Robert Guédiguian: un nuovo film per continuare a fare politica. E passare il testimone ai più giovani

Alla Festa del Cinema di Roma 2023 il regista ha presentato insieme alla moglie, l'attrice Ariane Ascaride, il lungometraggio E la festa continua

Di THR ROMA

“Rendere il mondo un posto migliore è necessario” ed è un impegno continuo, afferma Robert Guédiguian, ospite alla Festa del Cinema di Roma 2023 per la presentazione del film Et la fete continue! (E la festa continua). “È vero che la stanchezza in chi ci prova da tutta la vita è costante, ma lo è anche la volontà. Racconto nel film che combattere per questo è una festa, ma anche che a volte possiamo avere meno energie, demoralizzarci. L’importante è riprendersi e andare avanti”.

Il regista – che spesso lavora con la moglie, l’attrice Ariane Ascaride – da oltre 40 anni nel suo cinema indaga la realtà intima e sociale dell’umanità. E la festa continua,  che arriva prossimamente nelle sale italiane con Lucky Red, non fa eccezione.

La prospettiva di Guédiguian

“La rassegnazione che esiste oggi nel mondo occidentale rispetto al modo di fare politica, in cui c’è sempre meno fiducia, non deve farci dimenticare l’importanza di ricostruire, partendo dalla base, dalla strada, dalla piazza, di un senso di prossimità. Senza un’azione collettiva il mondo sarebbe peggio di quel che è” aggiunge Guédiguian.

La trama del film trae spunto da fatti reali, rielaborati secondo lo sguardo personale del regista: il crollo di due edifici nella sua città, Marsiglia, che nel 2018 ha causato la morte di otto persone, e la scelta di Michèle Rubirola, attivista eletta sindaco di Marsiglia a luglio 2020 che ha deciso di lasciare il ruolo pochi mesi dopo, a dicembre 2020.

Protagonista di E la festa continua è Rosa (Ascaride), infermiera e punto di riferimento da sempre, nel suo quartiere a Marsiglia, nelle lotte sociali per i suoi concittadini. Un disastro annunciato, però mette in crisi le sue certezze. Sarà l’incontro con Henry (Jean-Pierre Darroussin), padre di Alice (Lola Naymark), giovane compagna di lotte e nuova compagna del figlio Sarkis (Robinson Stevenin) a rimotivarla, dando spazio anche ai propri sogni, sia sociali che privati.

Questo film “è anche un passaggio di testimone per le nuove generazioni – sottolinea Ariane Ascaride, anche lei presente a Roma. “Ci sono molti ragazzi che oggi si dedicano con grande passione a delle cause, come quella per l’ambiente. Abbiamo l’obbligo di aiutarli perché gli stiamo lasciando un mondo di merda che certo non hanno chiesto”. Oggi  “mantenere la speranza è indispensabile. L’impressione è che il mondo stia affondando in abissi terribili. Per questo è importante mostrare quelle persone di cui non si parla mai, che agiscono insieme, per migliorare questa realtà”.

L’amore, a ogni età

Nel film si racconta anche come la protagonista, viva da sessantenne un nuovo grande amore, anche fisico: “Per come veniamo spesso tradizionalmente raccontate, una donna come Rosa, alla sua età non dovrebbe più avere una vita sessuale o amorosa. Una visione che, per fortuna, anche nel cinema sta cambiando, ma troppo lentamente. Spesso vediamo attori cinquantenni che hanno storie d’amore nei film con donne trentenni. Dovrebbe essere anche il pubblico femminile a dire basta. Abbiamo diritto a storie raccontate anche per le donne, basta storie solo per uomini, non è giusto dire che la nostra vita in quella sfera finisca a 50 anni. È qualcosa che ci influenza e ci porta a proibirci tante cose: dei limiti autoimposti che alcuni pensano siano naturali, invece sono culturali”.

Tra i momenti più apprezzati di E la festa continua, infine, una citazione musicale iconica da Il disprezzo di Godard: “Ho sempre amato quella musica, Georges Delerue, ed aveva senso inserirla in quel momento. Penso che Godard ne sarebbe stato felice. È morto mentre giravo il film e ho avuto ancora più voglia di rendergli un omaggio”.

(Ansa)