Donald Duck come il ragionier Fantozzi: “Da 90 anni è il simbolo di persone comuni che fanno cose straordinarie”

"Un eroe che malgrado tutto lavora sodo, tira dritto con fatica, ma non perde la speranza. È uno dei personaggi più vitali e più ricchi del panorama letterario internazionale", spiega lo sceneggiatore Disney Francesco Artibani. Il disegnatore Andrea Freccero: "È uno dei personaggi più italiani della Disney" Le interviste di THR Roma

Paperino è un personaggio fantozziano. Questa una sintesi di novant’anni di storie del papero di Walt Disney, comparso per la prima volta il 1934 nel cortometraggio La gallinella saggia. Per lui sono decenni di situazioni incresciose, alla ricerca di scorciatoie per andare avanti giorno dopo giorno. Il 9 giugno, il personaggio spegne le 90 candeline, ma la Disney ha già iniziato le celebrazioni del suo compleanno, tra merchandise, vestiti, scarpe, e un fumetto, il numero 3576 di Topolino, in edicola con una statuetta del papero che riposa sulla sua poltrona.

Per Donald Duck, però, non sono solo novant’anni di grandi avventure, sono anche decenni di possibili fraintendimenti. Un personaggio che nelle sue storie è diventato quasi un simbolo dell’inettitudine, in realtà aveva tutto un altro carattere. Un “errore”, questo, che lo sceneggiatore Disney Francesco Artibani, 55 anni, ammette essere stato fatto proprio dagli autori italiani. “Il suo essere pigro, incapace e indolente, è un tratto caratteriale che gli hanno dato, purtroppo, gli autori italiani nel corso del tempo. Abbiamo fatto un grosso guaio con Paperino”, confessa lo scrittore in quest’intervista con The Hollywood Reporter Roma.

È sì un furbastro, cerca sempre la scorciatoia, però non è un pigro. Paperino ha tre nipoti a carico, non ha un lavoro fisso. Non ha tempo di poltrire sull’amaca o sulla poltrona come spesso appare”, continua Artibani. “Questa rappresentazione in voga durante gli anni Sessanta e Settanta ha accentuato l’idea che sia un inetto. Invece è l’opposto. Sicuramente pasticcione, impulsivo e nervoso. Se noi lo vediamo sull’amaca, dal mio punto di vista, è per riposarsi tra una fatica e l’altra. Ma lui è dinamico, è un eroe che malgrado tutto lavora sodo, tira dritto con grande fatica, ma non perde la speranza”.

Topolino n.3576

Topolino n.3576, cover di Andrea Freccero. (Courtesy of Disney/Panini Comics)

Queste caratteristiche di Paperino, dallo sceneggiatore definite “fantozziane”, lo rendono anche, secondo il disegnatore Disney Andrea Freccero, 56 anni, “uno dei personaggi più italiani della Disney”. “Paperino è sfortunato, ma trova sempre dentro di sé le risorse per andare avanti. Difficilmente lo si vede abbattuto”, afferma il fumettista, che ha firmato la copertina celebrativa di Topolino dedicata al Papero, con una rappresentazione vintage ispirata ai cartoni animati degli anni Trenta.

“È indolente, però ha sempre il guizzo e la creatività per saltare fuori dalle situazioni difficili, che secondo me è una caratteristica formidabile di noi italiani, di trovare poi alla fine la capacità di sorridere dei nostri difetti e di non abbatterci facilmente. Siamo di coccio”, aggiunge Freccero. “Poi è un personaggio solare, estroverso, difficilmente ha due facce, è genuino. Inoltre Carl Barks lo disegna capace di mille avventure, sapendosi sempre adattare senza mollare mai un colpo”.

Paperino e la Banda del Lupo. (Courtesy of Disney/Panini Comics)

Paperino e la Banda del Lupo, di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio (Courtesy of Disney/Panini Comics)

Ma cosa significa oggi, novant’anni dopo, scrivere e disegnare una storia di Paperino? “Dobbiamo fare i conti con 90 anni di storia, che è una sfida che vale per tutti i personaggi seriali di lunga data. Però Paperino, essendo così umano, si adatta a storie nuove. Un personaggio dinamico trova spunti dalla contemporaneità. Si adatta al tempo che vive. Trent’anni fa non potevamo immaginare una storia con Paperino che perde la pazienza con uno smartphone che non si riesce a configurare, oggi la puoi fare. Il suo carattere applicato alla modernità scatena nuove storie”, spiega Artibani.

Tondo e con il cappello sempre svolazzante, sono le caratteristiche fisiche a essere protagoniste delle sue storie, tra una sfuriata starnazzante e un contagioso entusiasmo. Questo vale soprattutto per racconti brevi, da una tavola, e per le strisce. “In quei casi si deve lavorare con il corpo di Paperino. Con la sua figura, per come è fatto, si muove e ragiona. Anche lì puoi innescare continuamente situazioni e gag. C’è l’aspetto meccanico del personaggio, come reagisce a un imprevisto”.

“Lo si può adattare come per magia a qualunque situazione”, aggiunge Freccero, sottolineando che pochi altri personaggi Disney sono malleabili come lui, che è visto anche in diversi altri ruoli, come è il caso di Paperinik. “La grande difficoltà, dal punto di vista del disegno, è rispettare i volumi disneyiani, quel tratto è costruito su forme morbide. Riuscire a realizzare anche i più piccoli movimenti su un papero antropomorfo non è facile”.

Paperino d'autore. (Courtesy of Disney/Panini Comics)

Paperino d’autore, di Carl Barks, Giorgio Cavazzano, Marco Rota e Silvia Ziche. (Courtesy of Disney/Panini Comics)

“Difficilmente un papero si siede su una poltrona con le gambe in avanti, Paperino invece sì”, spiega sorridendo l’artista. “Siamo così abituati a rappresentarlo come un umano che dobbiamo sempre ricordarci di una grande lezione, che mi disse il mio maestro Giovan Battista Carpi, i primi anni che disegnavo Paperino. Mi diceva sempre: ‘Ricordati che è un papero'”.

Il personaggio di Walt è stato disegnato in Italia, che produce ed esporta tantissime delle storie a fumetti Disney, da grandi maestri della nona arte. Tra questi lo stesso Carpi, che insieme Luciano Bottaro, Romano Scarpa, Giorgio Pezzin e Guido Martina sono tra i primi autori a occuparsi del personaggio. E poi i “nuovi maestri” come Giorgio Cavazzano, Silvia Ziche, Massimo De Vita e Marco Rota, e gli autori internazionali come Carl Barks, Don Rosa e William Van Horn.

“Per me Paperino è un compagno di vita, ho iniziato a lavorare insieme a lui che avevo 18 anni, abbiamo percorso un bel tratto di vita insieme. Istintivamente lo sento molto mio, è un personaggio che difficilmente ti mette in difficoltà,” conclude Freccero. “Da lettore e scrittore è una gioia lavorare e leggere le storie di questo personaggio, che è uno spunto inesauribile di racconti – aggiunge invece Artibani – È uno dei personaggi più vitali e più ricchi del panorama letterario internazionale”.

“È un modello a cui guardare, malgrado tutti i difetti. Perché rappresenta un esempio di determinazione e resistenza, ottimismo, che è diventato in questi 90 anni di vita il simbolo di persone comuni che riescono a fare cose straordinarie”, conclude. “L’eroe vero per me è lui, non è Topolino. Con tutto il rispetto per Topolino”.

L'uomo dei paperi, di Carl Barks. (Courtesy of Disney/PaniniComics)

L’uomo dei paperi, di Carl Barks. (Courtesy of Disney/PaniniComics)