Sandra Milo: la figlia Azzurra contro la Rai che non omaggia la diva. “I francesi sono più ossequiosi di noi verso chi era meritevole”

"Evidentemente sono sfuggiti i miei toni polemici nei confronti di chi non l'ha ricordata sul palco di Sanremo o per i settant'anni della Rai", ha scritto la donna - nata dal legame dell'attrice col chirurgo Ottavio De Lollis - nei commenti di un post Instagrm

Di THR ROMA

Per quanto lei sia considerata una diva immortale, quella di Sandra Milo è una figura che merita di essere ricordata. Ad un mese dalla sua morte, e contrariamente alle aspettative di molti, la musa di Federico Fellini non ha ricevuto omaggi sul palco di Sanremo né de La tv fa 70, il programma condotto da Massimo Giletti per i settant’anni del servizio televisivo pubblico. A denunciare l’assenza di eco per un’artista che scrisse a suo modo la storia del cinema italiano è Azzurra De Lollis, figlia dell’attrice scomparsa.

In un post pubblicato dall’account ufficiale Instagram di Milo, De Lollis ha risposto a commenti commemorativi, affettuosi ma anche polemici. Rivolgendosi nello specifico ad un utente che si lamentava di non aver visto alcun tributo all’interprete dopo la sua morte, ha detto: “Evidentemente le sono sfuggiti i miei toni polemici nei confronti di chi non l’ha ricordata sul palco di Sanremo o per i settant’anni della Rai”.

“Per fortuna nella cerimonia di consegna dei premi César all’Olympia di Parigi l’hanno omaggiata come meritava. I francesi sono più ossequiosi di noi verso chi era meritevole”, ha continuato De Lollis sotto un post con una delle ultime foto di Sandra Milo durante una colazione, evidentemente polemica contro il silenzio della tv italiana.

Azzurra De Lollis, Sandra Milo e la strage di Fiumicino

Azzurra De Lollis è la terzogenita di Sandra Milo, nata dall’unione decennale dell’attrice di con il chirurgo Ottavio De Lollis. Ciò che in molti non sanno è che quasi trent’anni fa i tre furono (fortunatamente solo) testimoni accidentali di uno degli attentati più violenti degli ultimi anni.

Alla partenza per un viaggio di famiglia, il 27 dicembre 1985 padre, madre e figlia si trovarono coinvolti loro malgrado in quella poi denominata la strage di Fiumicino. Milo era in fila per il check-in con i due, quando i sicari del gruppo terrorista palestinese Abu Nidal aprirono il fuoco dei loro mitra negli spazi dell’aeroporto Leonardo Da Vinci, causando tredici vittime e settantasei feriti.

I tre uscirono illesi dalla sparatoria e dall’attentato, che Pablo Trincia ha saputo raccontare in maniera lucida e non giudicante nella prima puntata del suo podcast Sangue Loro – Il ragazzo mandato a uccidere.