Eurovision: Polonia e Belgio sfornano i tormentoni estivi. Fuori San Marino. Le nostre pagelle

Lieve calo di Autidel per la kermesse europea. Ospiti Maria Yaremchuk, Zlata Dziunka e OTOY per un medley di canzoni ucraine attraverso le generazioni e poi in chiusura il Drag Show che ha rapito l'attenzione del palazzetto

Fine della seconda serata di Eurovision 2023. Una semifinale decisamente più sottotono rispetto alla scoppiettante apertura di martedì. Eliminati i Piqued Jacks, il gruppo toscano che ha rappresentato San Marino, mentre la Polonia e il Belgio hanno sfornato canzoni che sentiremo sicuramente in radio nei prossimi mesi.

A uscire vincenti dalla seconda semifinale sono Albania, Cipro, Estonia, Belgio e Austria; e poi Lituania, Polonia, Australia, Armenia e Slovenia. Insieme agli altri dieci finalisti annunciati nella kermesse di martedì sera, questi sono gli artisti che si sfideranno nella finale del 13 maggio, in diretta su Raiuno.

Al commento italiano il volto di punta di canale NOVE Gabriele Corsi, affiancato da Mara Maionchi. Anche ieri sera non sono mancati i “momenti comedy” targati Maionchi, che conquista Twitter una battuta alla volta. Alla conduzione internazionale nella M&S Bank Arena, invece, di Hannah Waddingham, Alisha Dixon e Jula Sanina, con vestiti e colori ispirati alla bandiera ucraina. Ospiti Maria Yaremchuk, Zlata Dziunka e OTOY per un medley di canzoni ucraine attraverso le generazioni. E poi l’incredibile Drag Show che ha acceso l’arena, facendo ballare il pubblico, anche a casa.

Lieve flessione negli ascolti rispetto alla serata di apertura. Stando all’Auditel, l’Eurovision ha messo a segno l’8.3% di share con 1 milione 700 mila spettatori (mentre martedì 8.6% di share con 1 milione 824mila spettatori). Stabile invece il riscontro su Youtube, dove il festival ha registrato quasi 400mila spettatori.

In finale si esibirà Marco Mengoni, vincitore del festival di Sanremo con Due Vite. Ma non sarà l’unico italiano. Anche Alessandra si esibirà sul palco il 13 sera, rappresentando la Norvegia in questo Eurovision 2023.

Eurovision 2023: le pagelle di THR Roma

Reiley – Breaking My Heart (Danimarca) – voto 4 e mezzo

Mi ha già spezzato il cuore cantando. Se i BTS e Harry Styles avessero un figlio. Look che andrebbe bene per Barbie di Greta Gerwig. Alla gara “chi stona prima”, vince a mani basse.

Brunette – Future Lover (Armenia) – voto 7

Praticamente Ariana Grande, performance da pop star. Una tavolozza di colori che viene riflessa anche nei suoi abiti. Domina il palco, pure su un piano inclinato.

Theodor Andrei – D. G. T. (Off and On) (Romania) – voto 5 e mezzo

Il rosa è il colore della serata anche per la Romania, che omaggia un look in parte ispirato a Damiano dei Maneskin che ha una parte in Mean Girls. Solo che hanno sbagliato giorno, era il “mercoledì vestiamo di rosa”.

Alika – Bridges (Estonia) – voto 7

Il suo pianoforte suona, a quanto pare da solo, una melodia malinconica ma incantevole. Look genio della lampada che con la sua voce esaudisce i tuoi desideri. Il voto è da intendersi sia per lei che per Casper alla tastiera, molto bravo.

Gustaph durante l'esibizione all'Eurovision

Gustaph (Belgio) durante l’esibizione all’Eurovision – Eurovision

Gustaph – Because Of You (Belgio) – voto 7 e mezzo

Prima di tutto, complimenti per la discesa dalla scala con quelle zeppe. Mai vista simile destrezza. Abito molto Enzo Miccio in vacanza a Capri, con coriste in pieno stile “domenica a messa” da Sister Act. Il risultato è un tormentone estivo a tutti gli effetti, e pure la coreografia decisamente sopra le righe.

