Svolta del Pulitzer: teatro, musica e libri, il premio si apre ai non americani

Il consiglio di amministrazione estende l'ammissibilità alle opere i cui autori siano "residenti permanenti" o abbiano avuto domicilio "a lungo" negli Stati Uniti. I nuovi criteri entreranno in vigore a partire dalla premiazione del 2025

Il Premio Pulitzer, la più prestigiosa onorificienza per il giornalismo e le arti letterarie degli Stati Uniti, si apre ai cittadini non americani. Il consiglio di amministrazione del premio, assegnato per la prima volta nel 1917, ha deciso di estendere l’ammissibilità ai libri, alla drammaturgia e alle opere musicali i cui autori siano “residenti permanenti” negli Stati Uniti o che abbiano avuto “per lungo tempo il domicilio principale negli Stati Uniti”. Non cambia il requisito per il quale le opere debbano essere state pubblicate, originariamente, in inglese e negli Stati Uniti.

I nuovi criteri entreranno in vigore a partire dalla premiazione del 2025, le cui selezioni si apriranno nella primavera del 2024.

Fondati dal giornalista ed editore di origini ungheresi Joseph Pulitzer, i premi hanno per statuto una forte “identità americana”. Nel corso dei decenni, il loro numero è cresciuto fino ad arrivare a otto categorie per i romanzi, il teatro e la musica e 15 per il giornalismo. Mentre l’accesso alle categorie libri, drammaturgia e musica era limitato fino a oggi ai cittadini statunitensi, i Pulitzer per il giornalismo si erano da tempo aperti alle candidature di giornalisti di qualsiasi nazionalità, purché il loro lavoro fosse stato pubblicato da testate con sede negli Stati Uniti.

“Il Comitato direttivo è felice di aumentare l’inclusività dei Premi Pulitzer. Riteniamo questa apertura compatibile con gli obiettivi che Joseph Pulitzer si era prefissato con l’istituzione dei riconoscimenti”, hanno dichiarato i co-presidenti Tommie Shelby e Neil Brown. 

I Premi Pulitzer sono amministrati dalla Columbia University, cui Pulitzer affidò l’incarico (e un cospicuo lascito) alla sua morte, nel 1911. Una parte della sua eredità è stata utilizzata per fondare la Scuola di giornalismo nel 1912 e per istituire i premi. Il consiglio di amministrazione è composto da 18 membri, principalmente giornalisti o dirigenti di testate giornalistiche degli Stati Uniti, oltre che da cinque accademici e personalità del mondo artistico. Il preside della scuola di giornalismo della Columbia e l’amministratore dei premi sono membri senza diritto di voto. La presidenza è affidata al membro o ai membri più anziani. I membri votanti possono ricoprire tre mandati di tre anni per un totale di nove anni.