Leo Ortolani: “Si può scherzare su tutto, è importante il contesto. Una serie animata? Ci sto pensando”

"Non mi interessa prendere in giro e basta, faccio parodie di personaggi che amo profondamente. E rido insieme a loro", spiega l'autore di Rat-Man, passato al Salone del Libro di Torino con la sua nuova serie a fumetti Gli Infallibili. L'intervista di THR Roma

Fletto i muscoli e sono nel vuoto. Era questo il grido di battaglia di Rat-Man, lo scanzonato “supereroe” a fumetti nato nel 1989 dalla matita di Leonardo Ortolani, Leo, disegnatore classe 1967. L’autore, al Salone del Libro con la sua nuova serie a fumetti Gli Infallibili (Panini Comics), non ha mai veramente abbandonato i personaggi di Rat-Man e di Cinzia Otherside, donna trans protagonista anche di un volume e lei dedicato e pubblicato da Bao.

Gli Infallibili è una serie di sei spillati ispirata alla serie britannica Agente Speciale, che vede gli agenti London e la signora Paul in missione per svelare il mistero dietro alcune bambole assassine. Il primo volume, uscito il 9 maggio, contiene tutto l’umorismo firmato Leo Ortolani. Un umorismo che è maturato nel corso degli anni, con i lettori e le lettrici stesse.

E il tratto di Ortolani è inconfondibile. “C’è uno stile? Sono autodidatta. A 4 anni ho cominciato a disegnare e a 57 ancora non so fare i volti umani”, racconta a The Hollywood Reporter Roma. “A 9 anni ho disegnato questo muso da scimmia e l’ho reso caratteristico, ora è un marchio distintivo. Con quel muso riesco a esprimere tutto quello che voglio. Il mio segno è molto essenziale per quello che devo raccontare. Apparentemente semplice, ma non lo è”.

Le parodie di Ortolani, però, non sono semplici parodie. “Sono nuove storie”, spiega l’autore. “Non mi interessa prendere in giro e basta, faccio parodie di cose che ho amato molto. E rido insieme a loro”. Dopo l’esperienza con RaiFiction nel 2005, l’artista non esclude un ritorno al mondo dell’animazione, dicendo: “L’intenzione c’è, mi sto guardando intorno”.

Nell’intervista con THR Roma, Leo Ortolani ha parlato della nuova serie Gli Infallibili, dell’importanza del contesto nell’umorismo e della censura di Cinzia dalla fiction animata da parte della Rai.

Gli Infallibili, di Leo Ortolani. (Courtesy of Panini Comics)

Gli Infallibili, di Leo Ortolani. (Courtesy of Panini Comics)

Da cosa nasce Gli Infallibili?

L’idea nasce da Agente Speciale, la serie anni Sessanta con John Steed ed Emma Peel. E il nome stesso arriva da Gli infallibili tre, dove c’era John Steed affiancato da due giovani agenti. Io sono un appassionato di questi telefilm, perché non erano solo spy stories, ma sfociavano nella fantascienza. Sono stato talmente colpito da questa cosa che non appena ho potuto l’ho inserito in una storia.

Lei ha sempre fatto parodie utilizzando il personaggio di Rat-Man.

Rat-Man in sé era già una parodia. È molto semplice creare qualcosa che tutti già conoscono. Quando sei a scuola e sei uno che fa fumetti, disegni la Divina Commedia o l’Iliade. Poi passi il quaderno ai compagni che ridono, perché sanno di cosa stai parlando. È una sorta di primo contatto con i lettori.

Ovviamente le parodie che ho fatto nel corso degli anni sono dei pretesti. Prendo degli elementi, rendo riconoscibili degli ambienti e delle situazioni. Il Signore dei Ratti, ad esempio, è ispirato al Signore degli Anelli. Ma non è soltanto una parodia, perché cambia la percezione della storia originale, come in 299+1. Le semplici parodie, quelle fini a sé stesse, potrei anche farle, ma non mi darebbero niente di particolare.

Gli Infallibili, di Leo Ortolani. (Courtesy of Panini Comics)

Gli Infallibili, di Leo Ortolani (courtesy of Panini Comics)

La serie animata di Rat-Man fu prodotta e andò in onda sulla Rai. Subì una sorta di censura, giusto? 

Quello che è successo con la Rai anni fa può succedere anche adesso con una piattaforma. Cambia il tipo di cose che tu puoi e non puoi raccontare. Il personaggio di Cinzia, donna transgender, mi hanno permesso di utilizzarla in un paio di puntate ma non l’hanno mai mandata in onda. La censura dipendeva dalla sensibilità della persona con cui tu ti stavi interfacciando quando stavi facendo quel lavoro. Ma è una cosa molto soggettiva, nel momento in cui cerchi di renderla oggettiva devi dare delle motivazioni interessanti. Adesso dovessi fare battute a sfondo sessuale, farei più attenzione. C’è un clima molto diverso rispetto a quello di vent’anni fa.

Crede che il personaggio di Cinzia sia stato censurato in quanto donna trans?

Secondo me sì, non erano pronti ad affrontare la questione. Parliamo dei primi anni Duemila, dove mi sbagliavo io in primis a definirla “un transessuale” anziché “una transessuale”. Ma sono tutti lavori sulla parola che crescono e maturano con il linguaggio stesso. Adesso anche il termine “transessuale” è stato già superato.

Il volume di Cinzia è stato approvato dal MIT, il movimento identità trans. Ma sono comunque arrivati alcuni commenti che criticano la rappresentazione. Chiaramente, facendo qualcosa di pubblico, ci si espone al commento di chiunque. E hanno ragione, perché magari in quel momento la definizione è quella e le cose che so sono quelle. Ben venga se qualcuno mi corregge.

Gli Infallibili, di Leo Ortolani. (Courtesy of Panini Comics)

Gli Infallibili, di Leo Ortolani. (Courtesy of Panini Comics)

Secondo lei esiste il politicamente corretto?

Il politicamente corretto, per me, è una cosa che mette al riparo la gente dal dover pensare e discutere. La trovo una cosa negativa. Puoi dire qualunque cosa se la dici nel modo giusto e nel contesto giusto. Certo se l’obiettivo è offendere è un altro discorso.

È importante il contesto?

Certo. Io rido insieme a Cinzia, non rido di Cinzia. Si capisce che ogni personaggio che rappresento lo amo profondamente. Sono tutti stereotipi: Rat-Man è lo stereotipo di un supereroe, Bracco di un poliziotto, Clara della moglie infedele, Cinzia della donna trans. Siamo già in un contesto di umorismo. Spesso e volentieri, se devo fare delle battute, le faccio dire a Rat-Man, che ha un livello intellettuale molto basso.

Facendo così capisci che quella battuta proviene da un livello, appunto, molto basso. Quindi, pur facendole, ti insegno anche che devi pensare a ciò che dici. Sei come Rat-Man?

Gli Infallibili, di Leo Ortolani. (Courtesy of Panini Comics)

Gli Infallibili, di Leo Ortolani. (Courtesy of Panini Comics)