Andrew Lambrou – Break A Broken Heart (Cipro) – voto 5

Non sappiamo perché sia stato mollato, ma secondo noi han fatto bene. A tratti “sesso e ibuprofene” di matrice Aiello a Sanremo 2021, ma la voce è decisamente meglio. Scenografia un po’ “S’i’ fosse foco”, un po’ “s’i’ fosse acqua”. La canzone, se fosse bella…

Diljá – Power (Islanda) – voto 7

Look seconda stagione di House of the Dragon, quest’anno l’Islanda non gioca la carta Daði Freyr (con apprezzamento plebiscitario), e va benissimo. Tanta energia, non stava mai ferma e lo spettacolo di immagini rendeva bene il messaggio della canzone. “You hold no power over me”, canta. Amen sorella.

Victor Vernicos – What They Say (Grecia) – voto 5

Lui è rimasto intrappolato in Jumanji troppo a lungo però si diverte. Sullo sfondo la sua faccia ondeggia a tempo di musica, tipo schermata di Windows media player. Non ci vuole Sherlock Holmes per dire che c’è del narcisismo in questa esibizione.

Blanka – Solo (Polonia) – voto 6 e mezzo

Anche la Polonia sforna il pezzo tormentone con balletto già riprodotto su TikTok, look Antonella Las Divinas e capellografia. “Hey Google, come fare canzone per l’estate?”

Joker Out – Carpe Diem (Slovenia) – voto 8 e mezzo

Cogli l’attimo dice la loro canzone e loro lo hanno fatto quando hanno rubato i top e le camice dall’armadio delle loro madri. Performance da Pinguini Tattici Nucleari. Non capiamo il significato nel testo, ma gli assoli e il groove la rendono ballabilissima.

Iru – Echo (Georgia) – voto 6

Prima partecipazione all’Eurovision per la Principessa Leia. “Aiutami Obi Wan Kenobi, sei la mia unica speranza”. Una voce formidabile, ma l’esibizione è stata molto statica. Sospettiamo fosse incollata al piedistallo.

Piqued Jacks – Like An Animal (San Marino) – voto 5

Per quest’anno San Marino non sfodera il toro meccanico di Lauro, ma forse ne avevano bisogno per evitare di passare inosservati. Canzone piacevole e loro un po’ giovani sbarazzini.

Teya & Salena durante agli Eurovision 2023

Teya & Salena (Austria) durante agli Eurovision 2023 – Eurovision

Teya & Salena – Who The Hell is Edgar? (Austria) – voto 9

“Edgar [Allan Poe] non può pagare l’affitto per me,” un pensiero che ha sfiorato tutti gli appassionati dello scrittore horror. Qui raccontato con una coreografia ipnotica, lo scrittore non si sarebbe mai aspettato tale tributo. Ballerebbe anche lui su questo ritmo. Poe, Poe, Poe, Poe, Poe potrebbe diventare il coro da stadio più acculturato del mondo.

Albina & Familja Kelmendi – Duje (Albania) – voto 7 e mezzo

Si parte con urla da oracolo. Una battaglia epica è alle porte: tra eserciti, eroi e mitologia. Ma poi si passa ad un lento da sagra dell’Asparago di Santena. Poi tutti fuori i fazzoletti: numeri… uno?

Monika Linkytė – Stay (Lituania) – voto 6

Lei porta sul palco un arancione che addosso a chiunque altro sarebbe stato un pugno in un occhio. Una canzone un po’ sottotono, ma gradevole. Sugli schermi simboli, galassie e rune. Se avesse urlato “potere del cristallo di luna, vieni a me!” sarebbe stato coerente con il resto dell’esibizione.

Voyager – Promise (Australia) – voto 7

Direttamente da Stranger Things, alla domanda vuoi essere iconico? La sua risposta è: Sì. Anche dentro una Subaru baracca. Grande taglio dei capelli del cantante. Prima e unica volta in cui vedremo un keytar all’Eurovision per un assolo. Molto bene.

Maria Yaremchuk, Zlata Dziunka e OTOY (Ospiti) – voto 9

Esibizione dinamica e sfaccettata, commovente. Hanno esplorato le connessioni generazionali tra canzoni ucraine dal passato al presente. Scenografie elaborate per una performance di quattro minuti breve, ma intensa.

Drag Show (Ospiti) – voto 10

Le regine hanno ipnotizzato il palazzetto. “Abbiamo la vostra attenzione?”, hanno più volte chiesto all’inizio dell’esibizione. E hanno avuto la nostra attenzione, dall’inizio alla fine.