettiano del Sol Levante. ‘Ecce Miyazaki’, si può dire”.